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N. 70, VII anno   14 gennaio  2010

 
 


  Cronaca di un'assemblea: “Oltre la crisi: soluzioni e strategie per il futuro”

A cura di Abcveneto

Una vasta presenza di cooperatori e ospiti del mondo politico ed economico ha caratterizzato oggi “Oltre la crisi: soluzioni e strategie per il futuro”, l’Assemblea Provinciale di Confcooperative Padova, una realtà che conta 267 associate con oltre 48.000 soci, 7.000 collaboratori e un fatturato annuo (inclusi gli impieghi delle 9 banche di credito cooperativo aderenti) superiore ai 6 miliardi di euro.

La giornata si è aperta con l’intervento del direttore di Confcooperative Padova Giuseppe Battistello che ha evidenziato l’importanza della presenza dei maggiori esponenti del mondo politico, economico e culturale locale per avviare un serio dibattito sulle possibili soluzioni da adottare insieme per la ripresa. Ugo Campagnaro, presidente Confcooperative Padova, ha proseguito analizzando le prospettive per i prossimi mesi. «In un momento in cui si intravedono all’orizzonte i primi segni di ripresa, la parola d’ordine deve essere sobrietà. Gli operatori economici devono adottare nuovi modelli, basati sull’innovazione e sulla costruzione di una rete orizzontale. La cooperazione, per le sue peculiarità - fornisce beni e servizi di qualità, crea occupazione, mantiene il capitale nel territorio - può rappresentare una valida opportunità per dare nuovo slancio a un’economia gravemente provata dalla crisi». Sull’influenza della congiuntura negativa nel settore cooperativo ha aggiunto: «le cooperative stanno lottando contro la crisi, ma tutte mantengono come caposaldo la centralità della persona, tutelando i posti di lavoro. Tutti i settori hanno però avuto delle ripercussioni, derivanti anche da una concorrenza sleale, che propone ribassi del 35% e utilizza lavoratori in nero; noi combattiamo questi fenomeni, affrontando anche chi accetta di dare appalti a queste condizioni, fomentando il problema. Nell’ambito dell’agroalimentare, invece, le ricadute più forti colpiscono gli operatori e iniziative come la vendita diretta al consumatore, pur essendo le benvenute, sicuramente non risolvono i problemi». Sulla cooperazione agroalimentare è intervenuto anche il vicepresidente di Confcooperative Padova, Antonio Melato: «Tra le cooperative più colpite ci sono quelle del settore agricolo anche a causa della concorrenza dei mercati stranieri e delle imposizioni di sistemi più forti, come quello della distribuzione». «I nostri agricoltori – ha proseguito Melato - competono oggi in una dimensione internazionale: per questo spingiamo per l’aumento delle aggregazioni e quindi della competitività. I produttori e gli allevatori oggi adottano anche soluzioni nuove, come la produzione di bioenergie, che consentono di difendere il reddito diversificando la produzione. L’obiettivo non è solo il mantenimento del profitto, ma soprattutto la difesa e la promozione dei prodotti locali, dei valori e delle tradizioni, dei territori e delle comunità che li abitano, garantendo sicurezza e tracciabilità dei prodotti». Ampio spazio è stato dedicato alla cooperazione sociale: nel corso dell’Assemblea si sono infatti tenute le elezioni per il rinnovo degli organi di Federsolidarietà Padova. Ha spiegato Fabrizio Panozzo, neo-rieletto presidente del settore sociale: «Ringrazio per la rinnovata fiducia e la riconferma alla carica dopo il mio primo mandato, durante il quale siamo stati protagonisti e promotori di importanti azioni e progetti, tra i quali: la sottoscrizione della Convenzione quadro art. 14 d.lgs.276/03 – Padova, la nascita del coordinamento dell’Alta Padovana e della Bassa Padovana, la presentazione di un documento sulla cooperazione sociale per l’inserimento lavorativo, la realizzazione del Progetto Startcoop, la firma del Protocollo d’Intesa “Piano B” e del Protocollo d’Intesa con l’UEPE, la partnership con Diritti+Umani, l’elaborazione del Progetto Tandem e la partecipazione al Progetto Iris. Inoltre possiamo contare su ben 91 cooperative sociali aderenti, con 4334 soci (dei quali 450 svantaggiati) e un fatturato di quasi 83 milioni di euro, qualificandoci tra le realtà più attive del Terzo Settore». «Il nostro obiettivo per i prossimi mesi – ha aggiunto Panozzo – è un rafforzamento del sistema di rete di Federsolidarietà, partendo da azioni che favoriscano la collaborazione e il coordinamento tra le nostre associate, in particolare nell’ambito degli appalti pubblici, per limitare la concorrenza tra cooperative sociali che operano in territori limitrofi. Per questo è necessaria anche un’implementazione dei tavoli di coordinamento che pongano l’attenzione sul tema della dimensione sostenibile, dei raggruppamenti di impresa, di nuove forme di aggregazione e collaborazione strutturata tra cooperative. Inoltre vogliamo promuovere reti intersettoriali tra cooperative, per favorire la complementarietà dei servizi aumentando le competenze offerte, soprattutto agli enti pubblici. Non va dimenticato che la cooperazione sociale ha ricadute positive sull’intero sistema economico: se le pubbliche amministrazioni non potessero rivolgersi alle professionalità delle nostre imprese mutualistiche, i costi sociali sarebbero elevatissimi».

Oltre al presidente, oggi sono stati eletti anche i consiglieri di Federsolidarietà Padova: Ivana Silvello, Mauro Barbieri, Cristina Bordignon, Lorenzo Zampieri, Luca Galante, Gianni Pavan, Laura Peruzzo, Luigino Pittaro, Stefano Meneghetti, Paolo Raffaelli, Laura Di Lenna, Tiziana Boggian, Armando Mattesco.

L’Assemblea è proseguita con gli interventi di alcuni tra i principali stakeholders locali presenti in sala. Il presidente della CCIAA di Padova Roberto Furlan ha evidenziato che «l’attenzione alla crisi deve unirsi a una visione strategica e strutturale, valorizzando l’etica del comportamento come base del sistema: non a caso abbiamo individuato nella cooperazione un modello per far crescere l’economia padovana. Il nostro obiettivo è il raggiungimento di uno sviluppo economico consolidato, per garantire un benessere diffuso». Secondo l’assessore regionale alle Politiche dell'economia Vendemiano Sartor «la cooperazione ha un ruolo centrale nel sistema, ma deve dare una maggiore spinta affinché questo valore sia percepito anche all’esterno, attraverso un’uniformità e un rafforzamento della rappresentanza. Solo così le cooperative potranno avere un maggior potere contrattuale, in primis nei confronti delle istituzioni, per sviluppare politiche strategiche e di crescita, anche attraverso la formazione per la gestione delle cooperative». L’assessore provinciale alle Attività produttive Fabio Conte ha individuato nella cooperazione un «modello ispiratore del nuovo sistema economico che dovrà nascere dopo la crisi, per la creazione di una società più equa e solidale». Pensiero condiviso anche dall’assessore alle Politiche scolastiche e giovanili del Comune di Padova Claudio Piron secondo cui «vanno riconosciute le realtà, come quelle cooperative, capaci di valorizzare la democraticità, i valori e la partecipazione: la crisi mondiale deriva innanzitutto da una mancanza di eticità. Nel futuro dovremo essere capaci di dare più spazio ai valori, di ridurre gli sprechi e ottimizzare le risorse».

L’incontro ha visto la presenza di numerose altre personalità del mondo economico e politico locale tra le quali: il delegato vescovile don Marco Cagol; il vicepresidente della Federazione Veneta BCC Antonio Masin; i segretari generali dei sindacati; i rappresentanti della Banca Padovana di Credito Cooperativo; le associazioni economiche, di categoria e le ULSS.

A cura di Abcveneto

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