n.72 VII anno 18 marzo 2010
Orientarsi nella società in dieci incontri
A cura di Abcveneto
Venerdì 26 marzo 2010 ore 15.00 Padova, Campus di Santa Caterina - via Cesare Battisti 241 - Aula SC 120
"La flessibilità conduce alla precarietà? In Italia ha quantomeno l’effetto di esporre ad un rischio maggiore, e ciò per tre ragioni: i lavoratori atipici – quelli che lavorano con contratti ritenuti più flessibili – i) perdono il lavoro più facilmente rispetto ai loro colleghi tipici; ii) lungi dall’essere ricompensati per il maggiore rischio di disoccupazione nel quale incorrono, vengono anche, in molti casi, pagati meno e iii) sono spesso esclusi dall’accesso agli schemi di mantenimento del reddito in caso di disoccupazione.
Abbiamo dunque la prova della piena equivalenza tra flessibilità – o, almeno, atipicità – e precarietà?
La risposta deve in questo caso essere negativa: in Italia esistono molti lavoratori atipici che precari non sono, ma soprattutto ci sono molti lavoratori tipici che invece si trovano in una condizione di precarietà.
La crisi dalla quale stiamo faticosamente uscendo ha reso queste problematiche drammaticamente evidenti.
Come se ne esce? La ricerca – non da ultimo quella svolta dalla Banca d’Italia alla quale ha più volte fatto riferimento anche il Governatore Draghi – ha dimostrato come ammortizzatori sociali categoriali ed interventi ad hoc mal si prestino ad accompagnare un mercato del lavoro che, contrariamente all’opinione comune, è molto dinamico. Urge una loro riforma strutturale."
Relatore: Fabio Berton
Discussant: Maurizio Rasera
Informazioni: segreteria organizzativa: 049 8274116 http://www.statistica.unipd.it
A cura di Abcveneto


 
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