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N. 71, VII anno   2 febbraio  2010

 
 


  Presentazione del volume Petrarca e i suoi luoghi...

A cura di Abcveneto

...Ne parleranno venerdì 5 febbraio ore 18, spazi Bomben, via Cornarotta 7a Ne parlano, alla presenza dei due curatori e di altri autori, Carmen Añón e Ugo Dotti.Si tratta di un lavoro scientifico collettivo (14 autori coinvolti), un’iniziativa editoriale della Fondazione nell’ambito della collana “Memorie”, diretta da Domenico Luciani e Lionello Puppi, a partire dalla seconda edizione delle giornate di studio sul paesaggio (Arquà Petrarca-Treviso, 4-5 febbraio 2005), già intitolate "Petrarca e i suoi luoghi" e dedicate a Eugenio Battisti (1924-1989).

Dalla quarta di copertina:
Copertina del libro Petrarca e i suoi luoghiFrancesco Petrarca dà forma e misura allo spazio e al tempo della propria solitudine e della propria operosità. Le sue case, i suoi giardini, i suoi paesaggi, costituiscono per noi, ancora, di nuovo, un centro gravitazionale irresistibile della nostra cultura di europei. Sono luoghi concreti, dotati di un patrimonio filologico immenso accumulato nel corso di sette secoli, caricati di una incessante metamorfosi del loro mito. Questo lavoro, collettivo, tenta di fare criticamente il punto di una vicenda di idee, di scienze, di arti del paesaggio e del giardinaggio, e di delineare una sorta di atlante per orientarci in quella che Andrea Zanzotto chiama la «collezione di case stabili dove fissarsi, “quieti porti” da avere a disposizione dovunque», allestita dal poeta nell’arco della sua vita. Escludendo perciò esperienze che pure marcano come tappe imprescindibili la costruzione dell’idea di paesaggio in Petrarca - tra le quali avremmo almeno dovuto convocare, col Ventoso, la montagna Sainte Baume e la Riviera ligure, che lo impressiona già all’età di otto anni, Baia e i Campi Flegrei, il Monginevro e le sorgenti dell’Adige - la collezione di porti quieti, e inquieti, di uno spirito libero peregrinus ubique, presenta comunque confini aperti. Quando comincia? All’Incisa, nei primi sei anni di vita? A Pisa, bambino di sette anni? Subito dopo, ad Avignone e Carpentras? Nei luoghi della prima giovinezza, nelle esperienze pluriennali di studio a Montpellier e a Bologna, di certo vive nella sua memoria? Nella casa in cui è felice ospite a Lombez, che più volte descrive con nostalgia? Poi, naturalmente, vengono i posti ai quali egli stesso concede lo statuto trinitario casa-giardino-paesaggio. Dunque Valchiusa, progetto amato già da ragazzino undicenne e poi, da trentenne, realizzato. Le due case di Parma, una in città e una in montagna a Selvapiana. Le tre di Milano: Sant’Ambrogio, Garegnano, San Simpliciano. E altre, forse solo punti di appoggio, in città familiari come Pavia e Verona. E dopo l’oscillazione tra Padova, nel centro della città, e Venezia, in Riva degli Schiavoni, finalmente Arquà, per gli ultimi cinque anni di vita, solitario studioso e giardiniere sessantacinquenne-settantenne, amatissimo e lodatissimo. Ci piacerebbe insomma restituire al lettore le ragioni che fanno venire la voglia di andare, o tornare, in tanti “posti” della sua vita (e delle sue opere: per il filologo “luoghi” designa una referenza testuale puntuale), dialogando, al riparo da ogni accademismo, con una figura che continua a interrogarci sul senso della natura, sulle misure dello spazio e del tempo, sulla forma e la vita dei luoghi, con la vicinanza e il pathos di un nostro contemporaneo. Petrarca e i suoi luoghi, indice generale del volume

Prefazione/Préface
Domenico Luciani e Monique Mosser, Vacate et videte Introduzione
Eugenio Battisti, Non chiare acque
Temi Massimo Venturi Ferriolo, «Mirarer singula». Paesaggi tra «cupiditas videndi» e «beata vita in ascensu montis» Hervé Brunon, Locus secretus: topique et topophilie Nicholas Mann, Dall’orto al paesaggio. Petrarca tra filologia e natura Lionello Puppi, Tradizione dell’idea di villa. Dall’antichità all’umanesimo attraverso Petrarca Luoghi Marco Trisciuoglio, Horti, dimore, selve e montagne. Francesco Petrarca e la costruzione dell’idea di paesaggio Giovanni Galli, Il bosco e la casa: luoghi parmensi del Petrarca Gherardo Ortalli, La ricerca della solitudine in un paesaggio di pietra. Petrarca a Venezia Sante Bortolami, Arquà e il paesaggio euganeo ai tempi del Petrarca Ève Duperray, Le gouffre, la rime et le laurier. Une idéalisation du paysage de Vaucluse de Pétrarque aux romantiques Monique Mosser, «Le plus riant vallon qu’éclaire l’œil du monde». Entre pittoresque et sublime: le pèlerinage à Vaucluse et la mémoire de Pétrarque dans les jardins au xviiie siècle Nerte Dautier, Fontaine-de-Vaucluse. Pour un projet global de protection et de mise en valeur: à la recherche du génie du lieu Roland Pastor, Fontaine-de-Vaucluse. L’eau et le sacré

Appendici
Francesco Petrarca, Ad Guidonem Septem archiepyscopum Ianuensem Giosuè Carducci, Il Petrarca alpinista Giovan Andrea Gesualdo, De la Sorga Ambrogio Annoni, Il Petrarca in villa. Nuove ricerche sulla dimora del poeta a Garegnano Arnaldo Foresti, Il Petrarca ristaura la sua casa in Parma Sintesi cronologica dei luoghi di Francesco Petrarca; Nota bibliografica; Elenco delle illustrazioni; Elenco degli autori; Indice dei nomi e dei luoghi

Petrarca e i suoi luoghi, i curatori

Domenico Luciani. Architetto e paesaggista impegnato nella battaglia di idee per i beni naturali e culturali. Ha diretto dalla sua origine (1987) al 2009 la Fondazione Benetton; ne coordina attualmente le attività di ricerca e sperimentazione sul paesaggio tra le quali il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino; ne dirige, con Lionello Puppi, la collana “Memorie”, curando volumi collettivi, tra i quali Luoghi. Forma e vita di giardini e di paesaggi (2001). Ha fatto parte di vari comitati scientifici internazionali seguendo significative esperienze europee di trasformazione di siti postindustriali e postminerari. Ha pubblicato saggi e articoli in varie riviste italiane e straniere.

Monique Mosser. Storica dell’arte, dell’architettura e del giardino. Figura europea di spicco per la salvaguardia del patrimonio culturale. Docente alla Scuola di Architettura di Versailles. Ricercatrice del cnrs (Centre André Chastel, Parigi). Autrice di un vasto lavoro filologico, con articoli, saggi e monografie sul giardino storico e il paesaggio, tra le quali il volume L’architettura dei giardini d’Occidente dal Rinascimento al Novecento (1990, con Georges Teyssot), tradotto in diverse lingue e ripubblicato varie volte. Collabora con importanti paesaggisti; fa parte dell’icomos-ifla, di vari comitati scientifici, tra i quali quello della Fondazione Benetton, e di varie giurie, tra le quali quella del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Petrarca e i suoi luoghi, ne parlano

Carmen Añón (Barcellona, 1931). Attualmente professore e direttore del Dipartimento Progetto e storia del giardino presso il Master di Architettura del paesaggio della Scuola di Ingegneria agraria del Politecnico di Madrid e condirettore del Master di Restauro dei paesaggi culturali e dei giardini storici della Scuola superiore tecnica di architettura di Madrid. Sono numerose le sue pubblicazioni di monografie, articoli, contributi e cataloghi delle mostre da lei organizzate. Per l’icomos è stata presidente del Comitato consultivo internazionale, membro del Comitato esecutivo, vicepresidente del Comitato nazionale spagnolo e presidente del Comitato scientifico internazionale per i paesaggi culturali icomos-ifla del quale ora è presidente onorario. È una delle firmatarie della Carta di Firenze. Attualmente è membro dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dell’Istituto per gli Studi Madrileni, della giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino della Fondazione Benetton Studi Ricerche e di altre prestigiose istituzioni.

Ugo Dotti (Cremona, 1933). Storico della letteratura, italianista, uno dei massimi studiosi di Petrarca. La sua Vita di Petrarca (Laterza, 1987) è stata tradotta in Brasile e in Francia ed è tuttora considerata un punto di riferimento insostituibile. Per la prima volta ha tradotto l’intero monumentale epistolario petrarchesco (Familiari, Senili, Sine nomine), edito in Francia da Les Belles Lettres e in Italia da Nino Aragno Editore. Ha inoltre tradotto e annotato il Secretum (Rizzoli) e commentato il Canzoniere (Donzelli). Proprio ai luoghi di Petrarca, dopo il Petrarca a Milano: documenti milanesi (1353-1354), del 1972 (Ceschina), è tornato nel 2006 con Petrarca a Parma (Diabasis). Ha dato la prima traduzione italiana moderna del Petrarca storico, lavoro uscito per Einaudi (I Millenni, 2007) con il titolo Gli uomini illustri. Vita di Giulio Cesare. Ha anche scritto, solo per fornire qualche altro riferimento da una bibliografia amplissima, una Storia degli intellettuali in Italia (Editori Riuniti) e una monografia su Machiavelli (Machiavelli rivoluzionario. Vita e opere, uscito in Italia per Carocci e tradotto in francese).

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