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fotonotizie per la stampa: Marcellino Radogna
N. 63, VI anno, 2008 Sabato 20 giugno  2009
 
 
 


  RENATO MENEGHETTI alla Galleria Polin, Vedere oltre: opere duemilaotto duemilanove

a cura di Abcveneto

MENEGHETTI-Vedere oltre, Perugino, 2008, alcool su tela emusionataGALLERIA POLIN. Vicolo San Pancrazio 20 - Treviso, Tel. 0422.580004 - 340.3356420 www.galleriapolin.com - info@galleriapolin.com 24 giugno - 15 luglio 2009. Orari: tutti i giorni ore 10,00 / 12,30 - 16,00 / 19,30 Lunedì chiuso - Festivi su appuntamento.

Il 24 giugno 2009, alle ore 19,00, presso la Galleria Polin Arte Moderna e Contemporanea (Vicolo San Pancrazio 20 - Treviso) si inaugura la mostra “Vedere oltre: opere duemilaotto duemilanove” dell'artista vicentino Renato Meneghetti, le cui opere sono note per il singolare utilizzo del mezzo radiografico che, in queste più recenti opere, si presta a nuovi interventi e nuovi significati.

In mostra il ciclo di opere, realizzate negli ultimi due anni, dedicate ai grandi capolavori della storia dell'arte, da Leonardo a Raffaello, da Michelangelo a Durer, da Klimt a Picasso, da Dalì a Guttuso. Fedele al marchio stilistico che da oltre un trentennio contraddistingue la propria produzione, in queste opere la radiografia emerge e si configura come mezzo per una rilettura e una trasfigurazione poetica e concettuale e della storia: “vedere oltre” la tela e la pittura, “vedere oltre” lo spazio e il tempo, per riscoprire una umanità che sta dietro la fissità non solo della più fedele ritrattistica, ma anche nelle polivalenze figurali e zoomorfe delle ricerche avanguardistiche. Uno scorgere al di là della contingenza del reale per proporre una realtà più vera del vero. Una analisi immaginifica che si sposta con disinvoltura sin'anche ad oggetti e nature morte: anche in questo caso, capolavori di un passato recente e lontano, mostrano, attraverso la “lente radiografica” e fantastica dell'artista la struttura segreta di ciò che rappresentano.

Ricerche complesse, dunque, antiche e moderne, artistiche e scientifiche, si intrecciano e consolidano, dialogando attraverso stili e tecniche differenti. Risultati visivi dissimili e risvolti emozionali diametralmente opposti si confrontano in un’attenzione, originale e raffinata, alla comprensione e alla sperimentazione delle potenzialità del linguaggio di Renato Meneghetti, la cui qualità dell'opera è testimoniata dalla presenza alle maggiori rassegne d'arte di carattere nazionale ed internazionale e da una bibliografia che annovera le firme dei più noti critici d'arte, da Gillo Dorfles ad Achille Bonito Oliva, da Marco Goldin a Vittorio Sgarbi, da Luciano Caramel a Tommaso Trini, da Walter Guadagnini a Pierre Restany. La mostra rimarrà aperta sino al 15 luglio 2009

NOTE BIOGRAFICHE

Renato Meneghetti nasce nel 1947 a Rosà di Vicenza. Inizia a dipingere giovanissimo e la sua opera di artista si compie ora nella fortezza di Ezzelino da Romano dove è vissuto in giovinezza, ora nelle diverse ville palladiane che ha restaurato e abitato. Dopo i primi interventi, presentati negli anni Sessanta da amici e artisti come Fontana, Munari, Guiducci e una sequela di concorsi ed esposizioni giovanili, inizia una attività espositiva che lo vedrà presente nelle più importanti sedi nazionali ed internazionali. Dal 1997 sue opere sono presenti in gallerie private e nelle aste internazionali più importanti (Christie’s, Sotheby’s, Ketterer, Dorotheum, Tajan, Bonhams, Neumeisters). Predilige la pittura, strumento visibile della capacità rivoluzionaria dell’arte e ne difende la destinazione sociale. Si è impegnato senza regolarità in altre espressioni, come la musica (La Biennale di Venezia, 1982), il cinema (XL Mostra Internazionale del Cinema, La Biennale di Venezia, 1983) e il multimediale. Del 1997 è la mostra "Meneghetti: Radiografie 1982/1997 a cura di Marco Goldin, ospitata presso Palazzo Sarcinelli di Conegliano Veneto. Nel 2000 il Palazzo della Regione di Padova ospita "Meneghetti. Sull'orlo del terzo millennio. Pittura e altre arti 1954/2000", presentata in catalogo da Gillo Dorfles e Vittorio Sgarbi. Nello stesso anno espone presso la Mole Vanvitelliana di Ancona: "Meneghetti: Al di là dell'occhio. Radiografie 1979/2000" a cura di Gillo Dorfles e Walter Guadagnini. Seguono, nel 2002, "Meneghetti. Trasparenze: corpi ed altro. Radiografie" presso la GMB Galéria Mesta di Bratislava (Pàlffyho Palàc) a cura di Ivan Jancàr e "Meneghetti. Installations X-Rays", presso la PGA Povazskà Galèria Umenia di Zilina a cura di Mira Putisova e Milan Mazur. Nel 2006, la città di Roma per la prima volta dedica ad un artista una grande mostra personale in quattro sedi: Palazzo Venezia, Complesso Monumentale del Santo Spirito in Sassia, Scala Santa, Archivio Centrale dello Stato: “Meneghetti a Roma” a cura di Achille Bonito Oliva, con testi in catalogo di Alberto Abruzzese, Giuseppe Billi, Paolo Fabbri, Claudio Strinati e Tommaso Trini.
Studiosi e storici dell’arte antica come Federico Zeri, Sir Denis Mahon, Udo Kulterman, hanno dichiarato l’interesse per la sua opera ospitata in molti musei nel mondo. Di lui hanno scritto, tra gli altri: Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles, Marco Goldin, Walter Guadagnini, Vittorio Sgarbi. Saggi sulla sua opera sono stati scritti da: Manlio Brusatin, Luciano Caramel, Francesco Carbone, Laura Cherubini, Marco Di Capua, Paolo Fabbri, Lucio Fontana, Francesco Gallo, Aldo Gerbino, Richard Gregor, Flaminio Gualdoni, Roberto Guiducci, Ivan Jancár, David Janus, Fedor Kriska, Gregory J. Markopoulos, Gabriele Perretta, Elena Pontiggia, Mira Putisova, Pierre Restany, Laurence Rickels, Erich Steingräber, Claudio Strinati, Tommaso Trini, Duccio Trombadori, Italo Zannier. Cataloghi monografici dedicati al lavoro di Renato Meneghetti sono stati pubblicati da Electa, Marsilio, Never Edizioni, Skira.

A cura di Abcveneto


 
 
 
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