n.73 VII anno, 5 aprile 2010
Alfio Centin: Sfolati
A cura di Abcveneto
SFOLATI
Son scanpà da ‘na çità che la tera crepava
Fumo e rovinassi
E sui albari cresseva brassi
E i morti digeriva schege e dolori
E no ghe gera che pianti nei urli dele sirene.

In bicicleta me pare portava ‘na casa
E mi gavevo solo oci:
La me scola rota e la mestra morta
Soto i pensierini cretini dei scolari
Cressui de boto, desso.

Un mondo novo ne vegneva incontro
Sensa polvare de muro nè urli de sirene.
In stala la vaca Mora
Se voltava co’ i so oci grandi
A saludarne sfolati su leti de scartossi
I çimisi sul muro
Na polenta granda su ‘na tola de omeni,
Radici e salado,
E musi duri a far conti.

El porçel, come omo che sa, el siga
I oci a sfesa ne la sfesa del stagolo
Boje l’aqua ne l’atesa del cortelo
El sangue s’ingruma su un sigo disperà.

E vien sera. Un todesco scanpà bate la porta
El so cavalo par un’onbra de fumo
Nel ciaro de la sfesa
E in tesa i partigiani strenze el fen in boca.
I dorme insieme sogni contrari
Do riposi nemiçi via da ‘na tera brusada.
SFOLLATI
Sono scappato da una città dove la terra crepava
Fumo e macerie
E sugli alberi crescevano braccia
E i morti digerivano schegge e dolori
E non c’erano che pianti negli urli delle sirene.
In bicicletta mio padre portava una casa
E io avevo solo occhi:
La mia scuola rotta e la maestra morta
Sotto i pensierini cretini degli scolari
Cresciuti improvvisamente, adesso.
Un mondo nuovo ci veniva incontro
Senza polvere di muro né schianti di sirene.
Nella stalla la vacca Mora
Si voltava con i suoi grandi occhi
A salutarci sfollati su letti di brattee
Le cimici sul muro
Una polenta grande su una tavola di uomini
Radicchio e salame
E facce dure a far conti.
Il maiale, come uomo che sa, grida
Gli occhi socchiusi nella fessura del porcile
Bolle l’acqua nell’attesa del coltello
Il sangue s’aggruma su un grido disperato.
E a sera un tedesco scappato batte alla porta
Il suo cavallo è un’ombra di fumo
Nella luce della fessura
Nel fienile i partigiani stringono fieno in bocca
Dormono insieme sonni contrari
Due riposi nemici in fuga da una terra bruciata.
A cura di Abcveneto


 
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