Prima donna laureata nel mondo
foto di Luccia Danesin
A Padova, nell’ambito dell’Estate Carrarese 2010, nella suggestiva cornice scenografica della Loggia e Odeo Corsaro, il 10/11/12/13 giugno è andato in scena lo spettacolo dedicato a un grande personaggio femminile della Storia, la prima donna laureata nel mondo
Elena Lucrezia Cornaro Piscopia
Nel monologo teatrale (interpretato dall’attrice
su testo di Maurizia Rossella Perandin, adattamento drammaturgico e regia di Rudj Maria Todaro, scene
fratelli De Marchi), viene rievocata la vita di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia. Il
racconto è ambientato nella seconda metà del 1600 tra Venezia e Padova, quando
alle donne era consentita soltanto la vita matrimoniale o monastica. Fin da piccola
Elena Cornaro intraprende un cammino nuovo, solitario, quasi scandaloso,
consacrandosi con passione allo studio, alla religione e alla ricerca intellettuale: oltre
alla grammatica e alla musica, impara il latino, il greco e l’ebraico, spagnolo,
francese, arabo, scienze, matematica, astronomia, filosofia e teologia. Appoggiata
negli studi dal padre Giovanni Battista Cornaro Piscopia, tanto ambizioso e facoltoso
quanto lungimirante e colto procuratore della Repubblica di Venezia, Elena Lucrezia
nascondeva un temperamento orgoglioso e appassionato dietro la vocazione alla
severità. Inoltre, a un'intelligenza straordinaria, univa un'avvenenza che incantò
principi e dotti, ma che lei, creatura dall'animo aristocratico e fondamentalmente
ascetico, seppe tenere sottotraccia, con garbo e umiltà, alimentando così una
leggenda che nel tempo finì col regalarle un alone di donna sapiente, devota e
pietosa. Sfidò i costumi dell'epoca e la mentalità misogina contraria all'istruzione
delle donne e, nonostante l'opposizione del cardinal Gregorio Barbarigo, vescovo di
Padova, che non ammetteva che una donna potesse laurearsi in teologia, riuscì
infine a sostenere e superare l'esame pubblico davanti a una moltitudine di persone
e ottenne così la laurea in filosofia.
Con un linguaggio semplice e immediato, l’emozionante e originale monologo
mette in luce il carattere e la personalità della protagonista e di altri
personaggi che animavano il composito mondo culturale, sociale e politico
della seconda metà del XVII secolo nel Veneto.
L’interpretazione della brava ed intensa Lucia Schierano ci restituisce il ritratto di una donna straordinaria, che, con il conseguimento della laurea all’Università di Padova in “Magistra Philosophiae” nel 1678, è consegnata alla storia come emblema di ogni riscatto femminile in quanto fu la prima donna laureata nel mondo.
Ad arricchire la serata culturale, in esposizione le maschere in cuoio dei Fratelli
De Marchi, a ricordo della figura di Alvise Cornaro, trisnonno di Elena Lucrezia
e mecenate del Ruzzante, anticipatore della Commedia dell’Arte.
Foto: Alcune maschere
Note biografiche
Maurizia Rossella Perandin: Scrittrice e giornalista, vive sui Colli Euganei. Ha pubblicato i romanzi
Strategia della pensione (Cleup 2010) e Stellina e croce (Cleup 2007) e raccolte di poesia: Vita
naturale; Sottomarini felici; Occhi di rosa; 32 agosto. Si occupa di letteratura, poesia e arte
contemporanea, collaborando alle pagine culturali di quotidiani e riviste. Scrive testi per spettacoli
di teatro musicale portati in scena dall’Associazione “Interensemble”: Andrea Palladio, scalpellino
architetto; Antenore, eroe migrante; Talismanìe; Aline Alone, creatura elettronica; Nadine, donna
di fiori; Concert’azione.
Lucia Schierano: Attrice padovana di teatro, cinema e televisione ha una formazione teatrale
classica, ma affronta diversi generi drammatici e comici. Porta in scena monologhi dal 2004:
Caterina una strega nel Cinquecento di Daria Martelli, La voce umana di Jean Cocteau, Edith Piaf di
Marcel Martin. Ha collaborato inoltre con Rai radio 3 in qualità di lettrice. E’ voce ufficiale de “Il
Narratore Audiolibri”. Per il Teatro Stabile del Veneto nel 2008 è Antonia in “Quando al paese
mezogiorno sona” di Ferdinando Palmieri. Per il Teatro Stabile di Verona nel 2009-2010 è Grumio,
ne “La bisbetica domata” di Shakespeare che vede come protagonista Natalino Balasso, traduzione
in lingua veneta di Piermario Vescovo e regia di Paolo Valerio.
Rudj Maria Todaro: Regista ed attore di Onda R, ha lavorato presso Il Gran Teatro La Fenice di
Venezia sotto la direzione di Pier Luigi Pizzi e ha partecipato a produzioni di Commedia dell’Arte
per Artquarium e il Teatro della Fortuna di Fano per la regia di Eugenio Allegri. Ha curato la sua
formazione sul teatro danza e sull’uso della maschera con i seminari di Moreno Bernardi, Tapa
Sudana ed Eugenio Allegri. Con Renata Molinari coltiva gli strumenti del drammaturgo.
A cura di Maria Ester Nichele