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N. 70, VII anno   13 gennaio  2010

 
 


  «CHIEDERE IL RISPETTO DELLE LEGGI NON SIGNIFICA ESSERE RAZZISTI»

A cura di Abcveneto

«Nel giorno del Natale copto, il 7 gennaio scorso, pochi giorni fa, nove cristiani copti sono stati assassinati in Egitto: prima di accusare l’Italia di atteggiamenti anti-islamici il governo egiziano dovrebbe pensare ad altro e ai sentimenti anticristiani che albergano tra le file dell’estremismo islamico egiziano». Così si esprime il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti, dopo la diffusione della nota di protesta dell’ambasciata egiziana a Roma per il trattamento riservato agli extracomunitari in Italia.

«E’ chiaro che si vuole montare una polemica assurda – ha detto Ciambetti – visto che gli scontri di Rosarno non avevano alcun connotato religioso: la religione con quanto accaduto nella piana di Gioia Tauro non c’entra nulla, mentre, come dice Bossi, in troppi paesi musulmani i cristiani sono sottoposti ancora a persecuzioni. In Calabria la questione è esplosa con risvolti più che preoccupanti, visto il ruolo che sembra delinearsi da parte della ‘ndrangheta. Poi – ha continuato l’esponente berico del Carroccio - non confonderei il bisogno legittimo di gran parte della popolazione di veder rispettate le leggi con il razzismo: ci sono comportamenti incivili che nulla hanno a che vedere con razze o fede quanto con il rispetto delle norme, da quelle più semplici della civile convivenza a quelle fissate dalla legge. Non essere tolleranti, cioè non accettare supinamente la violazione costante di norme comuni, non significa essere razzisti – ha concluso Ciambetti -. Rigettiamo e rispediamo l’accusa al mittente».

A cura di Abcveneto

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