Mirabilia: Gigi Bon a Venezia
Di Roberta Lombardo Hurstel
Gigi Bon è un’artista controcorrente, che piano piano ha saputo imporsi grazie alla forte personalità, alla ricerca e ad uno stile personalissimo ed inconfondibile.
Uno stile, uno spirito e un’originilità pregnanti distinguono il lavoro di quest’artista, che intinge il proprio « savoir faire » al bagaglio antico della storia veneziana - discende da una delle famiglie che scrissero pagine importati della Serenissima - e alla magia del tempo.
Un realismo decalé, impossibile da etichettare e inquadrare in movimenti artistici, avvicinabile, forse, ad una metafisica onirica dove il rinoceronte gioca un ruolo dominante.
Nel suo studio, come in una di quelle famose botteghe d’artista, tanto celebrate nel rinascimento, che non a caso ha voluto chiamare Mirabilia, attorniata da un’oggettistica da Mille e una notte, l’artista pensa, elabora e da vita ad opere fantastiche che sembrano vivere per animare un mondo di favola.
Attaccata alla propria città e al lento scorrere del tempo, sinonimo stesso di Venezia, Gigi Bon è legata in maniera indissolubile alle creature che crea e con le quali ama riempire gli spazi che la circondano, quasi incapace a separarsene.
Partecipa raramente ad esposizioni ritenendo che le opere si possano esprime in maniera più completa nell’ambiente dove sono state concepite, fatta eccezione per la recente esperienza allo Spazio Aliprandi a Milano. Un vero colpo di fulmine per la nostra artista che ha ritrovato in questo luogo lo spirito del suo Mirabilia ed in un batter d’occhio ecco ricreato, nel cuore della città italiana più frenetica, un angolo veneziano, un attimo fermato come un flash fotografico, che ha incuriosito un pubblico raffinato e l’attenzione della stampa, come dimostra l’articolo riportato qui di seguito dove l’equipe di Barche, il mensile internazionale della nautica a motore, ha voluto immortalare l’affascinante Gigi Bon, eleggendola artista del mese: un omaggio dovuto ad un lavoro così personale e intrigante.
Di Roberta Lombardo Hurstel
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