n.77 VII anno, 13 agosto 2010
Spazio Paraggi chiude, Enzimi apre al dialogo
A cura di Abcveneto
Dal coordinamento trevigiano solidarietà e proposte: “La cultura fuori dal centro? La città non vuole questo. Al più presto un tavolo tra operatori, istituzioni e categorie”
Treviso, 13 agosto 2010 – Doccia fredda per il pubblico trevigiano, ancora caldo di emozioni per la novità rappresentata da e-STart: la stagione estiva che si è aperta salutando con entusiasmo la nascita di Enzimi, si chiude con la consapevolezza di dover rinunciare ad un luogo di riferimento per la cultura cittadina, lo Spazio Paraggi. Dal coordinamento trevigiano di spettatori, artisti e rappresentanze giovanili solidarietà e la proposta di un tavolo comune tra operatori, istituzioni e categorie.
La comunità culturale Enzimi, che da maggio è alla ricerca di una propria casa per aggiornare i linguaggi scenici e la musica divulgati in città, non può che esprimere la propria solidarietà agli amici del Paraggi e amarezza per la chiusura del loro Spazio. “Da anni – commenta la coordinatrice di Enzimi, Silvia De March – esso rappresenta un imprescindibile punto di riferimento culturale per la città; molti artisti di Enzimi vi hanno trovato un luogo di espressione e gli spettatori hanno identificato una garanzia di qualità. Chiude inoltre uno dei pochi laboratori in cui sono stati avviati corsi di formazione di un certo livello”.
“Una chiusura questa che rappresenta solo l'ultima e forse tra le più cospicue fuoriuscite di uno stillicidio che sta sacrificando molte, troppe iniziative culturali”. E il dito va dritto nella piaga: l'assenza di spazi da dedicare alla cultura, ai giovani, all'aggregazione. Esigenze rispetto alle quali il centro storico di Treviso appare ormai svuotato: “Troppo spesso oggi – continua la coordinatrice di Enzimi – le attività culturali tendono ad essere estromesse dal centro storico per motivi immobiliaristici, del tutto comprensibili dal punto di vista privato, ma da quello del bene pubblico denotano un'attenzione non complessiva alle esigenze culturali dei cittadini. Occorre capire se questa è una scelta collettiva condivisa, se è ciò che vuole davvero la città: i dati di accesso allo Spazio Paraggi paiono proprio dire il contrario”.
Accanto alla fitta e apprezzata attività del Paraggi, non mancano infatti i segnali che indicano la presenza di fermenti attivi, di rinnovate forze propositive, di un pubblico attento e sempre più interessato. “Fare cultura e spingerla in aree non servite dai trasporti pubblici ed isolate dai luoghi di socializzazione primaria implica sottrarle terreno di diffusione e relegarla alla fruizione elitaria”. Di certo non sono sufficienti i contenuti e l'impegno per riempire un luogo ma alla sua frequentazione concorrono l'accessibilità e la fruibilità, come dimostra la lunga e felice esperienza di Spazio Paraggi, forte della sua posizione strategica.
Insomma, per il coordinamento Enzimi è giunto il momento di coagulare le forze e sviluppare una strategia comune, per uscire da questa impasse che coinvolge non solo gli operatori culturali ma la politica e i cittadini. “Tra l'assenza di soluzioni (leggi «non ci sono i soldi per far nulla») e la soluzione ideale, c'è sempre una vasta gamma intermedia – auspica Silvia De March –. Per questo vogliamo invitare le realtà culturali di Treviso, i rappresentanti istituzionali e di categoria a sedersi attorno ad un tavolo comune in una data che comunicheremo quanto prima, ma che speriamo ravvicinata. Naturalmente – conclude – è totale e sin d'ora confermata la disponibilità a partecipare al dibattito su “Il futuro di Treviso” che Nicola Giuliato intende avviare”.
A cura di Abcveneto


 
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