n.74 VII anno, 2 maggio 2010
VENEZIA A CIPRO – CIPRO A VENEZIA. La Serenissima e la Nobilissima. Cinquecento anni dalla morte della Regina Caterina Cornaro ( 1510-2010)

Di Anna Paola Zugni-Tauro
Venerdì 16 aprile 2010 alle ore 17,30 all’Ateneo Veneto sono stati presentati i risultati di un’importante Simposio Internazionale svoltosi a Nicosia il 21 ottobre 2006 e pubblicati gli Atti nel 2009 a cura della Bank of Cyprus Cultural Foundation. Titolo del Simposio .“La Serenissima” and “la Nobilissima”. Venice in Cyprus and Cyprus in Venice.
Il significativo evento, fortemente voluto dall’ambasciatore d’Italia a Cipro Luigi Napolitano e dal prof. Joannis Taifakos dell’Università di Cipro, ora è portato alla nostra conoscenza con gli Atti del Convegno contenenti i contributi di importanti specialisti che hanno approfondito il contributo della dominazione veneziana esplorando anche gli archivi sia di Cipro sia di Venezia.
Il Simposio è stato completato con la Mostra “ The Venetians in Cyprus. Sources from the Collections of the Bank of Cyprus Cultural Foundation”, organizzata da Lefki Michaelidou.
La lettura degli Atti presenta qualche difficoltà, perché, tranne il contributo in italiano di Francesca Cavazzana Romanelli sulla grande mappa dell’isola di Cipro del 1542, redatta da Leonida Attar e conservata al Museo Correr, gli altri saggi sono in inglese e in greco. Sarebbe importante ottenere una riedizione del volume completamente in lingua italiana per promuovere una più larga diffusione nel nostro Paese di questi interessanti e documentatissimi studi, preziosi per approfondire la storia di Venezia, di Cipro e del Mediterraneo.
Tutte queste ricerche concordano nel mettere in rilievo che i rapporti con Venezia, prima del regno di Caterina Cornaro e poi durante la dominazione veneziana sono stati proficui per Cipro, poiché Venezia esercitò un ruolo di grande apertura non solo per i commerci mediterranei, nei quali coinvolse l’isola, ma anche per gli scambi culturali e le iniziative istituzionali.
Angelo Nicolaou-Konnari dell’Università di Cipro tratta con chiarezza l’argomento nell’Introduzione, individuando un processo di graduale italianizzazione, e nel saggio successivo descrive la diaspora in Italia dei Ciprioti.
C’erano tutti i motivi in Cipro per apprendere e parlare l’Italiano, il Latino, le Lingue Orientali e il Greco vernacolare come lingua franca.
Inoltre i Ciprioti potevano perfezionare la loro educazione nelle Università italiane, specialmente a Padova, la grande Università veneta. Il Canzoniere del Petrarca fu composto anche in dialetto greco-cipriota e certo ebbe la sua influenza sui ciprioti la dotta ed elegante Corte di Caterina Cornaro ad Asolo e nel Barco di Altivole. L’architettura militare vide sorgere le fortificazioni militari di Nicosia, Famagosta, Kyrenia.
Cipro, occupata pacificamente e diplomaticamente dai Veneziani con il matrimonio di Caterina Cornaro , subì dopo un secolo la violenta conquista ottomana con la tragica fine dell’eroico Marcantonio Bragadin , le cui straziate spoglie sono tutt’oggi onorate nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia.
La presenza di Cipro a Venezia è attestata da documenti, manoscritti, edizioni rare, mappe, stampe, dipinti conservati nelle librerie, negli archivi e nei musei veneziani. Tutti questi argomenti sono trattati con grande competenza da Marino Zorzi, in quell’epoca Direttore della Biblioteca Marciana di Venezia. Illustrando i rapporti artistici fra Cipro, Creta, Venezia, Bisanzio nel periodo veneziano.
La storica dell’Arte Maria Kostantoudaki-Kitromilidis dell’Università di Atene fa capire attraverso le testimonianze pittoriche l’ampio respiro dei viaggi, dei contatti, degli scambi promossi dalla Serenissima, che, facendo capo a Cipro, frequentava Creta, con la quale sono evidenti i rapporti pittorici, ma anche, Atene, Bisanzio, l’Egitto e Laiazzo nella Cilicia Armena.
Benjamin Arbel dell’Università di Tel Aviv difende con vigore il ruolo di Venezia a Cipro, contestando chi accusò di dominazione oppressiva e rapace la Serenissima, si tratta di sfatare la “black legend”. Arbel documenta i benefici portati all’aristocrazia locale, anche con i proficui matrimoni veneto-ciprioti, vanta le opportunità economiche offerte dai Veneziani ai mercati locali ed elogia l’ordinamento delle popolazioni campagne e il rispetto per le minoranze etniche. Dunque quel periodo veneziano fu un secolo di crescita fra due periodi di difficoltà e di declino.
Ricchissimo per informazioni e bibliografia il saggio di David Jacoby dell’Università di Gerusalemme, che tratta della geniale attività veneziana nei secoli che precedono il regno della regina Cornaro , mentre risulta impressionante lo studio di Gilles Grivaud dell’Università di Rouen sulla guerra di Cipro e sulla conquista ottomana , con la descrizione della strenua difesa veneziana e i truci comportamenti di Lala Mustafa Pacha.
Da questa mia succinta ed incompleta rassegna si può capire quanto sia stato importante il Simposio di Cipro e quanto utili gli Atti.
Conosco Cipro diffusamente, avendo soggiornato in numerose riprese per studio, e avendo percorso e investigato l’isola a fondo e avendo potuto conoscere molti Ciprioti. Mi sono occupata di due iniziative venete, la prima il 3 giugno del 1993 facendo invitare i Ciprioti ad Asolo e promovendo con il Comune una Mostra su Savorgano, la seconda avendo sollecitato a Treviso e partecipato alla promozione di un Convegno Internazionale “Il Barco: passato e futuro” al Teatro Duse ( 1-2-3 giugno 2000) organizzato dalla Provincia di Treviso e dall’Unione Europea. Quel convegno riaccese l’interesse per il Barco di Altivole e sollecitò i restauri degli affreschi da parte della Soprintendenza. La mia relazione “ Il Barco di Caterina Cornaro Regina di Cipro e Signora di Asolo tra Occidente ed Oriente” fu pubblicato dalla mia Università IULM di Milano-Feltre nel volume “ Oltreconfine- Lingue e culture tra Europa e mondo”, a cura di A.Pasinato, Meridiana Libri. Corigliano Calabro ( Cs), 2000.
Il Palazzo Corner della Regina sul Canal Grande era una delle tante dimore della potente famiglia Corner, abitazione originaria dove Caterina nacque nel 1454 e morì il 10 luglio 1510. Fu demolito e ricostruito dall’architetto Domenico Rossi nel XVIII secolo. Divenuta regina di Cipro nel 1473 cedette l’isola nel 1489 alla Repubblica di Venezia, quindi creò la splendida corte di Asolo e ritornò a Venezia per sfuggire alla guerra della Lega di Cambrai . Fu sepolta prima nella cappella Corner ai Santi Apostoli, dove attualmente riposano il padre Marco e il fratello Giorgio e fu successivamente trasferita nella Chiesa di San Salvatore, nel monumentale sepolcro progettato da Bernardino Contino nel 1580. Sulla lastra tombale a terra appare la scritta CATHARINAE CORNELIAE-CYPRI HIEROSOLYMORUM-AC ARMENIAE REGINAE-CINERES. Nel rilievo sul sepolcro appare Caterina che dona la corona di Cipro a Venezia nelle mani del Doge Agostino Barbarigo . Dieci anni prima era stato creato di fronte, sempre dal Contino il monumentale sepolcro dei Cardinali Marco, Francesco, Andrea Corner.
Sarebbe auspicabile che il Comune di Venezia e la Regione Veneto, nel quadro della difesa della nostra identità, vogliano riprendere in considerazione questi fondamentali avvenimenti storici valorizzando quanto è stato già fatto e onorando, anche con una cerimonia e una corona di fiori, il sepolcro di Caterina nell’anno in cui ricorre la data della sua morte (1510- 2010).
Sito ufficiale per informazioni turistiche: www.visitcyprus.com; www.turismocipro.it
Sito Governativo ufficiale della Repubblica di Cipro: www.cyprus.gov.cy
Di Anna Paola Zugni-Tauro


 
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