n.72 VII anno 3 marzo 2010
Il ponte di Messina e l’editoria veneta del Cinquecento
A cura di Abcveneto
Si parla del ponte sullo stretto di Messina e di editoria veneta del Cinquecento venerdì 5 marzo all’assemblea dell’Ateneo di Treviso (palazzo dell’Umanesimo Latino, ore 17). Armando Mammino parlerà su “Il ponte come espressione di civiltà. Dal primordiale attraversamento del corso d’acqua al ponte sullo Stretto di Messina” mentre Steno Zanandrea parlerà di “Giordano Ziletti editore, da Orzinuovi a Venezia”.
Le opere dell’uomo seguono percorsi evolutivi dalle versioni primordiali a quelle più complesse che fanno ormai parte del nostro paesaggio: noi le percepiamo come l’atto conclusivo di una lunga storia, ma si tratta invece di una delle innumerevoli fasi intermedie passate e presenti, con le quali si misurerà il senso critico delle generazioni future. L’autore propone una storia del ponte per immagini selezionate fino agli ultimi prototipi ed alle realizzazioni che, per la loro vastità ed impegno strutturale, rappresentano un azzardo: il ponte di Messina è una di queste sfide.
Libraio, editore e stampatore di origine bresciana, Giordano Ziletti ,opera a Venezia in un periodo di grandi fermenti e contraddizioni della vita civile italiana. Dopo i guai con la giustizia ecclesiastica, pur di restare competitivo in un ambiente così produttivo come quello veneziano, non può che accettare i compromessi con la cultura dominante. Di conseguenza il suo catalogo, che conta oltre duecento titoli in un arco temporale di quasi trent’anni (1555-1583), e che lo colloca in un range di tutto rispetto con novità e pubblicazioni “a servizio” delle istituzioni, poco concede alle Belle Lettere, privilegiando invece le discipline trainanti, in particolare la teologia, il diritto, la medicina e le scienze naturali.
A cura di Abcveneto


 
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