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fotonotizie per la stampa: Marcellino Radogna
N. 63, VI anno, 2008 Sabato 20 giugno  2009
 
 
 


  La Libreria Lovat “raddoppia” a Padova e in autunno aprirà anche a Trieste

a cura di Abcveneto

Mancano qualche scaffale e qualche divano per arredare gli oltre 1.000 metri quadri del punto vendita; gli ultimi libri, tra le decine di migliaia di titoli previsti, troveranno collocazione sugli scaffali nei prossimi giorni; dovrà essere applicato ancora qualche decoro nello spazio “Cartastraccia” dedicato alle animazioni per i giovanissimi e sarà messo a punto qualche altro dettaglio per la sala conferenze. Probabilmente, poi, manca ancora qualche golosità per rendere più accattivante la carta dell’enoteca del piano terra… ma la nuovissima Libreria Lovat di Padova è già praticamente pronta ad aprire le sue porte alla fine di giugno, al primo piano del Parco Commerciale Padova Est.

A distanza di un anno dall’apertura della nuova Libreria Lovat di Villorba (un capannone di 1.500 metri quadri a 8 chilometri da Treviso), la famiglia Lovat “raddoppia” con un nuovo, grande spazio destinato ad essere un “distributore di cultura”, più che un negozio.

Già, perché la Libreria Lovat di Padova Est, sarà, come già lo è quella di Villorba, anzitutto un punto di contatto tra persone e tra idee, più che un luogo di vendita di libri.

Il “raddoppio” della Lovat fa notizia, in un periodo di crisi economica e sfiducia generalizzata.

Loris Lovat, contitolare delle omonime librerie assieme al fratello Dominique, ha le idee chiare in merito: “Che la crisi ci sia e pesi su ciascuno di noi è innegabile, ma noi riteniamo anche che tocchi anzitutto agli imprenditori credere nel proprio lavoro e investire in esso, pensare al futuro e costruirlo anche secondo degli ideali in cui credere, oltre che secondo potenziali economici da rispettare. Noi siamo piccoli imprenditori appassionati e determinati: abbiamo deciso di investire sempre più nella nostra attività perché crediamo negli investimenti a lungo termine e non nelle realizzazioni “mordi e fuggi. “Inoltre - prosegue Loris - “sappiamo anche, eticamente, di avere l’età e l’esperienza per doverci ricordare che “adesso tocca a noi”, realizzare qualcosa in cui abbiamo sempre creduto, ossia un nuovo format per intercettare nuovi lettori e per soddisfare i desideri di quelli più esigenti”.

Dominique Lovat è perfettamente in linea con la visione del fratello Loris quando afferma: “Le librerie non hanno mai conosciuto “periodi d’oro”, pertanto la crisi ci spaventa meno di quanto non intimorisca altri settori. Possiamo dire che noi alla crisi siamo un po’ abituati: la “crisi del libro” c’è sempre stata… quindi siamo fiduciosi nei possibili sviluppi di un settore nel quale continuiamo a credere e che abbiamo forse un po’ la presunzione di voler far crescere attraverso il valore aggiunto di un servizio competente, la realizzazione di tante diverse iniziative, la creazione di ambienti confortevoli. Infine - e su questo ci siamo confrontati sia con le grandi catene sia con i colleghi indipendenti - dobbiamo sottolineare che in questo settore l'aumento dell' offerta determina anche un aumento della domanda: più librerie ci sono più le persone sono invogliate a leggere”.

La nuova Libreria Lovat di Padova somiglierà molto a quella di Villorba, e non solo per le ovvie ragioni di marketing e di immagine, ma perché - spiega ancora Loris – “questo è il modello di libreria che piace a noi. Siamo orgogliosi di mettere a disposizione dei nostri ospiti luoghi che noi stessi saremmo felici di trovare come visitatori…. Ogni tanto guardiamo con un pizzico di invidia i bimbi che affollano i pomeriggi di animazione, che “si perdono” tra le migliaia di titoli a loro riservati nel reparto “Cartastraccia”… oppure i giovani che si incontrano nel Lovat Cafè di Villobra e che si incontreranno nell’enoteca “Lovat & Vini” allestita al piano terra del centro commerciale di Padova: luoghi vocati al colloquio perché siamo ancora abbastanza giovani per ricordare che sarebbe stato bello, a vent’anni, incontrare gli amici in un ambienti come quelli che mettiamo a disposizione del pubblico. E’ rivitalizzante vedere bambini, giovani e adulti che s’incontrano tra gli scaffali, sfogliano i libri, confrontandosi, dialogano tra loro e/o con i molti autori che ci vengono sempre a trovare a Villorba e che inviteremo anche a Padova”.

Dedicarsi totalmente a questo progetto sia commerciale sia di diffusione culturale pare essere una prerogativa della famiglia Lovat: il poco più che ventenne Nicolò, figlio di Loris, sta frequentando la Scuola per Librai di Orvieto e da lì la Libreria di Padova ha selezionato numerosi dei circa 10 dipendenti che avrà. Perché, spiega Loris: “Noi abbiamo creduto in questa scuola tanto da essere orgogliosi della scelta di Nicolò. E abbiamo, quindi, ritenuto opportuno dare spazio alle nuove professionalità che lì si sono formate, affinché possano mettere a frutto le competenze acquisite, ed esprimere le loro potenzialità. Così alla Libreria Lovat non si troveranno “commessi” ma giovani e appassionati librai, che sapranno ben destreggiarsi tra i diversi reparti tematici che spazieranno dall'architettura al design, dalla cucina ai viaggi, dai fumetti al cinema, dal teatro alla musica all’economia….tra i titoli in molte lingue e i moltissimi volumi per i giovanissimi, nonché nella ricca sezione dedicata alla cultura e agli uomini del Nord-Est.

Le Librerie Lovat non vivranno di soli libri, ma soprattutto di cultura e valori, assieme alle presentazioni di novità editoriali, eventi culturali, occasioni d’incontro, animazioni per i giovani lettori e presentazioni sotto forma di spettacoli, un vero e proprio punto di riferimento per associazioni e organizzazioni culturali che potranno proporre incontri e attività diverse da realizzare nel grande “Lovat Lab”.

Perché la cultura e la sua diffusione hanno bisogno di “coraggio”, proprio come l’imprenditoria, secondo i Lovat. Che stanno già preparando una nuova libreria dalle grandi dimensioni e dalle grandi idee: apertura in autunno, a Trieste. Per sfidare la crisi diffondendo cultura.

La famiglia Lovat

A Mareno il 7 settembre 1931, 78 anni fa, nasce Adamo Lovat, terzo di otto fratelli.

E’ un Veneto povero, nel destino dei Lovat c’è l’emigrazione: appena maggiorenni se ne andranno in sei a cercare fortuna e lavoro all’estero

Nel 1957 Adamo parte per Lucerna, Svizzera tedesca. L’ambiente non è favorevole agli italiani, frequenta la scuola serale per diventare meccanico specializzato, studia il tedesco e lo impara molto bene. Subito trova lavoro in una fabbrica di meccanica di precisione a La Chaux de Fonds, nella regione di Neuchatel, terra di fabbriche di orologi di precisione.

E’ conosce Franca, emigrata da Asiago, impiegata in fabbrica. Nascono i figli Loris e Dominique e intanto Adamo frequenta con impegno il “Technicum” e vi si diploma.

Franca ama la Svizzera, le piace l’ordine, la non improvvisazione: La Chaux de Fonds le ricorda il suo paese di montagna. Ma Adamo è pronto a tornare in Italia: ha un buon lavoro, è capofficina, impiego non comune per un emigrante italiano. Eppure rifiuta avanzamenti di carriera e di stipendio perché ha un solo obiettivo: rientrare nel Veneto e ricominciare. Ha letto tanto in quegli anni, ogni genere di libri… e pensa che il suo futuro possa essere soltanto dove ci sono libri da leggere, da consigliare, da vendere.

Forse non è il momento più adatto per l’avventura; il boom economico si è consumato, la contestazione minaccia autunni caldi, ma la famiglia Lovat ritorna in Italia.

Gli italiani tra “Non è mai troppo tardi” e la scuola media unica, sono cresciuti e c’è il clima giusto per quello che Adamo vuole fare: vendere i libri a rate. Siamo ancora un’Italia delle cambiali, si può avere tutto a rate, anche un buon libro.

C’è in Adamo lo spirito di quello che viene definito “modello veneto”: una spinta all’individualismo, il coraggio di rischiare, una grande passione, la voglia di farcela, di dimostrare a se stessi e agli altri che c’è sempre un sogno più grande da realizzare.

L’ambizione in lui non è mai velleità. Adamo va avanti: Inizia all’agenzia Einaudi e vende enciclopedie in provincia di Treviso, in seguito dalla Libreria Canova di Conegliano (a proposito: il fratello Dino è proprietario di una libreria a Conegliano), alla direzione della Canova di Treviso. Ma non può bastare, Adamo ama il rischio, vuole creare qualcosa di suo. E s’inventa, con la moglie e con un socio, il Centro servizio biblioteche, una struttura commerciale dedicata alle esigenze delle biblioteche comunali e scuole di ogni ordine e grado. Non esiste una cosa simile: sembra un’idea facile, ma nessuno ci ha pensato.

Le cose vanno bene: prima un capannone alla periferia di Treviso, poi qualcosa di più a Villorba.

Nel 1988, vent’anni fa, l’azienda diventa solo Lovat. E Adamo coinvolge i figli nella gestione: l’ingrosso comincia ad accogliere anche qualche cliente che si era affezionato ai modi di fare di Adamo (già nell’88 offre l’aperitivo o il caffè in libreria), il passa parola è veloce e il magazzino si trasforma sempre più in libreria vera e propria, non è più solo un fornitore per biblioteche e scuole. Comprano il capannone di fronte alla vecchia sede e inizia l’epoca del Centro Biblioteche Adamo Lovat in Via Newton. Adamo per una volta fa anche l’editore: stampa a sue spese “L’abbecedario dei villani” di Ulderico Bernardi.

Adamo se ne va nel 2001, quando deve ancora compiere 70 anni. Nonostante il dolore, la passione e l’entusiasmo di Franca, Loris e Dominique per la libreria non si ferma. Anzi: contagia anche il giovane Nicolò, terza generazione di Lovat che decide di dedicarsi ai libri, ed entra in azienda.

Un anno fa, nel 2008, la Libreria Lovat è tornata dall’altra parte di Via Newton, in un luminoso e accogliente capannone di 1500 metri quadri: mille metri su due piani per accogliere 60.000 titoli, una sala conferenze per duecento e più persone, un ampio spazio “cafè” per sfogliare libri e incontrare amici, tanti coloratissimi scaffali per le letture dei più giovani, comodi divani e simpatici sgabelli per guardare i libri da vicino, tenerli un po’ tra le mani, cominciare a capirli e poi riporli, oppure decidere di tenerli con sé.

E adesso inizia la nuova avventura a Padova Est, mentre prende già corpo un nuovo, analogo, progetto anche a Trieste. Sempre con la stessa formula, lo stesso entusiasmo, la stessa determinazione a far vivere e crescere, attraverso i suoi eredi, il sogno di Adamo.

A cura di Abcveneto


 
 
 
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