n.72 VII anno 1 marzo 2010
Pensieri per l’8 Marzo
Testo e foto di Luccia Danesin
La donna per secoli non ha mai avuto “il suo tempo”. Il tempo della donna è sempre stato adattato ai ritmi, agli orari dei mariti, dei figli, dei genitori… così la donna che non aveva marito, figli o genitori su cui modellare la propria vita, non trovava funzione e identità. Ancora oggi, alla donna che vive sola, spesso viene chiesto che si adegui e sia a disposizione delle scelte e incombenze altrui. All’uomo solo, no. Ma poi, quale uomo si può dire veramente “solo”? Quasi sempre nell’ombra c’è una sorella, una madre, un’amica, una donna che si rende disponibile…
Nell’Arte l’uomo ha sempre potuto sperimentare la solitudine e in solitudine creare.
La donna, pur essendo intimamente sola, in realtà non lo è mai stata per esigenze esterne a sé: il marito, la prole, i nipoti, i vecchi da accudire e questo per la totalità del suo tempo.
La donna è stata artista nonostante.

L’uomo ha sempre potuto rappresentare concretamente il suo immaginario. La donna sta iniziando ora a portare fuori da sé e rendere tangibili le sue raffigurazioni.
A cura di abcveneto


 
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