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N. 71, VII anno   5 febbraio  2010

 
 


  Una mostra personale a Vienna per l’adriese Pablo Chiereghin

A cura di Abcveneto

Opera di Pablo ChiereghinIn Austria, a Vienna, Das Weisse Haus, 3 febbraio-6 marzo 2010, c’è una mostra d’arte che parla anche di Adria e che contiene un lavoro sulla sua storia, titolo: Tutte le volte che ho raccontato la storia della mia città. Ma non finisce qui. Il trentenne artista al centro di quest’esposizione ha messo anche in vendita il titolo stesso della mostra (Ciao, sono Pablo Chiereghin, vengo da Adria) ed espone qui il suo testamento, un vero testamento regolarmente registrato da un notaio (Istruzioni).

Tutto questo accade nel nuovo appuntamento internazionale dell’adriese Pablo Chiereghin, che dopo la personale milanese dell’autunno 2008 - Dicono che sembro intelligente - organizzata alla galleria MiCamera con il sostegno del Parco del Delta del Po, torna a far parlare di sé con la sua prima mostra personale in quella che da due anni è la sua città d’adozione: Vienna.

Ormai da dieci anni Chiereghin ha lasciato il Polesine per trasferirsi prima a Bologna, in seguito a Trieste e poi a Madrid, Londra e infine Vienna. Ciò nonostante il legame con la sua terra d’origine rimane forte anche in questa mostra, già dal programmatico titolo Hi, I'm Pablo Chiereghin, I come from Adria. Nella capitale austriaca, a due passi dalo Stephansdom, la galleria Das Weisse Haus (Wollzeile 1) ospita dal 3 febbraio al 6 marzo prossimi una mostra di opere inedite, oltre alle serie fotografiche Picture of a Lie (Foto di una bugia) presentata a Milano nel novembre 2008; Birthday Suit, esordio internazionale del fotografo adriese (Londra, 2008) - i cui scatti sono poi stati utilizzati dal programma Report di RAI3 per realizzare uno spot televisivo andato in onda nel febbraio 2008 - e The worst portraits of my girlfriend (I peggiori ritratti della mia ragazza), installazione fotografica esposta alla Wannabee Gallery di Milano nella primavera scorsa.

L’esplorazione artistica di Chiereghin – che il mensile GQ di febbraio ha segnalato come giovane talento da tenere d’occhio - avviene attraverso azioni fotografiche, performance, oggetti, testi, che nella mostra viennese mettono l’artista in una posizione centrale attraverso una proiezione di sé, piuttosto che in un autoritratto. Sono opere composte da immagini inattese e testi carichi di ironia, lucida e tagliente intimità, sino a scendere nello stomaco delle cose per spogliarne il senso attraverso lo sguardo, ora divertito ora curioso, dell’artista, che si espone intimamente all’osservatore delle sue opere, mettendolo però anche in un’inattesa e quindi destabilizzante posizione di condivisione di idee, oggetti e rapporti privati. Raccontare la storia del proprio nome e della propria città, influire in modo infinitesimale ma concreto sul destino di altri individui in maniera volontaria e consapevole, riflettere sugli oggetti, ritrarre con uno scatto non una persona, neppure la realtà, ma la bugia. Chiereghin rielabora così in modo personale una serie di azioni per offrire al pubblico della sua mostra un percorso visivo ed emozionale non comune.

La galleria delle opere è disponibile sul sito www.pablochiereghin.com

A cura di Abcveneto

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