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N. 70, VII anno   4 gennaio  2010

 
 


  Il concerto di Luigi Maieron accompagna la conclusione della mostra di Sergio Favotto

A cura di Abcveneto

E' il concerto di Luigi Maieron ad accompagnare mercoledì 6 gennaio, alle ore 17, la conclusione della mostra di Sergio Favotto a Trevignano. Dedicata alla musica popolare friulana, la performance in versione acustica del cantautore carnico, coinvolge gli spazi di Villa Onigo dove oltre cento opere raccontano Il Corpo dell’Angelo.

Il poliedrico artista di ispirazione folk che condivide con Favotto il lavoro e la passione per le radici e la straordinaria cultura del Friuli, propone assieme alla sua band un repertorio tratto da Une primavere, la sua ultima prova discografica, già finalista al Premio Tenco 2008. Un mondo poetico fatto di memorie, di boschi e cortecce, di donne e madri della sua terra, che si apre nelle intense liriche composte nel suo dialetto friulano, come la toccante Une mari e la travolgente Mago tiraca (tratta da una poesia di Leonardo Zanier). Storie e leggende antiche che si ritrovano per la prima volta anche in alcuni brani composti in italiano come le fascinose A passo di donna e La neve di Anna e la poetica Il vento di casa. Definito da Gianni Mura l’uomo che canta come un albero, Maieron, che ha collaborato tra gli altri con Massimo Bubola e Davide Van de Sfroos, è protagonista assieme a Toni Capuozzo e Mauro Corona della tournée teatrale di Tre uomini di parola, a favore dell’Afghanistan, ma ritorna nelle sue terre con gli studi su Pasolini recentemente culminati nello spettacolo I Turcs tal Friul.

Si conclude così la mostra Il Corpo dell’Angelo realizzata in collaborazione con il Comune di Trevignano e l’Assessorato alla Cultura, un centinaio di dipinti, affreschi su tavola, acrilici e oli su tela. Ispirate alle figure degli angeli, le opere rappresentano non più e non solo realtà leggiadre e cariche di luce, ma custodi solidali alle creature loro affidate. Così Favotto immagina messaggeri sacri con tratti e sembianze umane, dando loro l’involucro di un corpo che trasmette tutta la tensione e la fatica della società contemporanea.
Sulla scia del progetto di decorazione della basilica romana di Sant'Andrea della Valle, l’esposizione propone anche un gruppo di tavole a sanguigna dedicate ad episodi della vita straordinaria e immaginifica di sant'Andrea Avellino. E’ questo uno dei grandi cicli che sta impegnando attualmente Sergio Favotto, nel suo percorso attraverso la figura e la pittura monumentale che lo ha portato a lavorare nella Basilica di Montecassino e nel Monastero di S. Giovanni Evangelista a Lecce, così come in molte chiese e ville del Triveneto.
Uno spazio della mostra è dedicato inoltre ai dipinti di Rosetta Schiavon che divide con il marito Favotto tutte le attività dello studio: Finestre sono paesaggi a tecnica mista, contemplative nel frenetico tumulto del quotidiano.

Orari feriali 16-19, festivi 10-12.30 e 15-20 Informazioni Sergio Favotto – tel. 0423/819861 – www.favotto.it – sergio@favotto.it

A cura di Abcveneto

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