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fotonotizie per la stampa: Marcellino Radogna
N. 63, VI anno, 2008 Lunedì 1 giugno  2009
 
 
 


  Le Giuggiole di Arquà Petrarca

Di Gioia

La giuggiola, nome scientifico Zizyphus, è un frutto abbastanza raro dato che la produzione è circoscritta all'ambito familiare, ma ad Arquà Petrarca se ne possono invece fare delle vere scorpacciate e si può tranquillamente affermare che non c’è cortile dove non vi sia almeno un albero di giuggiole.
Si tratta di un frutto di colore scarlatto, dalla forma di oliva con polpa giallastra, che matura nei mesi di settembre e ottobre.
La si può consumare fresca, appena colta, oppure dopo qualche giorno, avvizzita, e quindi più morbida ma con gusto più fermentato. E’ ottima per confetture, sciroppi, e molto apprezzata quando viene conservata sotto spirito e naturalmente quando viene utilizzata per il 'brodo'.
Non vanno poi dimenticate le sue proprietà medicinali visto il suo contenuto di vitamina C. La Giuggiola dei Colli Euganei è inserita nell'elenco dei prodotti tradizionali del Mi.P.A.F..

Il brodo di giuggiole, non è un vero e proprio brodo, bensì un liquore, in vendita quasi esclusivamente ad Arquà Petrarca. Non l'abbiamo scoperto proprio durante una visita ad Arquà, dopo aver sudato su e giù per i colli sopra due biciclette affittate a Monselice, sotto un sole da forno, in mezzo però a panorami mozzafiato e a ombrose stradine disertate dalle auto che compensavano i trentaquattro gradi di temperatura.
Anticamente vi è era la consuetudine nelle famiglie contadini di mettere la frutta matura, ed in particolare le giuggiole, in vasi e poi, per infusione, si otteneva un succo liquoroso che per la sua dolcezza veniva definito “Brodo di Giuggiole”.
E' dalle caratteristiche di questo dolce succo liquoroso che nasce l'espressione “andare un brodo di giuggiole”, ovvero andare in estasi.
Il liquore, a bassa gradazione alcolica, che oggi si può degustare, deriva dall'infusione naturale delle giuggiole e di altra frutta.
Di colore rosso ha un gusto pieno e dolce, pieno e vellutato molto caratteristico. E' ottimo come dopo cena, ma anche come digestivo. Abbiamo trovato queste notizie su http://www.arquapetrarca.com. Secondo un consiglio, fornitoci dal venditore locale di brodo di Giuggiole, andrebbe gustato preferibilmente freddissimo, anche se noi lo abbiamo bevuto a temperatura ambiente, sotto un albero, a biciclette ferme, durante la strada di ritorno verso Monselice.

Di Gioia


 
 
 
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