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fotonotizie per la stampa: Marcellino Radogna
N. 64, VI anno, 2009 Mercoledì 1 Luglio  2009
 
 
 


  Caraglio e le rose

Testo e fotografie di Giovanna Dal Magro

Gio Ponti,  Manifattura Richard GinoriCaraglio, piccolo centro allo sbocco della Valle Grana fu frequentato fin dall'età romana e successivamente in epoca medioevale; la sua storia si intreccia poi con quella del Piemonte Sabaudo e nell'800 diventa importante per la produzione della seta. Il suo tempio da tre secoli ne testimonia la magia ed è il Filatoio Rosso magnificamente ristrutturato e sede di mostre molto preziose. L'ultima, inaugurata il 28 giugno e che durerà fino al 25 ottobre si intitola ROSE ed è sull'uso di questo fiore nell'arte dal tardo medioevo ad oggi e si articola in percorsi di grande originalità.
I suoi curatori Andreina d'Agliano e Alberto Cottino hanno individuato tematiche precise e il risultato è un livello altissimo. Si parte dal tema della "Rosa Mistica" con quadri del 1400 provenienti dagli Uffizi di Firenze quali la Madonna dell'Umiltà del pittore abruzzese Nicola da Guardiagrele a opere dedicate alla Madonna del Rosario. Dalla rosa mistica si passa alla rosa profana dove il fiore ritorna nei ritratti quali Maria Farnese di Nicolas Regnier e la Donna con rosa e gatto di Giuseppe Maria Crespi.La mostra prosegue nelle deliziose sale del Palazzo con opere del novecento quali Autoritratto con rosa di De Chirico, Penelope di Savinio, il Giocoliere di Antonio Donghi .Ingresso, Filatoio  con rose antiche Il naturalismo, doveroso, è espresso con le riproduzioni della rosa in incisioni acquarellate di grande pregio o da quadri di Maurizio Bottoni pittore botanico contemporaneao.
Nelle arti decorative la rosa trionfa in rari paramenti sacri, in arredi, porcellane, abiti e tessuti di abbigliamento dal 1700. Da questa data anche il colore rosa diviene dominante oltre che per gli abiti anche per porcellane quali quelle di Sèvres. Splendido il servizio di porcellana proveniente dal Museo di Arti Applicate di Vienna.
Interno filatoioTroviamo la rosa a fine Ottocento e primi Novecento nell'Art Nouveau e nell'Art Deco. In mostra maioliche di Galileo Chini e vetri di Murano di Barovier e Toso.
I gioielli di corallo provenienti dalla collezione Ascione di Napoli sono presentati assieme a spille e boccioli di rosa ornati di brillanti e rubini. Dal Mart di Rovereto l'opera Strange Contract di Donald Baechler e uno splendido abito rosso fuoco di Capucci.
La sera dell'inaugurazione è stata preparata una cena tutta a base di rose e allo shop sono in vendita ricami con rose prodotti dalle ricamatrici del luogo. Coinvolgente anche in questo la mostra rimarrà nel cuore dei visitatori per sempre.

Prenotazioni: Associazione Culturale 0171 61 82 60

Testo e fotografie di Giovanna Dal Magro


 
 
 
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