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N. 67, VI anno 3 ottobre  2009
 
 
 


  Giovane laureata di Vicenza ha costretto l’Abi a far rispettare la moratoria per le pmi

A cura di Abcveneto

Si chiama Silvia Rizzotti, è da poco laureata, collabora con un noto studio professionale della città, ed è di Vicenza la protagonista della segnalazione del mancato rispetto da parte di alcune banche della cosiddetta “moratoria” dei debiti delle piccole e medie imprese.

L’intervento di Silvia Rizzotti, giunto sulla prima pagina di un noto quotidiano finanziario nazionale e cofirmato dal collega geovese Marcello Pollio [Italia Oggi del 24 settembre] ha scatenato un caso nazionale, che ha prodotto un’interrogazione parlamentare e ha obbligato l’Abi ad intervenire pesantemente predisponendo uno strumento che costringe ora le banche al rispetto dell’accordo siglato in luglio davanti al Ministro Tremonti e a Confindustria.

“Lo strumento messo a punto dall’Abi” spiega Silvia Rizzotti “consiste nel modulo appositamente predisposto per le richieste di moratoria: due cartelle semplicissime da leggere e ancora di più da compilare, che non ammettono alcun allegato e che rimandano esclusivamente al testo dell’accordo nazionale che ha introdotto la possibilità concessa alle imprese di posticipare anche fino ad un anno i pagamenti alle banche per alcune linee di credito. Di fatto il modulo rende impossibile qualsiasi ulteriore accordo fra banca e impresa, relativo alla richiesta di moratoria.”

“La circostanza che ha fatto scattare la mia segnalazione” dichiara Silvia Rizzotti “è consistita nel mancato rispetto da parte di una banca dell’Emilia Romagna di una parte precisa dell’accordo di moratoria. Si tratta del divieto di richiedere alle imprese nuove e ulteriori garanzie per la sospensione dei pagamenti. Ero venuta a conoscenza del caso collaborando con un professionista di Verona. Come correttamente riportato dalla stampa nazionale, la banca imponeva al richiedente di rendere manifesto il proprio stato di difficoltà alla propria clientela, così pregiudicando proprio le prospettive di risanamento a cui la moratoria è diretta.

L’avviso sarebbe equivalso ad una dichiarazione di stato di difficoltà, con le relative conseguenze.”

“Successivamente” continua la Rizzotti “sono venuta a sapere dal collega genovese Marcello Pollio di un’analoga richiesta espressa da parte di un istituto bancario nazionale. Da qui la denuncia di questa ‘prassi’ non conforme, che ha provocato l’interrogazione parlamentare del deputato leghista altoatesino Maurizio Fugatti, e l’immediata presa di posizione dell’Abi.”

La moratoria è stata introdotta il 3 agosto con un accordo fra Abi, Ministero dell’Economia e associazioni rappresentanti le imprese e prevede la possibilità, su richiesta dell’impresa debitrice, di ridurre per 12 mesi il pagamento delle sole quote interessi incorporate nelle rate di mutui ipotecari e non, e leasing. Esiste anche la possibilità di allungare altre facilitazioni di credito di natura commerciale e di breve termine sino a 270 giorni.

A cura di Abcveneto


 
 
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