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N. 67, VI anno 1 ottobre  2009
 
 
 


  Antica Pieve di San Pietro, Urbino, San Francesco, Clan Verdurin, Fede, arte e poesia

A cura di Emilio Gallina- Foto di Maria Ester Nichele

Domenica 6 settembre nella splendida cornice delle colline del Feletto ridenti di sole, si è svolta nell'antica Pieve di San Pietro Vecchio la Quarta Giornata per la "Salvaguardia del Creato" avente quest'anno quale spunto di riflessione, il "Cantico delle Creature" e San Francesco d’Assisi. Emilio Gallina poetaEvento che prevedeva, tra i vari momenti in programma, la tradizionale benedizione degli animali. Alle ore 10.00, l’evento iniziava con la concelebrazione della Santa Messa officiata da Padre Marco, Guardiano del Convento dei Cappuccini di Conegliano e da don Giuseppe Gerlin, attuale parroco della Pieve.
Prima del congedo dai fedeli don Gerlin richiamava il motivo e l'importanza della "Giornata" invitando bambini ed adulti a portare all'interno del tempio le bestiole per la solenne benedizione impartita da Padre Marco.
Al termine della cerimonia religiosa, parrocchiani ed ospiti prendevano posto sul sagrato della Pieve all'ombra dell’elegante torre campanaria per un secondo momento del programma mattutino: l'inaugurazione della mostra di "Ex Libris" dedicati a San Francesco e la presentazione di "Questo resto di giorno", raccolta poetica di Emilio Gallina.
Prendeva la parola il parroco che salutava i presenti ringraziando quanti, in vario modo, hanno collaborato per la realizzazione di questa festa di fede, di arte, di tradizione, compiacendosi nel contempo dell’iniziativa voluta dal "Clan Verdurin" in collaborazione con l’Architetto Lucia Tomasi, il Gruppo "Amici Antica Pieve" e la Città di Urbino rappresentata dal Professor Vitaliano Angelini, la dottoressa Chiara de Lorenzi, Presidente di detta Associazione, introduceva i lavori parlando di San Pietro Vecchio, la sua millenaria storia fatta di fede, arte e memoria. Clun Verdurin Una presenza importantissima per tutto il comprensorio di Feletto (luogo delle felci), matrice di tutte le altre chiese sorte nel tempo e, tra queste, Santa Maria di Rua, l'eremo camaldolese edificato sul colle Capriolo, soppresso dalle leggi napoleoniche del 1806 e 1810.
Presentava, successivamente gli artisti: Vitaliano Angelini, affermato incisore, poeta, saggista, figura di primo piano nel mondo culturale urbinate ed il Poeta trevigiano Emilio Gallina.
Dava quindi la parola il Professor Angelini il quale, dopo alcuni indirizzi di saluto e ringraziamento per l'invito e l'ospitalità concessagli, illustrava la mostra degli "Ex Libris" dedicati al Santo di Assisi e la sua presenza nelle Marche nell'Ottavo Centenario di quel "passaggio missionario" in quelle terre. Mostra trevigiana voluta dal Clan Verdurin a gemellare Urbino a San Pietro di Feletto, stretti da importanti legami di arte e cultura.
Lo stesso Angelini successivamente presentava "Questo resto di giorno", la silloge poetica di Emilio Gallina, esaltando l'importanza della “parola poetica” quale momento illuminante di ogni verso, compiacendosi col poeta trevigiano per aver saputo fermare questa "parola" in versi di rara efficacia emozionale.
A sua volta il Poeta interveniva per un breve indirizzo di saluto e un ringraziamento; "in primis", al Creatore per il dono della stupenda giornata di sole e di verde, quindi al parroco, al Clan Verdurin e a tutti i presenti (interessante la presenza dei giovani) per la qualificante opportunità concessagli.
Gianni Turchetto, la moglie e Luisa CogoLasciava quindi la parola alla poesia, affidandola alle voci delle gentili Anna Florio, Marina de Carli e Veronica Bardin che interpretavano le liriche, scritte e scelte per l'occasione, con molto perizia. Letture e poesie molto apprezzate dal pubblico presente. Un brindisi precedeva l'apertura della mostra degli "Ex Libris " allestita con un tocco di raffinata eleganza dall’Architetto Lucia Tomasi e lo stesso Professor Angelini, nella Sala Giovanni Paolo II nella vicina sede delle associazioni parrocchiali di San Pietro.
Il Professore Angelini illustrava ai presenti il significato ed il valore di questa particolare raffinata arte incisoria, poco nota in Italia. La giornata proseguiva con altri momenti di arte e cultura, presenti prestigiosi artisti trevigiani, presso Chez De Martin sede dal Clan Verdurin; una balconata mozzafiato sullo splendido paesaggio collinare di Feletto, la Strada del Prosecco e la Pedemontana.
Il pranzo apriva ad amabili animati conversari sull'evento mattutino, su arte e poesia.
Angeli di Luisa CogoIl professor Lorenzo Morao, Presidente del Clan e relatore di vari momenti culturali pomeridiani, introduceva i com- mensali all'opera poetica di Emilio Gallina ponendo l'accento sul- l'immediatezza emozionale dei suoi versi. Una poesia democratica, la definiva il pittore Gianni Ambrogio, di impatto immediato che coinvolge le corde emozionali del lettore. Lo stesso Professor Morao nella lettura di alcuni passaggi poetici, dava risalto a questa realtà. Intervento, il suo, che ben si concatenava con quello mattutino del Professor Angelini. Due interpretazioni della poesia di Gallina che si completavano mirabilmente mettendo in evidenza l'importanza della "parola poetica", che non deve essere mai banale, mai fuori posto, ma cercata e scavata con cuore e mente.
Successivamente il Professor Morao parlava dell'opera grafica di Angelini tracciando la figura dell'artista. Persona eclettica di grande cultura: poeta, incisore, saggista, critico d'arte, presente nel mondo culturale urbinate e marchigiano con incarichi di alto prestigio.
Ne illustrava l'opera grafica, frutto di una costante ricerca del "segno". Un'affascinante continua sperimentazione grafica che lo colloca ai vertici di questa raffinata arte. Le incisioni esposte al Verdurin suscitavano grande interesse e unanime consenso particolarmente tra i giovani presenti, per l'originalità e la novità dei soggetti rappresentati.
affresco di Gianni AmbrogioLa "Valkiria", il recentissimo capriccio a "fresco" in bella mostra di sè sulla parete sud di Chez de Martin, portava alla ribalta Gianni Ambrogio, notissimo maestro dell'arte pittorica trevigiana ed internazionale. Il Professor Morao tracciava un umanissimo "ritratto" dell'artista e della sua pittura, esaltando l'efficacia dinamica del segno e la forza espressiva delle immagini che scaturiscono dal suo veemente sentire. Dolcezza e pacatezza - proseguiva il relatore - il "segno" dell'artista Luisa Cogo nei suoi "due angeli" posti a guardia di Chez de Martin quasi un contraltare alla dinamica creativa di Ambrogio. Due lavori a fresco che impreziosiscono ancor più questa "teca" d'arte e di cultura non solo locale ma nazionale.
Artisti e ospiti si davano appuntamento alle 17,00 nel piazzale del Castello di Conegliano per la una visita, guidata dall'Architetto Lucia Tomasi, alla seconda sezione della mostra dedicata agli "Ex Libris" del Santo di Assisi (allestita dalla stessa Tomasi) e al Brolo di San Francesco, sede della Sezione di Italia Nostra di Conegliano. Dopo la visita a questo piccolo gioiello, le sue rive, i suoi frutteti e alla mostra allestita nei locali della torre carrarese, un brindisi con l'eccellente "fragolino", figlio della piccola vigna del Brolo, offerto dal Presidente della Sezione in onore dell'ospite urbinate e dei convenuti, si chiudeva, nel tripudio del tramonto, l'intensa giornata ricca di avvenimenti che hanno esaltato nello splendore della natura e nel nome dell'amicizia, la fede, l'arte e la cultura di questa splendida terra trevigiana.

A cura Di Emilio Gallina- foto di Maria Ester Nichele


 
 
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