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N. 63, VI anno, 2008 | Lunedì 1 giugno 2009 | ||
a cura di Abcveneto DOMENICA 14 GIUGNO 17.00/17.30 PRESENTAZIONE 4° LIBRO
Giulio Casale Sono schegge di vita, immerse nella realtà oppure abbagliate dal sogno o dall'ossessione. Sono immagini e personaggi che si aprono alla narrazione, e ci invitano a riflettere sul nostro corpo, sul nostro rapporto con gli altri, sul tempo e sui luoghi, su quello che va oltre il nostro orizzonte, oltre i suoi limiti. Sono canzoni e sono poesia. Sono fulminanti esercitazioni filosofiche che partono dai particolari per esplorare il ricco panorama dell'esistenza. Sono la rivelazione di un attimo, che sconvolge il corso del tempo e può restituire senso a un destino intero, "Intanto corro" dice che, mentre l'esistenza continua a pulsare, anestetizzata dalle abitudini e dalle ossessioni, accade anche qualcos'altro, qualcosa di diverso e di importante, a volte abbagliante a volte oscuro, a cui si dovrebbe dare ascolto. Con questo libro Giulio Casale impone la sua voce e il suo punto di vista - o meglio, i punti di vista "sbilenchi" e tuttavia veri di molti suoi personaggi - in pagine intense ed emozionanti, con una prosa che accarezza e graffia, ferisce e consola. Un caleidoscopio cangiante, popolato da volti, anedotti, curiosità che emergono da una lunga frequentazione negli ambienti artistici italiani ed europei. Sullo sfondo, musica, letteratura, retroscena visti da un osservatorio speciale. E tanta vita da raccontare. Ecco l’affresco in nome collettivo che (ri)vive nelle pagine di Intanto corro opera esordio nella narrativa di Giulio Casale, artista trevigiano versatile, già rocker, cantautore, attore e interprete dell’affascinante arte del teatro canzone, ora anche scrittore. (Corriere del Veneto – Massimiliano Melilli) Schegge narrative, intuizioni, versi. La prosa di Giulio Casale ha il respiro delle sue canzoni (…) A volte nella lingua si insinua un elemento di kitsch poetico che definirei cantautoriale: il riso era fumante di inverni rivolti al futuro, mentre di un giovane si dice che è fragile come un luogo comune. Ma Casale può permetterselo perché si è scelto uno stile programmaticamente impuro, asimmetrico, fatto di alto e basso, di citazioni letterarie colte e di magazzino da cultura di massa. (…)Casale ha scritto questo libro abbandonandosi alla corsa, al ritmo narrativo, per concentrarsi meglio sulle cose invisibili della vita, come l’amore. (Left – Filippo LA Porta) Quelli di Casale sono racconti brevi, popolati da pochi personaggi, interpreti di momenti di vita occasionali e spesso assurdi, ma il loro significato è ben più profondo. “Non credo nel romanzo e nel cinema che si limitano a raccontare semplicemente – ha detto Casale – In un’epoca in cui si può dire di tutto, la parola scritta deve saper essere altro da ciò che esprime in apparenza..”. (Il Giornale di Vicenza – E.C.)
A cura di Abcveneto |
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