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N. 70, VII anno   1 gennaio  2010

 
 


  Confesercenti di Mestre: un'indagine sui saldi a gennaio

A cura di Abcveneto

Tra i consumatori regna l’incertezza riguardo al futuro andamento dell’economia nazionale. Tuttavia i dati Isae confermano le tendenze già verificate da Confesercenti sul campo: la fiducia dei consumatori cresce. L’indice sale infatti da 112,8 a 113,7 posizionandosi sui valori più elevati dal luglio 2002. Secondo l’istituto di ricerca la fiducia dei consumatori ha recuperato completamente la fasce discendente iniziata a gennaio 2007. La stessa incertezza vissuta dai consumatori è condivisa anche dai commercianti. Tuttavia, prevale un evidente e nuovo ottimismo: il 31% dei commercianti vede la luce all’uscita dal tunnel.

“Abbiamo appena vissuto un periodo non entusiasmante per quanto riguarda le vendite del commercio mestrino – ha affermato Maurizio Franceschi, Direttore della Confesercenti – Colpa anche delle pessime condizioni meteo che hanno rallentato i tradizionali acquisti del periodo natalizio. Possiamo comunque affermare che si è registrata una leggera crescita nelle vendite rispetto a quanto si è verificato nel 2008”.

La novità di quest’anno può essere rappresentata dal proliferare dei “saldi anticipati” promossi da quei commercianti che – in modi più o meno leciti – hanno cercato di battere la concorrenza “sullo sprint”.

Su base italiana il valore dei saldi invernali supera i 6 miliardi di euro e rappresenta oltre il 20% delle spese totali di abbigliamento. Circa il 60% delle famiglie acquistano merci in saldo per una spesa media di circa 400 euro a famiglia, pari a 170 euro a persona. Considerata la composizione dei nuclei familiari in Terraferma la spesa delle famiglie che acquisteranno in saldo sarà di circa 370 euro per un volume d’affari complessivo di 18,7 milioni. Prezzi in discesa. Si annunciano percentuali di sconto da vero affare: quasi ovunque dal 30% in su (con un probabile ulteriore ribasso nelle fasi finali). I saldi, inoltre, sono utili per risollevare le vendite (50,8%) e vengono vissuti da tutti i commercianti come una vera e propria necessità a cui è difficile sottrarsi.

Dalla Confesercenti arriva però una raccomandazione: “Consigliamo i consumatori a prestare attenzione – ha spiegato il vicedirettore Michele Lacchin – Le persone subiscono un vero e proprio bombardamento mediatico pubblicitario in cui vengono reclamizzati i “veri affari”. Ciò rende difficile la distinzione tra pubblicità “corretta” da quella “ingannevole”. Promozionare una liquidazione senza il reale bisogno di svuotare il magazzino (per ristrutturazione o chiusura) o una vendita di fine stagione non appena ricevuta la collazione invernale equivalgono a messaggi che “ingannano” sulle modalità e sulle condizioni della svendita”.

In questa situazione, i negozianti considerano fondamentale valorizzare il commercio cittadino attraverso una serie di migliorie che vanno dall’aumento dei parcheggi e dell’accessibilità alla maggiore atrattività del centro attraverso l’organizzazione di manifestazioni ed eventi.

In particolare viene sottolineata da più parti la mancanza di coordinamento e collaborazione tra commercianti che dovrebbero sempre più presentarsi come sistema cittadino unitario. Alta, ma in calo, l’attenzione alla qualità urbana (arredo); mentre gli intervistati hanno mosso critiche riguardo all’ordine, alla pulizia e alla manutenzione degli spazi pubblici. Credito e burocrazia sono gli ulteriori punti deboli del sistema di sostegno alle piccole imprese mentre minore, nonostante una concorrenza sempre più accentuata, è il rilievo dato alla grande distribuzione.

Il sondaggio è stato svolto dal 19 al 22 dicembre 2009 attraverso un’intervista su questionario somministrato da incaricati della CONFESERCENTI.

A cura di Abcveneto

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