n.79 VII anno, 8 ottobre 2010
Galan: per fortuna che c’è il Nobel per Vargar Llosa e questo al di sopra di non dimenticate intolleranze e al di là di indigeste vaccinare e polente
A cura di Abcveneto
“Mi auguro che nessuno se ne abbia se nel gioire per il premio Nobel a Mario Vargas Llosa ricordo l’estate del 1994, quando, e diciamolo giustamente una volta tanto, il comunista Umberto Curi, direttore allora dell’Istituto Gramsci nonché consigliere della Biennale di Venezia, scatenò un putiferio contro Vargas Llosa nominato membro della Giuria del Festival del Cinema di Venezia. Ricordo tutta la mia indignazione contro Curi, che aveva definito il grande scrittore peruviano ‘un personaggio politicamente segnato’ e la sua nomina in giuria ‘un atto inqualificabile’.
Ricordo anche che Gillo Pontecorvo, indimenticato regista cinematografico, e l’onorevole comunista Luigi Berlinguer non condivisero affatto l’intollerante presa di posizione di Curi, mentre Massimo Cacciari si mantenne ambiguo, insomma non si espose più di tanto a sostegno di Vargas Llosa. Sono riandato con la memoria a queste antiche intolleranze verso un grande scrittore ‘pienamente liberale’, sempre ostile alle dittature, sia di destra che di sinistra, che producono ‘arroganze che portano al disordine, dalla politica all’economia’. Parole sue queste ultime, che per fortuna ci allontanano dal deludente “disordine” costruito attorno a vaccinare e polente nel cuore di una città, Roma, che si merita maggior rispetto, anzi, venerazione per quello che rappresenta la sua storia, la stessa da cui è nata la lingua del premio Nobel Mario Vargas Llosa”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan.
A Cura di Abcveneto


 
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