n.71 VII anno 26 febbraio 2010
Lalibela a Palazzo Caotorta
A cura di Abcveneto
chiesa sotterraneaLa Fondazione Benetton Studi Ricerche inaugurerà Martedì 2 marzo in Palazzo Caotorta in Treviso la mostra Lalibela oggi, un percorso espositivo pensato in parallelo alla mostra Paesaggi Africani, 1937-1939. Disegni e incisioni di Lino Bianchi Barriviera (aperta fino al 4 aprile negli spazi Bomben), per offrire anche uno sguardo attuale su Lalibela, uno dei complessi monumentali ipogei di più alto valore al mondo, nella parte centro settentrionale dell’Etiopia (già Africa Orientale italiana).
Le chiese monolitiche di Lalibela alla fine degli anni trenta sono state fonte di ispirazione artistica per una serie di disegni e una cartella di sessanta incisioni di Lino Bianchi Barriviera ora in mostra negli spazi Bomben. Questo ulteriore percorso proposto dalla Fondazione, vuole dunque dare un resoconto del sito nel suo stato odierno, anche alla luce delle nuove risultanze delle campagne di ricerca e di restauro.
Curata da Pietro Laureano, direttore di Ipogea-Traditional Knowledge World Bank, la mostra presenta attraverso una ventina di pannelli di fotografie, grafici, testi esplicativi i progetti su Lalibela realizzati da Ipogea per conto dell’UNESCO, del World Monument Fund e della Convenzione delle Nazioni Unite per Combattere la Desertificazione.
I progetti riguardano il piano di conservazione delle chiese rupestri di Lalibela, lo studio del sistema ambientale e la realizzazione di cantieri pilota e scuole di formazione per sperimentare tecniche di restauro e di protezione dei suoli gestibili localmente dalla popolazione. L’attività di Ipogea si colloca in continuità con la lunga esperienza di interventi condotti sul sito principalmente da studiosi e architetti italiani.
Della situazione attuale di Lalibela parleranno, martedì 2 marzo alle ore 18, Pietro Laureano e Domenico Luciani (Comitato scientifico per gli studi sul paesaggio e il giardino della Fondazione Benetton Studi Ricerche). Un incontro aperto al pubblico che offrirà l’occasione di conoscere l’importantissimo complesso ipogeo attraverso la testimonianza diretta di uno dei massimi conoscitori del sito e delle problematiche più attuali a esso connesse.
Lalibela oggi
Piano nobile di Palazzo Caotorta, via Cornarotta 9, Treviso. Mostra aperta da martedì 2 marzo fino a domenica 4 aprile 2010. Da martedì a venerdì ore 15-20, sabato e domenica ore 10-20. Ingresso libero.
Approfondimento:
I primi studi a Lalibela furono svolti nel 1939 da una missione italiana condotta dal professor Alessandro Augusto Monti della Corte. Grazie alla presenza del geometra Elio Zacchia e del pittore Lino Bianchi Barriviera il team italiano realizzò il primo rilievo e la prima documentazione dei monumenti di Lalibela, svelando il sito alla cultura internazionale. I rilievi e gli studi realizzati costituiscono ancora oggi la base e il riferimento internazionale per le ricerche su Lalibela.
Dal 1967 al 1970 fu iniziato il primo vasto programma di restauro di tutte le chiese, organizzato e gestito dal World Monuments Fund e dal Comitato etiope per la Conservazione e il Restauro di Lalibela. Il restauro è stato diretto dall’architetto italiano Sandro Angelini. Successivamente Lalibela, iscritta nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è posta sotto la tutela dell’UNESCO. Per conto di questo organismo internazionale alla fine degli anni novanta l’architetto italiano Pietro Laureano eseguì i primi studi di restauro ambientale.
Lalibela costituisce uno dei complessi monumentali ipogei di più alto valore al mondo. È universalmente celebre per le sue chiese monolitiche scavate nella roccia basaltica e riccamente decorate. I complessi più imponenti risalgono al xii – xiii sec. d. C. quando il re Lalibela, da cui la città successivamente prese il nome, volle scolpirli nella pietra a immagine della Gerusalemme Celeste. Restava sinora inspiegabile la realizzazione degli immensi sistemi ipogei in così pochi anni di tempo, realizzazione che la tradizione religiosa attribuisce a un intervento divino. La gran parte degli studiosi si era conformata a quest’ipotesi anche perché la chiesa copta locale aveva scoraggiato qualsiasi prospezione archeologica. Gli studi condotti da Ipogea attraverso lo studio comparato delle tipologie del rupestre, l’analisi del sistema dei drenaggi e di captazione delle acque ha permesso la ricostruzione della storia di lungo periodo della città di Lalibela, dal più lontano passato troglodita, attraverso il periodo ipogeo e axumita fino alle realizzazioni medievali che costituiscono quindi in gran parte la rielaborazione di strutture precedenti. Il Ministero dei Beni Culturali Etiope ha autorizzato le prospezioni archeologiche e i ritrovamenti di mura e fortificazioni megalitiche hanno confermato l’ipotesi.
Fondazione Benetton Studi Ricerche
via Cornarotta 7-9, 31100 Treviso, tel. 0422.5121, fax 0422.579483, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it
A cura di Abcveneto


 
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