n.72 VII anno 12 marzo 2010
“Treviso palcoscenico degli artisti”
A cura di Abcveneto
“Treviso palcoscenico degli artisti”. Parte da una grande mostra del maestro Lino Dinetto a Palazzo dei Trecento il progetto dell’assessorato alla cultura del Comune di Treviso per una città d’arte che sappia sempre meglio accogliere e valorizzare i piccoli come i grandi eventi di cultura.
Dinetto a Treviso“A Treviso si è molto lavorato per la sistemazione e la messa in sicurezza della città ed è davvero il momento di un rilancio convinto di Treviso come luogo dell’arte, della cultura e delle professioni - afferma l’assessore alla cultura Vittorio Zanini – per questo “palcoscenico” si sta pensando anche ad una sede stabile, in un luogo storico e significativo qual è Ca’ da Noal. Primo passo concreto è la riproposizione, con cadenza triennale, del “Premio Treviso” rivolto a grandi artisti di chiara fama del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige. Già a novembre Palazzo dei Trecento ospiterà una grande mostra del maestro Lino Dinetto, espressione purissima del valore universale dell’arte veneta e trevigiana”. Palazzo dei Trecento che torna dunque ad essere luogo dell’arte com’era in passato.
L’organizzazione della mostra di Lino Dinetto, che si terrà da fine novembre a tutto gennaio, è stata affidata all’Associazione Prospettive di Conegliano diretta dal prof. Francesco Di Leo, che sta già lavorando anche ad un corposo programma di corredo all’evento, dal catalogo della mostra, ad un concerto d’archi, ad una serata di gala, per celebrare un grande artista di fama internazionale qual è Lino Dinetto in un luogo simbolo della cultura trevigiana come il Palazzo dei Trecento.
La mostra dedicata al Maestro Lino Dinetto segna l’inizio di un percorso che ha come obiettivo, secondo l’ideatore e curatore del progetto Francesco Di Leo, la realizzazione di un concorso triennale dedicato ai grandi artisti del Nordest con il rilancio del Premio Treviso. Premio che in passato era stato costituito proprio al Palazzo dei Trecento come mostra di artisti di chiara fama del Triveneto e che oggi si vuole riproporre. L’analisi e l’approfondimento dei lavori sono affidati al comitato scientifico, che costituisce il punto di riferimento per tutta la durata del progetto.
Lino Dinetto
Nato ad Este (PD) nel 1927, Lino Dinetto fa tesoro, fin da giovanissimo, degli insegnamenti di Sironi e Carrà, affrontando temi di scottante attualità quali il futurismo e la metafisica. Dal 1955 al 1969 dirige le sezioni di pittura e disegno presso l’Istituto de Bellas Artes di Montevideo (Uruguay), dove ha dipinto l’intera Cattedrale di San Josè e dove ha frequentato la scuola costruttivista di Torres Garcia.
Tornato in Italia nel 1960, Dinetto riprende la pittura murale e su vetro. Si sposta per tutta la Penisola: Foligno, Siena, Monza, Mantova, Badia San Salvatore sul Monte Amiata, di nuovo Siena e poi Este, Roma e anche Montecarlo per realizzare le vetrate della nuova chiesa commissionate dal Principe Ranieri. Verso la fine degli anni ’70 si fanno strada nell’arte di Dinetto le figure femminili, i paesaggi veneti e toscani, le nature morte. Nel 1994 riceve l’incarico di decorare una delle cappelle più importanti della Basilica di Sant’Antonio da Padova: quella dedicata a Santa Chiara. Nel 1997 viene organizzata a Pienza una grande mostra personale di Dinetto, dopo che gli era stato assegnato il Premio Maestri Italiani del ‘900. Nel 2006 torna in Uruguay per una mostra personale nel paese in cui ha lavorato e vissuto per decennio.
A cura di Abcveneto


 
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