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N. 66, VI anno 1 Settembre  2009
 
 
 


  Sciamanesimo e popoli artici: due nuove pubblicazioni dell’Istituto Zavatti

A cura di Alberto Leoncini

Artcos editoreDi interesse specialistico, ma senz’altro suggestive sono due pubblicazioni fresche di stampa in ambito polaristico, ovviamente provenienti da quell’autentica fucina che è l’Istituto Geografico Polare “Silvio Zavatti” di Fermo: si tratta di un volume di Luciana Vagge Saccarotti e di una raccolta di atti sullo Sciamanesimo Artico con contributi scientifici sempre di eccellente livello. Temi che di certo suscitano quantomeno curiosità nello sconfortante piattume al quale siamo abituati dai nostri mezzi di informazione, ma il cui valore scientifico va ben oltre l’afflato epidermico, per portarci in medias res riguardo ambiti così lontani e al contempo contigui, non solo perché attinenti a quel minuscolo puntino dell’universo chiamato “pianeta Terra” ma anche perché, e qui non sconfino nella retorica, riguardano l’area che più sta suscitando interessi e preoccupazioni, come ha dimostrato l’Anno Polare Internazionale (2007-2009) appena conclusosi, al quale, duole dirlo, il nostro Paese non ha preso parte ufficialmente pur vantando ottime risorse umane e competenze nel campo polaristico. Tale aspetto è ulteriormente dimostrato dalle due pubblicazioni frutto di ricerche, sul campo e non, che offrono un mosaico completo e affascinante sui temi di cui si occupano.

Avvenuto l’8 dicembre 2007 il Convegno sullo sciamanesimo artico ha costituito un momento importante di riflessione su questi temi per studiosi italiani e stranieri e gli atti ora usciti forniscono una contestualizzazione inedita del fenomeno che affonda le proprie radici nelle istanze ancestrali dell’essere umano esaminando varie declinazioni del fenomeno sempre accomunato dall’insaziabile ricerca dell’animo verso la comprensione dei molti misteri che lo circondano. Non voglio addentrarmi in un’analitica analisi dei saggi, tuttavia credo colpisca più di molte parole il bellissimo incipit al contributo di Gianluca Frinchillucci, direttore dell’Istituto Zavatti, pertanto ho deciso di riportarlo:
[… mi scuso con lui dopo averlo cacciato e dopo averlo tirato sul ghiaccio gli faccio un intaglio sulla nuca, e da quel buco esce l’anima che torna al mare e dice agli altri pescecani:”lasciamo in pace questi cacciatori, se noi mangiamo tutto il pesce loro non hanno più da mangiare e devono morire. Andate via da qui”]. Un cacciatore groenlandese prima di cacciare un pescecane.

Il volume monografico, invece, è il frutto di una prolungata ricerca, sia archivistica che in loco, culminata con una spedizione del 2005 nella penisola di Jamal (Siberia occidentale). Solo in tal modo poteva essere ravvisata una tale puntualità dei riscontri e delle schedature etnografiche, e non credo di esagerare se dico che questo libro diventerà in breve un punto di riferimento irrinunciabile per gli studi su quel particolare settore polaristico a livello internazionale tale è la specificità di cui è portatore anche per quanto riguarda l’angolazione di analisi. Questo l’aspetto che interessa lo studioso, tuttavia il profano può trarne un efficace spaccato su di un mondo ormai in via di sparizione, spesso forzata da esterni interessi economici o geopolitici.

Popoli artici e subartici dalla penisola di Kola alla Cukotka Luciana Vagge Saccarotti, Arctos Edizioni-Istituto Zavatti pp.208

Sciamanesimo artico e subartico a cura di Cesare Censi Arctos Edizioni-Istituto Zavatti, pp. 78

www.museopolare.it

http://arcticdreams.blogspot.com/

A cura di Alberto Leoncini


 
 
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