n.77 VII anno, 1 agosto 2010
Una domenica speciale al Clan Verdurin a Santa Maria di Feletto

Di Chiara Voltarel - foto di Maria Ester Nichele
Una piacevolissima giornata conviviale domenica 18 luglio presso il Clan Verdurin di Lia e Flaminio De Martin di Santa Maria di Feletto. Ospite d’onore il celebre artista romano Gianni Dessì assieme alla moglie Daniela Lancioni, curatrice al Palazzo delle esposizioni di Roma e il figlio.
Avvolti dalle splendide e dolci colline di Feletto gli ospiti hanno discorso di arte, iniziative culturali, viaggi, amichevolmente, serenamente e tutto, come avviene in natura, da una timida sorgente si è sviluppato in un crescendo entusiasmante e ricco di emozioni.
Dessì ha brevemente presentato il suo percorso artistico dagli esordi alle ultime opere. Fondamentale l’officina di San Lorenzo, l’ex pastificio Cerere, ambienti che condivide con altri artisti con cui ha dato vita a quella che è definita la Nuova Scuola Romana. Ha spiegato come gli anni ‘80 furono per lui momento decisivo per una sorta di rivoluzione stimolato dal “dramma della visione” che ha portato ad un nuovo concetto di astrazione. Allora il colore non è solo colore, una linea non è solo una linea, tutto è un’insieme di elementi ad incastro, tutto contribuisce a creare l’opera e, chi osserva, ha la sensazione di ripercorrere l’esperienza creativa. Ha parlato della potenza del giallo, delle sue “Camere Picte” del legame inscindibile con la scenografia e il teatro, fino alle sue ultime creazioni.
Una giornata sorprendente, a briglie sciolte, fuori da ogni programma e con straordinarie improvvisazioni: sotto un bel pergolato Anna Florio e Renato Barbon della compagnia del teatro veneto, si sono esibiti recitando alcuni brani goldoniani e Marco Scarpa, giovane poeta trevigiano che ha pubblicato la sua prima silloge “Briciole”, ha letto assieme a Sara Tisci alcune sue poesie. Tantissimi applausi. Una giornata intensa e ricca, trascorsa nella piacevolezza della consapevolezza che ancora, nella semplicità, ci sono dei luoghi dove si continua a fare cultura, nutrimento dello spirito, cuore e anima.
A cura di Abcveneto


 
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