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N. 69, VI anno   23 dicembre  2009

 
 


  La lezione del Natale

Di Guido Pomini

Guido Pomini, presidente Unascom ConfCommercio della provincia di Treviso: Un altro Natale è arrivato, con il suo immancabile rito: lo snocciolare dei dati sulle vendite, le polemiche sulle luminarie, le prenotazioni al ristorante, le partenze per le vacanze, la ricomparsa della solidarietà.

Senza contare l’emergenza neve- che ha paralizzato l’ultimo finesettimana di acquisti- condizionando le speranze e le attese delle oltre 20 mila piccole e medie imprese del commercio trevigiano che stanno facendo i conti con “il lato corto” di una crisi che, per usare una metafora alfabetica, assomiglia sempre più ad una “U”, piuttosto che alla iniziale doppia W.

Un copione già visto che giunge al termine di un faticosissimo anno, nel quale, mentre molte imprese hanno dovuto chiudere i battenti, altrettanti lavoratori hanno perso le certezze.

Così, anche nell’anno più instabile degli ultimi 50 anni, abbiamo assistito ad una corsa al regalo, tra i timori dei consumatori, le speranze dei commercianti, i progetti dei centri storici, gli spettacoli natalizi, le animazioni per i bambini, le iniziative promozionali, le svendite anticipate, le lotterie, gli sconti intelligenti, le aperture prolungate.

Nessun ingrediente è mancato nel grande pentolone natalizio, nemmeno la neve, il freddo, i babbi natali, i disservizi, le code, le multe, le corse ai parcheggi.

Con una tendenza che va sottolineata e che rappresenta la vera cartina al tornasole della nostra società.

Il Natale non è solo un “tempo” economicamente significativo per le attività commerciali, ma è una grande riflessione sul quotidiano di cui tutti abbiamo bisogno.

E’ “un’occasione” che, indipendentemente dai sussulti moralistici o dalle convinzioni religiose, ci induce ad una nuova e necessaria condivisione, mettendoci di fronte a chi ci sta intorno con uno sguardo diverso e più attento, costringendoci a tirare le somme sul lavoro svolto, a stringere la mano al collega di tutti i giorni, al vicino, all’edicolante di fiducia, al barista sotto casa.

Ecco dunque che il regalo, ma anche il semplice pensiero, il biglietto, il messaggio, addirittura la scontata e-mail, diventano strumenti necessari ed insostituibili di una relazione che, attraverso il rito del Natale cresce, si rinnova e si consolida, sostenendo non solo un’economia fatta di bassi e risicatissimi fatturati, ma un’economia ben più ampia ed importante, che è quella che si basa sullo scambio, sulla reciprocità, sulla relazione viva e motivata, cuore pulsante di una società sana che guarda al futuro con il giusto realismo, una ragionevole fiducia ed un necessario ottimismo.

Di Guido Pomini

 

 
 
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