n.75 VII anno, 20 giugno 2010
Sessanta candeline per la Cantina Ruggeri
A cura di Abcveneto
I sessant'anni ricchi di impegni e di soddisfazioni sono stati festeggiati nella cantina Ruggeri e Paolo Bisol, titolare della cantina, oltre a ringraziare tutti i presenti: autorità, conferitori, giornalisti, addetti ai lavori, ha ricordato la prima volta che si è affacciato a questo mondo enologico, per lui nuovo, avendo conseguito la laurea in medicina: “ Mi sono accostato negli anni ’80 a questo mondo e mio padre Giustino mi ha portato ad amare e compredere la bellezza di questo lavoro. Solo grazie all’ impegno e all’aiuto di tutti siamo riusciti ad arrivarare a questo traguardo di eccellenza, frutto di un costante e preciso impegno volto sempre alla qualità del prodotto. Ora questi rapporti, iniziati da mio padre Giustino negli anni ’50, verranno portati avanti dai miei figli Giustino ed Isabella”. Il rapporto speciale che lega la cantina Ruggeri con gli agricoltori si basa, ancora oggi, sul cosidetto “conferimento sull’onore”, vale a dire che l’obiettivo comune è quello di raggiungere il miglior risultato qualitativo della vendemmia e poi, solo in seguito, a novembre, viene stabilito, di comune accordo tra agricoltore e cantina, il prezzo definitivo delle uve, a vendemmia terminata. L’occasione del festeggiamento dei 60 anni della cantina Ruggeri, svoltosi a Valdobbiadene, alla presenza di autorità: L’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Treviso, Marco Prosdocimo, il Sindaco di Valdobbiadene Bernardino Zambon e il vice sindaco Pietro Giorgio Davì; di 150 agricoltori della zona; di giornalisti e addetti ai lavori, ha dato luogo a delle ulteriori considerazioni sul Prosecco docg. E volentieri l’Assessore Marco Prosdocimo ha voluto chiarire alcuni interrogativi che alcune persone gli hanno rivolto (in allegato le risposte esaustive), del tipo: Perché, a pochi mesi dalla grande presentazione al Vinitly e dalla vendita, dal 1 aprile 2010, la nuova denominazione Prosecco docg crea ancora da parte dei consumatori alcuni dubbi? Ci si chiede spesso: è la G che fa la differenza? E’ la fascetta sulla bottiglia? E’ il prezzo? E’ il nome del luogo di produzione? E cosa importa se è di pianura o di collina?
In sintesi, l’Assessore ha voluto ribadire il concetto che, negli ultimi anni, la corsa all’impianto e alle imitazioni ha avuto una crescita esagerata, tanto che circa i due terzi del vino prosecco in commercio provenivano da uve coltivate fuori dall’areale storico “Conegliano Valdobbiadene”. Questa spinta alla produzione senza regole e non controllata è stata finalmente fermata nel 2009. Ora arriva la parte più impegnativa: per correttezza i produttori devono spiegare ai consumatori che “Conegliano Valdobbiadene docg” è il prosecco superiore che può provenire solo da uve glera coltivate nell’areale collinare storico, mentre “prosecco doc” è il vino prodotto da uve glera coltivate in una area circoscritta a 9 province tra Veneto e Friuli (che alcuni chiamano “prosecco di pianura”). E la “G” riassume in sé una differenza sostanziale di territorio e di qualità. “Territorio” perché il microclima delle colline, l’esposizione al sole, l’umidità relativa danno comunque un uva differente, che è quella originaria che ha dato il là al successo del fenomeno prosecco.
Speriamo che queste precisazioni servano a ribadire ancora una volta che per avere un prodotto di qualità bisognerà controllare, chiedere, ed insistere per avere un “Conegliano Valdobbiadene docg”.
Ricordiamo che la cantina Ruggeri detiene un primato, quello di avvalersi di 25 conferitori, viticoltori di uve Cartizze, è la cantina che opera la maggior pigiatura di quest’uva particolarmente pregiata, ricercata ed unica. Un vanto che ha fatto conoscere in tutto il mondo questa piccola collinetta, basti pensare che il territorio dove si produce il Prosecco Superiore di Cartizze è di soli 106 ettari.
Giustino Bisol, fondatore della cantina, è partito negli anni ’50 con la produzione di poche migliaia di bottiglie per arrivare alla produzione di oggi, nel nuovo stabilimento (dal 1993) al milione di bottiglie l’anno, distribuite per il 60% in Italia e il rimanente 40% su 25 stati esteri. I maggiori acquirenti sono la Russia, gli Stati Uniti e la Gran Bretagna che nel 2007 ha totalizzato l’importazione di 200.000 bottiglie, un vero record!
A cura di Abcveneto


 
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