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N. 64, VI anno, 2008 martedì 14 Luglio  2009
 
 
 


  Nasce la Nuova Provincia di Treviso: Consegna delle Chiavi per Fine Lavori del “Sant’Artemio”

A cura di Abcveneto

Leonardo Muraro riceve le chiavi della nuova ProvinciaGiornata storica quella odierna con la consegna simbolica delle chiavi del Sant’Artemio da parte delle aziende costruttrici al presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro. Oggi si chiudono ufficialmente i lavori alla nuova sede della Provincia.
I lavori, aggiudicati con appalto nell’agosto 2006, sono stati eseguiti dall' A.T.I. costituita da: Impresa Generale di Costruzioni Setten Genesio SpA, Asolo Costruzioni & Restauri snc, Brussi Costruzioni srl, Bettiol Srl, Fiel Srl, I.C.M. SpA, raggruppate con Numeria - Società di gestione del Risparmio in nome e per conto del Fondo “Tarvisium”. Iniziati il 29 gennaio 2007, sono stati conclusi nel rispetto dei tempi contrattuali (900 giorni) e delle somme stanziate per l’opera (57 milioni di euro). Oltre 700 maestranze hanno lavorato in questi tre anni per la realizzazione della sede. Sono intervenuti alla consegna della chiave il presidente della Provincia di Treviso, Leonardo Muraro, l’assessore provinciale al Progetto Sant’Artemio, Ubaldo Fanton, il Progettista e Direttore dei Lavori, Antonio Follina, e il Capogruppo dell’Associazione Temporanea di Imprese, Genesio Setten. “Questa non è un’inaugurazione – ha esordito Muraro – perché quella vera sarà a fine settembre, in questo caso è la consegna delle chiavi dell’Ati capitanata da Setten. Questa sede nasce con l’Amministrazione Zaia che ha fatto una scelta precisa: quella di recuperare un complesso storico-architettonico. Inoltre bisogna ringraziare due Consigli Provinciale, questo e quello precedente, che hanno portato all’approvazione e la realizzazione di questa sede. Noi non restituiamo solo il complesso alla comunità, ma il parco che rimane polmone verde alla città. Non è stato un lavoro facile, sono state impiegate 700 maestranze. Ma, con orgoglio, posso affermare che non ci sono stati incidenti sul lavoro nonostante la grandezza dell’opera. È un sede eco-sostenibile. Infatti, grazie a un impianto biomassa riceveremo il calore e, tramite il fotovoltaico, trarremo energia. Siamo anche intervenuti sulla viabilità, costruendo un collegamento che portasse a Treviso Nord, per non intasare il traffico cittadino”.
“Abbiamo voluto questa data, venerdì 17, perché tutte le date di questo percorso sono capitate sotto questo numero – ha continuato Fanton – ricordo che oltre 700 persone e più di 120 ditte son state coordinate da Follina e Setten. Non era facile, anche perché abbiamo cercato di dare, nel recupero, un ruolo specifico a ogni edificio in base alle caratteristiche di chi ci lavorerà dentro. Inoltre abbiamo realizzato numerosi percorsi sul parco, godibili dalla gente anche nei weekend”. “Questo era un luogo di sofferenza – ha dichiarato Follina – Con un impianto ben definito, l’unico vero problema era quello di collegare i diversi blocchi. Abbiamo avuto l’idea delle passerelle pensili, compatibili con l’ambiente circostante. Il cuore di tutto il complesso è il blocco centrale” “Ringrazio quanti hanno portato a compimento quest’opera – ha aggiunto Setten – è stata un’esperienza positiva, lavorando si è formata una squadra ottima che ha saputo far bene il proprio mestiere. Ringrazio la Provincia anche per la collaborazione tecnica”.
La cittadella del Sant’Artemio nasce con l’obiettivo di raggruppare gli uffici provinciali e per facilitare l’accesso ai servizi. Un complesso a servizio della gente con strutture di interesse e spazi per i cittadini (volume di progetto 128.489 m3 con 18.150 m2 di parcheggi pubblico da oltre 530 posti) a pochi passi dal Parco della Storga area di interesse e tutela ambientale con la risorgiva più grande d'Europa, che si estende su 67 ettari (che sommati all’ambito della nuova sede fanno 78 ettari). Si tratta di un restauro conservativo, un recupero storico, architettonico e ambientale, progettato nelle linee di indirizzo dell'architetto Follina, appoggiato e condiviso dalla Sovrintendenza. Le strutture già esistenti sono state recuperate rispettando i vincoli architettonici e storici; passerelle in acciaio e vetro sospese al primo livello fuori terra sono state realizzate per fare da collegamento tra i vari settori dell'Ente. Il Sant'Artemio comprenderà in totale 21 blocchi, tra edifici originari e costruzioni più recenti come un grande auditorium, una chiesa dedicata a San Giovanni di Dio, una mensa-ristorante, un bar, e si prefigge nel futuro di realizzare, ristrutturando gli edifici non interessati dall’intervento, anche un museo della storia della psichiatria, un ostello, un ristorante ed un teatro.
Oltre agli uffici che ospiteranno circa 700 addetti, è previsto un Nido per i figli dei dipendenti e aperto al pubblico, con una capacità di accesso da parte dell’utenza esterna di circa 20 unità. Il recupero ha tenuto conto delle caratteristiche ambientali del luogo, sono stati mantenuti e medicati gli alberi storici e si è proceduto a piantumare oltre 800 piante, nonché migliaia di arbusti, rispettando le specie autoctone, nel pieno rispetto dell’area dello Storga, nel cui parco si snodano circa 17 km di percorsi naturalistici. La nuova sede ha come primario obiettivo il “risparmio energetico” e si prefigge l’autosufficienza energetica, prevedendo un impianto fotovoltaico di circa 200 Kw. e una centrale a biomassa per il riscaldamento degli ambienti. Gli stessi edifici restaurati sono ascrivibili alla classe “B” di casa clima, con evidenti risparmi di combustibili fossili. Finiti i lavori, si sta provvedendo alle rifiniture e alla sistemazione degli arredi. I traslochi degli uffici inizieranno invece a fine agosto 2009, secondo un preciso crono programma che sarà ampiamente comunicato alla stampa e alla cittadinanza.

A cura di Abcveneto


 
 
 
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