n.78 VII anno, 20 settembre 2010
ARIACQUATERRAFUOCO: un pomeriggio di poesia vino e umanità al rifugio
Di Abcveneto

Az. Agr. Ca’Lustra Via San Pietro, 50, Faedo di Cinto Euganeo (PD). Tel 0429 / 94128 - Fax 0429 / 644111. www.calustra.it - info@calustra.it

"Se la parola non mi costasse non sarebbe autentica, se non dolesse, non sarebbe viva, se non bruciasse non avrebbe lume" Rainer Maria Rilke.
E’ una riflessione, quella di Rilke posta come motto in apertura, che ben si adatta anche al racconto del vino. Quello che non nasce per caso, quello che è autentico, figlio naturale della vite e del lavoro dell’uomo.
Il rifugio sul Venda ospiterà un incontro di particolare rilievo, saranno offerti e condivisi gli elementi vitali, come cita il titolo dell’evento. Aria,acqua,terra,fuoco, raccolti in percorsi ricchi di pathos, emozioni e letture di un mondo che non è sempre e solo esteriore. Tre i nostri ospiti:tre personalità differenti del mondo della poesia Italiana che, insieme, si alterneranno, dando vita ad una meteorologia inconsueta, un vulcanesimo dei sensi.
Il mio compito, come “coppiere“ del vino, questa volta è di particolare responsabilità: portare vini in sintonia non con i contenuti letterari ma con le tre diverse personalità degli autori. E’ un impegno (e un azzardo) che ho assunto spontaneamente per l’ormai lunga conoscenza e amicizia che mi lega a queste persone generose e che fin d’ora ringrazio per il tempo e le parole preziose che ci dedicheranno. Oltre a Fernanda Ferraresso e Marco Munaro, per i quali nutro stima e affetto sinceri, in particolare ringrazio Anna Maria Farabbi, impegnatissima autrice di spessore internazionale, che con gioia ha risposto all’invito venendo da Perugia per noi.
Naturalmente ho già scelto i 3 vini. Pochi sì, ma molto particolari questa volta, di grande spessore e di eccezionale valore. Tre vini antropomorfi da assaporare con attenzione, come si gusta la vera poesia. Ma non svelerò qui i nomi, solo a festa iniziata ci accosteremo ai vini, nostri convitati, per conoscerne e gustarne le doti, scoprendo di loro le innumerevoli sfaccettature.
L’ingresso e l’assaggio, per chi lo desiderasse, di un rosso “Zanovello”, sono offerti, mentre la degustazione dei 3 “ vini antropomorfi” costa 10 euro a persona.
Il ritrovo è al Rifugio, ex Re del Venda, con inizio fissato tra le 16.00 e le 16,30.
E’ necessaria in ogni caso la prenotazione entro giovedì 23 settembre 2010 a mezzo e-mail a info@calustra.it oppure al telefono 0429-94128
TRACCE, SOLO TRACCE DI LETTURA.
“ Cosa portargli se non quattro elementi per cena e l’animale rosso che batte sangue dentro le mie costole.”A.M.F.
“Forse la poesia è un incantesimo fatto con i brani del proprio corpo lanciati in aria per una capriola”- M.M
“Dentro una buccia d'aria e in alvei d'acqua la terra ci cresce e si rigenera in virtù di un fuoco profondo, ma è nel cosmo che essa rivoluziona ed evolve l'esistenza di ogni essere. “ F.F.
La parola "natura" significa "ciò che è nato", e tutte le nascite in natura sono simbolizzate dall'incrocio degli opposti. Così accade ai quattro elementi, che sintetizzano l’incrocio tra materia e sostanza. Possiamo considerarli come il tessuto organico di un unico corpo, di cui noi non siamo la parte preponderante, ma una componente tra le altre. Per questo motivo, essenziale, la poesia non si ferma alla corporeità delle cose proponendo dei distinguo ma, altresì, e in fondo alla pari delle altre discipline, cerca gli anelli della spina dorsale di quel magnifico corpo per cui tutto vive e muore, cade e si ricompone in quelle che, per noi, sono molecole di bellezza, stupore, sapore, odore, gusto, ma anche dolore, paura, attesa. In una parola: emozione.
Tre autori, Farabbi, Ferraresso e Munaro, attraverso gli elementi fondamentali, aria-acqua-terra-fuoco, dalla cui osservazione e studio sistematico è nata la scienza contemporanea, cercheranno di tracciare, attraverso un percorso non scientifico, ma testi di poesia, le mutazioni e le relazioni per cui questi elementi non sono solo riconducibili alla chimica e alla fisica, alla meccanica o alla quantistica, alla razionalità della logica, ma trovano nella "radicalità" della loro sostanza nuovi corpi ed una comune appartenenza a quell'energia vitale che i taoisti chiamano "chi", gli induisti "prana" (dal sanscrito forza-luce) e noi chiamiamo A-ri-A, come a dire ciò che si ripete nell'origine, o si origina, dunque ciò che nasce.
Di Abcveneto


 
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