n.78 VII anno, 8 settembre 2010
Omaggio a Remo Wolf e Max Klinger

A cura di Abcveneto
Da giovedi 9 settembre a sabato 25 settembre 2010 la Galleria Aqua Fortis di Via San Nicolò 6, Treviso, rende omaggio a due grandi artisti: Remo Wolf, scomparso lo scorso anno, e Max Klinger nel novantesimo anniversario della morte. Remo WolfDel grande xilografo italiano Remo Wolf saranno esposte le xilografie della cartella “Il circo di Remo Wolf” realizzata nel 1998 e stampata da Calcolgrafia "Al Pozzo" di Dogliani. Si tratta di 13 splendide xilografie che raffigurano i diversi personaggi del mondo circense, affascinanti e oscuri, creature immutabili, nell’immaginario dello spettatore, che non invecchiano e non si spogliano mai dei loro bizzari costumi. Saranno inoltre messi in mostra una trentina di ex-libris e una bellissima acquaforte (“L’ultima trota”)
Le opere di Max Klinger fanno invece parte della cartella “Intermezzi”, realizzata dal grande artista tedesco tra il 1880 e il 1881. Saranno inoltre esposte alcune opere provenienti da altre cartelle. Il titolo “Intermezzi” è stato usato da Klinger per questi questi dodici fogli , raccolti nell’Opus IV, perchè furono realizzati negli intervalli tra le elaborazioni delle altre serie complete su un tema definito e non hanno un nesso tematico che le unisca. Soltanto i Paesaggi con Centauri (4 fogli) e gli episodi tratti dalla vita di Simplicius (4 fogli) formano due gruppi. Orario mostra: dal martedi al sabato dalle 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19:30
Remo Wolf (1912-2009)
Remo Wolf nasce il 29 febbraio 1912 a Trento.
Si forma culturalmente agli Istituti d’Arte di Parma e di Firenze, conseguendo l’abilitazione per l’insegnamento del Disegno e Storia dell’Arte. Durante la seconda guerra mondiale è prima sul fronte francese e nel 1941 in Africa Settentrionale dove, il 4 novembre 1942, viene fatto prigioniero alla fine della battaglia di El Alamein e internato dagli inglesi nei vari campi egiziani. Nel 1946 ritorna in Italia e riprende l’insegnamento a Trento, quindi a Rovereto e poi nuovamente a Trento fino al 1976. Nel 1949 si iscrive all’Accademia di Venezia dove ha come insegnante per la pittura Guido Cadorin e intrattiene rapporti di forte amicizia con gli incisori Giuliani, Tramontin, Marangoni, Dinon e con lo storico dell’Arte De Logu. Nel 1952 è tra i fondatori dell’Associazione Incisori Veneti.
Si avvicina alla xilografia, all’acquaforte e all’acquatinta e proprio a Firenze, ancora studente, ha il suo primo incontro con gli ex libris visitando una mostra di Bruno da Osimo. Dopo un primo approccio, negli anni Trenta, con l’incisione su legno di testa, inizia a lavorare sul legno di filo che gli permette una maggior libertà nel seguire con dolcezza le fibre del legno, dando loro la forma voluta, leggera, fresca e mai banale.
La sua opera grafica comprende stampe a soggetto libero ed ex libris. Dal 1936 partecipa alle manifestazioni nazionali ed estere, tra cui la Biennale di Venezia (nel 1942, 1950, 1954 e 1956), la Quadriennale di Roma (dalla VI alla IX edizione), le Biennali dell’Incisione di Reggio Emilia, Cittadella, Oderzo e Carpi, il Premio Suzzara, il Premio Biella e le rassegne della Calcografia Nazionale di Roma, le mostre internazionali della Xylon a Zurigo, Lubiana, Berlino, Wupertal, Sciaffusa, Ginevra, Wasterras, Stoccolma.
Remo Wolf muore nella sua Trento il 29 gennaio 2009.
Max Klinger (1857-1920)
Incisione di KlingerMAX KLINGER, pittore, scultore e grafico, nasce a Lipsia il 18 febbraio 1857 e muore a Grossjena, presso Naumburg, il 5 luglio 1920. Dopo aver frequentato a Lipsia la Scuola di avviamento e la Scuola tecnica, nel 1874 si trasferisce a Karlsruhe.
Klinger è da considerarsi tra gli artisti più geniali della stagione simbolista, poiché riassume nelle sue opere due differenti filoni culturali: da una parte il mondo moderno tedesco e, dall'altra, il mondo antico greco-romano, che sfociano nella grandiosità delle sue opere. Fu un incisore fecondo e tecnicamente straordinario, capace di ottenere effetti mai tentati prima; come pittore assegnò alle tele una molteplicità di simboli, modelli, idee filosofiche e religiose; inoltre si cimentò anche con la scultura rinvigorendola con la forza dell'artista classico, antico e rinascimentale.
L'attività grafica di Klinger comprende acqueforti, bulini e litografie, distribuiti in cicli che egli intitola "Opus", come i musicisti e i poeti. Nel 1882 compie la decorazione della villa Albers a Stegliz presso Berlino, sua prima opera importante di carattere pittorico e decorativo.
Nel 1883-86 vive a Parigi, ove esegue dipinti di grandi dimensioni ed inizia la sua attività di scultore. Nel 1888 passa con Karl Stauffer-Bern a Roma, ove vive fino al 1893 lavorando intensamente affascinato dalla natura e dall'arte classica. Ritorna quindi a Lipsia ove vivrà quasi tutto il resto della vita, tranne viaggi in Italia, Grecia, Francia e Spagna, spesso compiuti per l'acquisto del marmo. Nel 1895 pubblica il libro programmatico "Malerei und Zeichnung" ("Pittura e disegno"). Nel 1902 compie il monumento a "Beethoven" a Lipsia che gli dà la notorietà e che rappresenta la sua massima espressione plastica.
L'arte visionaria di Klinger è stata collegata a quella di Arnold Böcklin ed ha esercitato una profonda influenza su De Chirico che scrisse di lui: “Pittore, scultore, acquafortista, filosofo, scrittore, musico, poeta, [...] è l'artista moderno per eccellenza”.
A cura di Abcveneto


 
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