SULLE RIME DEL PETRARCA
A cura di Abcveneto
Arquà Petrarca, Casa del Petrarca
Sabato 24 luglio, ore 21.00
«Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono…». Inizia con questo verso il Canzoniere, l’opera più famosa di
Francesco Petrarca. La sua stesura ha occupato gran parte della
vita del Poeta a partire dalla fine degli anni Trenta fino alla sua
morte (Arquà Petrarca, notte fra il 18 e 19 luglio 1374).
Il Canzoniere nella sua forma ultima si compone di 366 liriche: di
queste la grande maggioranza è costituita da 317 sonetti, il resto
da 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali. Le poesie non
hanno titolo ma sono contrassegnate da numeri successivi.
La raccolta definitiva delle rime (1374 circa) è in parte autografa, in
parte trascritta dal copista e discepolo Giovanni Malpaghini ma
corretta da Petrarca.
Estate Carrarese non può che dedicare al grande poeta aretino,
una serata che sarà un piccolo ma significativo viaggio nei luoghi
delle sue liriche, nelle magiche atmosfere dei Colli Euganei,
proprio in quella "piccola casa, decorosa e nobile" di cui aveva
curato egli stesso la ristrutturazione e che gli era stata donata da
Francesco I da Carrara al poeta nel 1369.
Qui Petrarca ha trascorso gli ultimi anni della sua vita
"ricordando e abbracciando con tenace memoria gli amici
assenti o defunti” (Francesco Petrarca, Senili XIII, 7, lettera a
Matteo Longo, 6 gennaio 1372).
“SULLE RIME DEL PETRARCA”
Letture dal "Canzoniere"
di Virgilio Mattiello e Giuliano Polato
Sonetti 1, 16, 61, 90, 189 e la canzone 126
Al termine, visita alla Casa del Poeta
In collaborazione con la FITA di Padova e la Compagnia Benvenuto Cellini
“Se solo potessi mostrarti il secondo Elicona che per te e per le Muse ho
allestito nei Colli Euganei! Penso proprio che di lì non vorresti mai più
andartene”.
E' con queste parole che Francesco Petrarca celebra i Colli
Euganei, parlandone esplicitamente, in una lettera, la XLVI delle
Variarum, spedita all’amico Moggio di Parma. Anche se sappiamo
che in nessuno dei componimenti del Poeta si fa diretto riferimento
ai Colli, alcuni studiosi ritengono che molti passi del Canzoniere
abbiano l’aria di ispirarsi al paesaggio collinare euganeo ed il suo
soggiorno ad Arquà - dal 1369 al 1374, anno della morte -
influenza, soprattutto a partire dall’epoca romantica, tanti autori
italiani e stranieri che hanno scritto degli Euganei.
Da Arquà (dove l'aveva raggiunto con il marito Francescuolo da
Brossano la figlia Francesca) si mosse di rado: una volta per
sfuggire alla guerra scoppiata tra Padova e Venezia, un'altra per
pronunciare una solenne orazione che ratificava la pace tra le due
città venete. Tanto che rifiutò la nomina a diventare segretario di
stato ad Avignogne con la conseguente carica di cardinale.
Colpito da una sincope morì ad Arquà nella notte fra il 18 e 19
luglio del 1374, esattamente alla vigilia del suo settantesimo
compleanno e, secondo la leggenda, mentre esaminava un testo di
Virgilio, come auspicato in una lettera al Boccaccio.
Il frate dell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino Bonaventura
Baoder Peraga fu scelto, da tutte le autorità, per tessere l'orazione
funebre a nome di tutti.
Per volontà testamentaria, le spoglie di Petrarca furono sepolte
nella chiesa parrocchiale del paese; furono poi collocate dal
genero in un'arca marmorea accanto alla chiesa.
Info e biglietti
Biglietto: intero Euro 4, ridotto Euro 2
Info: Casa del Petrarca
via Valleselle, 4 - Arquà Petrarca
telefax 0429 718294.
Orario: 9-12.30/15-19 dall’1 marzo al 30 ottobre, ingresso consentito fino
a mezz’ora prima della chiusura. Chiuso tutti i lunedì non festivi.
web:
http://padovacultura.padovanet.it
e-mail
comunepadovamanifestazioni@comune.padova.it
A cura di Abcveneto