n.75 VII anno, 1 giugno 2010
Andare per Mostre: Libera Carraro

Testo di Alessandra Pucci – fotografie di Luccia Danesin
Una vivace inaugurazione nel centro della Mestre storica nella piccola galleria “Spazio Bianco” che ricorda gli ambienti espositivi degli anni ’70, con tanta gente curiosa che guardava le opere disposte come una fascia di un racconto rigorosamente in bianco e nero, alternate qua e là da piccole preziose forme metalliche che l’Artista realizza con perizia tecnica. “Impulso di libertà” è il titolo della mostra che mette in evidenza la prorompente vitalità di questa indomita pittrice e scultrice sempre proiettata verso un oltre che è la sua ragione di vita.
“ Libera”, nel nome il suo destino di donna e di artista: cavalca emozioni senza sosta in continua tenzone con il fluire del tempo.
E’ curiosa del mondo e ne cerca il significato segreto e profondo nelle manifestazioni della natura : sintesi e fusione di reale e di immaginario in un continuo susseguirsi di forme che esprimono l’energia inesauribile e la tenacia di chi sa trovare la bellezza nel creato e con umiltà rivisitarla e riproporne gli aspetti meno visibili fino a renderla del tutto originale.
Scrive di lei Francesco Cardillo “....la tanta produzione di disegni mostra l’invadenza di un segno che percorre in ogni senso il foglio bianco, una linea continua che cresce, invade lo spazio si avviluppa in spirali, si estande leggera e disinvolta:l’agognata liberazione da ogni impedimento e frustrazione, la costante testimonianza del proprio desiderio ed impulso di Libertà” L’interesse per l’esoterismo le ha dato la possibilità di tradurre in modo personale quella miniera di simboli facendone una trama che di fatto costituisce una sorta di basso continuo della sua enorme produzione artistica.
Tecniche e materiali diversi sono i mezzi di espressione per sviluppare la sua conoscenza delle cose, tradotte con entusiasmo come all’inseguimento d’una scia luminosa.
Le mostre recenti sono la testimonianza di questo incessante procedere e trasformare i significati attinenti al mistero in nuove formule che si vestono di colori in un gioco che rimbalza da un’opera all’ altra fino a che l’Artista senta conclusa la visione.
Ecco che senza frattura, ne’ impaccio, Libera si apre a nuovi orizzonti superando il vincolo della “sigla” di riconoscibilità che molto spesso limita la creatività di tanti artisti per motivi di mercato.
Libera com’è trasvola e lascia tutto per altri orizzonti senza mai perdere di vista il motore: una gioia di vivere con l’Arte che non le fa sentire mai la fatica ma solo il piacere.
Il suo studio, pieno come un uovo, è il condensato di questo avanzare veloce con la visione dei suoi occhi azzurri.
Le ultime carte nero su bianco, sono visioni che scandiscono in modo netto, la luce dall’ombra, suscitando nella sinuosità del segno largo, ( fascia continua che il pennello trasporta senza pentimenti ) una sorta di danza di un misterioso alfabeto. Ancora Libera, ancora in volo per sorprenderci sempre.
Testo di Alessandra Pucci – fotografie di Luccia Danesin


 
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