n.74 VII anno, 2 maggio 2010
Nuova vita per Alpi Eagles, da giugno riprendono i voli

Di Alberto Leoncini
Come ho avuto più volte modo di sottolineare la situazione generale del trasporto aereo in Italia è quantomai difficile per una serie di motivazioni legate sia alla congiuntura internazionale (flessione della domanda specie nei segmenti più redditizi come il business, innalzamento del costo del credito, diminuzione dei flussi turistici…) che alle carenze istituzionali tipiche del nostro paese sulle quali sarebbe ripetitivo tornare a soffermarsi.
Mi ero occupato in più di un’occasione del caso, a noi molto vicino, di Alpi Eagles, compagnia regionale con base d’armamento presso l’aeroporto di Venezia “Marco Polo” le cui operazioni erano sospese ormai dal 2008. Le speranze di una ripresa erano ridotte al lumicino tanto più per la difficoltà di trovare investitori disposti a entrare in una simile operazione in un frangente così instabile e carico di incognite come l’attuale. Gli uccelli del malaugurio sono stati, per una volta, smentiti visto che a giugno riprenderanno i voli sotto l’insegna del vettore ma con una nuova proprietà. Scongiurato lo smembramento del capitale economico della compagnia, la strada per la nuova “Alpi Eagles” è comunque in salita dovendosi scontrare con la politica “multibase” della nuova Alitalia che vede uno dei suoi fulcri proprio nello scalo lagunare. Nella prima fase verranno rimessi in linea tre aerei, provenienti dalla Francia, difatti l’unico cespite facente capo alla vecchia proprietà non confluito nella nuova sono gli aerei, per poi ampliare la flotta grazie ad una partnership con il costruttore Sukhoi, che ha già un ufficio a Venezia.
Le operazioni si concentreranno in una prima fase sulle tratte verso il Sud Italia, tradizionale bacino di Alpi Eagles, ma il programma di sviluppo è ambizioso poiché vede un piano di rinnovo flotta da oggi al 2014 con il recupero delle quote di mercato sul traffico regionale da e per Venezia, sfruttando il patrimonio di slot ereditati dalla precedente società.
Il graduale rientro di tutto il personale facente capo alla vecchia Alpi Eagles sarebbe di per sé un’ottima notizia, ma la prevista espansione del vettore dovrebbe portare nel medio termine all’assorbimento di maestranze vittime del ridimensionamento di altri vettori e ciò sarebbe indubbiamente una boccata d’ossigeno per un settore in profonda crisi come quello del trasporto aereo italiano, sempre più invaso da vettori stranieri sia negli scali principali che in quelli secondari con la seguente erosione di significative quote di mercato senza la contestuale generazione, all’interno del nostro circuito economico, di un significativo indotto occupazionale. Insomma, un bel modo di festeggiare la festa dei lavoratori che si celebra il giorno dell’uscita di questo articolo.
Va ricordato, tuttavia, che l’assorbimento del personale in esubero presenta indubbi vantaggi previdenziali e contributivi permettendo ai vettori di disporre di personale altamente qualificato e professionalizzato. Sembra tuttavia che la nuova proprietà di Alpi Eagles sia interessata al mantenimento di un positivo clima di relazioni industriali, e a sviluppare un progetto imprenditoriale di ampio respiro che potrebbe portare, grazie alla già citata partnership con Sukhoi, a realizzare a Venezia un centro di addestramento. Attualmente, in Italia, solo Alitalia ha un centro del genere a Roma, pertanto tale realizzazione potrebbe davvero essere un importante traguardo per lo scalo del nostro capoluogo regionale.
Saranno da valutare l’andamento del prezzo del petrolio e il costo del credito, indubbiamente due variabili da tener presenti per poter permettere alla neonata società di acquisire la liquidità necessaria a sostenere in modo solido e duraturo il proprio sviluppo. Per l’intanto sono da dirimere alcune stringenti problematiche organizzative correlate alla ripresa delle operazioni, ormai prossima, per sfruttare il trimestre estivo, notoriamente il più redditizio per il trasporto aereo. A margine di queste problematiche, comunque, c’è da sperare che tale iniziativa imprenditoriale possa svilupparsi e avere gli esiti sperati, possibilmente con il supporto delle istituzioni locali che potrebbero dare un segnale di “vero federalismo”, agevolando il percorso di sviluppo di un vettore potenzialmente assai utile alla struttura turistico- industriale del Nord-Est.
Ringrazio per le indicazioni avute nella stesura del presente articolo Danilo Recine (collegio di presidenza IPA, Italian Pilot Association) e Paola Della Santa (già RSA Alpi Eagles).
Di Alberto Leoncini


 
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