n.74 VII anno, 6 maggio 2010
L'ospitalità delle Scritture anticipa il Festival Biblico 2010
A cura di Abcveneto
Il Convegno mariologico sul tema "del dolore e della morte" Dal 6 all'8 maggio a Monte Berico (Vi)
Richiamando un versetto di Giovanni "E da quell'Ora il discepolo l'accolse con sé" , l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Santa Maria di Monte Berico propone, dal 6 all'8 maggio, il terzo Convegno Mariologico sul tema del dolore e della morte. In una società che tende ad occultare sia il primo sia e soprattutto la seconda, specialisti, teologici si pongono l'interrogativo sul messaggio della Chiesa su questi momenti difficili dell'umana esistenza.
Il Convegno rientra tra le iniziative di anticipazione del Festival Biblico, programmato a Vicenza dal 27 al 30 maggio prossimi.
All'assise intervengono: Aristide Serra, mons. Franco Giulio Brambilla, sr. Emma Dal Maso, Silvana Jellici, Lucio Pinkus, Andrea Toniolo, fr. Silvano M. Maggiani, Giovanni Battista Borsato, Salvatore M. Perrella, Luigi Gambero, don Francesco Trolese, Antonella Anghinoni, Adriana Valerio, fr. Ferdinando M. Perri, Roberto Tommasi, Stella Morra, Gianni Colzani. Ad organizzarla sono, congiuntamente, l'ISSR Santa Maria di Monte Berico e MARIANUM, la Pontificia Facoltà Teologica di Roma.
Il dolore e la sofferenza sono interrogativi ai quali da sempre civiltà e culture hanno cercato di dare una risposta. Anche il cristianesimo ha cercato di offrire il proprio contributo, rifacendosi a due immagini contigue, come la Passione, quale culmine dell'esperienza vitale e dell'opera salvifica di Cristo e la Croce, come segno della compassione di Maria.
La categoria della compassione ha trovato nella figura della Madre dei Dolori, o Addolorata, uno degli apici espressivi della cultura, dell'arte e della letteratura, della popolare devozione mariana e - forse in modo meno alto - del pensiero mariologico.
Il terzo convegno mariologico, che l'ISSR "Santa Maria di Monte Berico" di Vicenza organizza dal 6 all' 8 maggio 2010, si propone non tanto di rivisitare la memoria storica di questi elementi teologici, cultuali, estetici e culturali, quanto di ripensare i fondamenti di un culto e di una cultura della compassione, che tenta di dare una risposta al sommo interrogativo del dolore e della morte e alle problematiche emerse in questo campo dopo il "secolo breve", con le sue immani tragedie e i dubbi che ha sollevato in campo antropologico, teologico, culturale e politico.
In questa visione, una rinnovata comprensione del ruolo di Maria sotto la croce, ove Ella «rovescia lo stesso evento dolorifico, trasformandolo - da momento di lutto - a "partecipazione all'emergere delle energie liberatrici che portano a compimento la nuova creazione (L. Pinkus)"» può aiutare a superare «il rifiuto alla solidarietà e alla compassione, rinunzia a pensare oltre l'orizzonte oscuro e soffocante della storia della sofferenza. Questo era ed è ripiegamento e consegna al narcisismo latente. Al contrario il dolore è protesta, energia che allude alla capacità di non rinunciare, di denunciare responsabilità inevase e solidarietà negate. Il Cristo crocifisso che è essere-per-l'altro fino al dono totale di sé si costituisce parametro della realtà» (C. Dotolo).
E fondare così una nuova civiltà della solidarietà dell'attenzione all'altro.
A cura di Abcveneto


 
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