n.74 VII anno, 20 maggio 2010
In occasione della tappa conclusiva del Giro d’Italia a Verona, il Museo Nicolis festeggia la bicicletta
A cura di Abcveneto
Villafranca, Verona. La partenza, da Amsterdam, è stata nel segno della globalizzazione, ma l’arrivo sarà tutto italiano, nella città più romantica del nostro Paese.
Per gli appassionati delle due ruote e per tutti coloro che il 30 maggio festeggeranno il Giro d’Italia nella tappa conclusiva di Verona, il Museo Nicolis di Villafranca ha in serbo i gioielli più preziosi delle sue collezioni.
Al Nicolis, infatti, sono custoditi preziosi antesignani delle moderne biciclette, come il Celerifero, una sorta di “cavallo a due ruote”, chiamato anche “scuoti ossa” attribuito a un certo Monsieur De Sivrac negli anni della Rivoluzione Francese. Interamente in legno, era costituito da un asse posto a cavallo di due ruote e veniva spinto puntando i piedi sul terreno! Purtroppo questo antenato della moderna bicicletta all’inizio non consentiva alcuna mobilità alle ruote che erano rigide e impedivano al conduttore di svoltare a destra e a sinistra, di evitare gli ostacoli, di seguire la direzione della strada. Non è difficile immaginare con quali disastrose conseguenze. Ma la storia, come si sa, è costellata di intuizioni folgoranti che vengono successivamente perfezionate da altri.
Così, alla invenzione del Celerifero nel 1796 fece seguito, nel 1816, la Draisina, veicolo a due ruote ma con lo sterzo, appositamente costruito per il trasporto personale dall’aristocratico tedesco Karl Christian Ludwig Drais von Sauerbrohn. Drais sosteneva che, sostituendo al cavallo questa “macchina da corsa” si sarebbero risparmiati i costi della biada, spesso molto elevati. La bizzarria di questa invenzione non impedì alla Draisina di diventare una specie di giocattolo alla moda per i giovani aristocratici del tempo che, non a caso, la ribattezzarono “hobby horse”, cavallo da divertimento. Il vero salto di qualità, che consacra definitivamente le due ruote come mezzo di trasporto, è siglato da due artigiani francesi, i Michaux, padre e figlio, passati alla storia per avere, per primi, applicato i pedali al biciclo. L’innovazione imprime una formidabile accelerazione al processo tecnologico e consente di realizzare le prime Michaudine, originariamente in legno e, successivamente, sostituite da mezzi realizzati in ferro forgiato.
Tutto è iniziato da lì e gli appassionati che festeggeranno a Verona l’arrivo degli eroi del pedale potranno ammirare queste splendide testimonianze.
Ma le sorprese, per chi voglia fare una puntata al Museo Nicolis, non sono finite. Oltre alla straordinaria collezione di biciclette (più di cento, dalle origini a quelle appartenute ai grandi campioni) i visitatori potranno ammirare centinaia di auto e motociclette storiche, strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, oggetti incredibili dell’ingegno umano. Il Nicolis è a Villafranca, a pochi chilometri da Verona. Impossibile sbagliarsi, sul tetto del Museo sono visibili anche da lontano alcuni piccoli aerei che sembrano appena atterrati…….
PER SAPERNE DI PIU’
Museo Nicolis - Viale Postumia – 37069 Villafranca di Verona www.museonicolis.com
Tel. 045 6303289 – Fax. 045 7979493 - E mail: museonicolis@museonicolis.com
Aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18 - Chiuso il lunedì
Il Museo Nicolis dell’Auto, della Tecnica e della Meccanica di Villafranca, alle porte di Verona, è una delle più importanti realtà museali in Italia e in Europa. Privato ma costantemente aperto al pubblico, è un innovativo esempio di Museo-Impresa che fa della cultura il proprio prodotto, collocandosi come una delle istituzioni più rappresentative del territorio.
E’ stato creato nel 2000 dall’imprenditore veronese Luciano Nicolis (a capo della holding industriale Lamacart che opera nel settore della carta), appassionato collezionista che ha fatto confluire in questa opera la sua competenza e passione per la tecnica e la meccanica.
Il Museo occupa oltre 6000 mq. di uno spettacolare edificio dalle forme avveniristiche. Attraverso le sue collezioni racconta la storia dei mezzi di trasporto e l’evoluzione della società negli ultimi due secoli.
Realizzato con criteri ergonomici che lo rendono accessibile anche ai portatori di handicap, il Museo ospita anche un Centro Congressi moderno e attrezzato, con reception e terrazza panoramica, e un Bookshop fra i più forniti in Italia sul mondo dell’automobilismo. Di recente, il Nicolis ha inaugurato “Lo Spazio delle Idee”, nuova sezione aperta a sperimentazioni, Mostre tematiche, spettacoli, eventi culturali e istituzionali.
7 Collezioni con pezzi unici.
L’auto storica è il fulcro del Museo che ospita ben 7 collezioni, costituite prevalentemente da pezzi unici. Centinaia di vetture delle più famose case italiane e internazionali ma anche moto, biciclette, macchine per scrivere e fotografiche, strumenti musicali, opere inedite dell’ingegno umano forniscono una sorprendente rassegna di cultura, emozioni e divertimento.
Le vetture sono tutte perfettamente funzionanti, restaurate e riportate all’antico splendore.
Le attività
All’attività Museale e congressuale, il Museo affianca visite guidate, percorsi didattici per studenti, itinerari turistici, mostre ed eventi. Collabora attivamente con numerose istituzioni del territorio, musei, collezionisti privati, editori ed esperti del settore automobilistico. La biblioteca e un archivio di preziosi documenti, brevetti e immagini, soddisfano le esigenze di studiosi e appassionati.
Un innovativo esempio di Museo-Impresa
Gestito con criteri imprenditoriali, diretto da Silvia Nicolis, è associato a Museimpresa (l’associazione Italiana dei Musei e archivi d’impresa promossa da Confindustria e Assolombarda); AISA (Associazione Italiana Storia dell’Automobile); ASI (Automotoclub Storico Italiano), Confindustria Verona e a numerose organizzazioni industriali e istituzionali.
A cura di Abcveneto


 
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