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N. 71, VII anno   15 febbraio  2010
 
Il Gran San Bernardo e Aristotele

A cura di Abcveneto

Venerdì 19 febbraio 2010 all’assemblea dell’Ateneo di Treviso (palazzo dell’Umanesimo Latino, ore 17) si parla dell’Ospizio del Gran San Bernardo (origini e storia) e di mimesis aristotelica. Relatori saranno Gianfranco Vivian e Maria Grazia Caenaro.
Il Colle del Gran San Bernardo (2473 m s.l.m.) è forse il valico più famoso della catena delle Alpi, non solo per la sua posizione strategica, ma soprattutto per la presenza del celebre Ospizio fondato da San Bernardo da Mentone agli inizi del secondo millennio. Molti sono gli avvenimenti che lo hanno coinvolto nel corso della sua storia, tra cui il passaggio dell’armata di Napoleone nella primavera del 1800, fra difficoltà a quei tempi quasi insormontabili.
L’Ospizio con annesso il convento è sempre stato custodito, dalla sua nascita e fino ai nostri giorni, ininterrottamente d’estate e d’inverno, dai “Canonici Regolari di Sant’Agostino”. Ai nostri giorni è ancora rimasto un luogo di ospitalità. La relazione sarà accompagnata da immagini tratte dalla ricca iconografia dell’Ottocento e da documenti conservati al museo dell’Ospizio. Aristotele, allievo di Platone, continua la riflessione sulla mimesi artistica del suo maestro, ma riformula il problema su basi radicalmente nuove giungendo a conclusioni assai diverse. Afferma infatti che per natura tutte le arti sono imitative e assegna a quelle della parola (poesia ed eloquenza), un ruolo prossimo alle attività teoretiche, superiore rispetto alle arti figurative, pratiche; nella Poetica dimostra inoltre che il piacere dell’imitare e il piacere dell’imitazione ben realizzata, naturali in tutti gli uomini, sono all’origine anche della creazione poetica e dell’apprezzamento per essa.

A cura di Abcveneto

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