n.72 VII anno 1 marzo 2010
L’invidia: quel sentimento inconfessabile che regola i rapporti sociali
A cura di Abcveneto
L'invidia, ristampato da liberlibriIn tempi come questi in cui accuse, sospetti e processi mediatici sono all’ordine del giorno, la ristampa di un libro come L’invidia e la società del sociologo austriaco Helmut Schoeck – che Liberilibri ha pubblicato nel 2006 – la dice lunga. Un libro-tabù che l’Autore scrive nel 1966 e fa uscire poi in edizione tascabile nel 1971 ma che in Italia, dopo una coraggiosa traduzione di Rusconi del 1974, subisce da parte della critica una inappellabile condanna e scompare praticamente dalla distribuzione sebbene resti tuttora, nella storia delle ricerche politiche-sociologiche, il più completo e profondo studio mai realizzato in materia. Tant’è vero che nel mondo il libro è stato tradotto negli Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Sud America, persino in Giappone.
Fastidioso e delicato il tema dell’invidia, sentimento scomodo che difficilmente qualcuno confessa di provare. Ma se in fondo fosse proprio l’ignobile invidia a ispirare quel nobilissimo ideale d’eguaglianza propugnato dalla religione cristiana, dal pensiero democratico e da quello socialista? Sgradevole sospetto, che d’altro canto ha sempre sfiorato non solo le coscienze delle persone comuni, ma anche le menti degli studiosi di etica, sociologia e filosofia politica. Ciò nonostante, specialmente negli ultimi due secoli, l’argomento invidia/società non ha avuto un adeguato approfondimento. Fino a Schoeck, che esprime nei confronti dell’invidia un giudizio di tipo “estetico”, non moralistico.
L’invidia si rivela addirittura un problema centrale dell’esistenza, l’elemento imprescindibile di ogni convivenza sociale e costituisce una categoria antropologica fondamentale: è un processo psicologico che presuppone necessariamente un dato sociologico, ovvero la presenza di due o più individui. L’invidia è ridicola ma è universale, è connaturata nell’uomo e lo può portare a essere distruttore.
Insomma, Schoeck deride l’invidia e tuttavia la riconosce come un vizio insito nella natura umana, che regola tutti i rapporti fra le persone sebbene venga considerata una vergogna, venga nascosta e negata. Ristampando il libro dunque la Liberilibri intende riproporre ai lettori le tesi di Schoeck, che individuano nell’invidia la vera matrice psico-antropologica di certe ideologie politiche ancora dominanti.
A Quirino Principe (orgoglioso “colpevole” di quella prima edizione italiana targata Rusconi) il compito di anticipare, nel suo pungente saggio introduttivo, il contenuto dei dodici capitoli del libro: L’invidia nell’uomo; La psicologia dell’invidia; Conformismo, conflitto e aggressione; L’invidia presso i primitivi e le comunità rurali dei paesi in via di sviluppo; L’invidia degli dèi e la felicità degli uomini; Il senso di colpa di chi si distingue dagli altri; I rapporti con gli invidiosi; La nostra epoca di livellamento, di risentimento e di nichilismo; Le strategie dell’invidia nell’attuale politica sociale, economica e finanziaria; L’utopia di una società immune dall’invidia; Le rivoluzioni sociali; Proposta di una teoria sull’invidia nell’esistenza umana.
Helmut Schoeck (Graz 1922-Mainz 1993) ha studiato sociologia a Monaco e Tubinga. Dal 1950 al 1965 ha insegnato in alcune università americane. È stato poi professore e direttore dell’Istituto di sociologia dell’Università di Mainz. Fra le sue numerose opere: Nietzsches Philosophie des "Menschlich-Allzumen-schlichen" (1948); Usa: Motive und Strukturen (1958); Was heisst politisch unmöglich? (1959); Die Soziologie und die Gesellschaften (1964); Der Neid. Eine Theorie der Gesellschaft (1966); Der Neid und die Gesellschaft (nuova edizione rielaborata del precedente, 1971); Geschich­te der Soziologie (1974); Umverteilung als Klassenkampf (1974); Das Recht auf Ungleichheit (1979); Die 12 Irrtümer unseres Jahrhunderts (1985).
Helmut Schoeck, L’invidia e la società, traduzione di Aldo Audisio, introduzione di Quirino Principe, collana Oche del Campidoglio, pagg. 382, euro 17.00, ISBN 978-88-85140-78-3
www.liberilibri.it
A cura di Abcveneto


 
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