Lijia Zhang:"mi sentivo come una rana nel pozzo".
Di Marcellino Radogna
Presentato alla libreria Feltrinelli di Roma il libro della giornalista e scrittrice Lijia Zhang. Da adolescente Lijia lavora in una fabbrica di missili di Nanchino, una fabbrica-prigione dell'era maoista, un microcosmo che riproduce al suo interno tutte le caratteristiche del regime comunista. Dice: "mi sentivo come una rana nel pozzo".
In quegli anni Lijia sogna di diventare una scrittrice. Per fuggire alla prigione, scopre lo studio dell'inglese, la passione per gli abiti e le mode occidentali, il sesso, l'anticonformismo. Poi arrivano gli anni delle proteste di Piazza Tienanmen nel 1989, della militanza politica durante le dimostrazioni operaie e l'arresto. Oggi tutto questo è in un libro, "Socialismo è grande!".(Cooper ed.) Il libro, vietato in Cina, pubblicato in India, Gran Bretagna e Stati Uniti, finalmente arriva in Italia con la sua autrice. E' sposata con un cittadino inglese, vive a Pechino con le due figlie. Collabora con il South China Morning Post, il Japan Times, News Week, The Independent.
Di Marcellino Radogna
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