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©Maria Ester Nichele

XII Biennale di Archittetura Venezia

A cura di Virginia Men
Il Padiglione Venezia ai Giardini ospita, in occasione della XII Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, un doppio omaggio "veneto": ad uno scultore, Toni Benetton, a un architetto, Toni Follina.
Ne sono curatori Carlo Sala e Nico Stringa. A premuoverlo sono la Regione del Veneto e il Comitato per il Centenario di Toni Benetton.
Il grande maestro veneto viene qui proposta una visione del tutto peculiare, di scultore-urbanista in largo anticipo rispetto alle tematiche oggi finalmente acquisite. I Townscapes ideati da Benetton già a partire dagli anni Settanta, ed ora riproposte alla Biennale, fanno dell'opera d'arte il fulcro, lo strumento primo per assicurare unitarietà e dignità, tramite appunto l'arte, a luoghi periferici e ad architetture di scarso o nullo pregio. E tutto questo molto prima che questi temi fossero all'ordine del giorno di architetti ed urbanisti. L'esplicarsi del rapporto fra arte e architettura, insito nella ricerca di Benetton, è ancora in parte inedito per la critica.
A esordio della mostra, nella zona verde antistante al Padiglione Venezia accoglie "Vivibile" , un'opera di di Benetton che anticipa le tematiche trattare nel percorso espositivo.
Negli anni Ottanta, periodo in cui venivano concepiti i Twonscapes, un significativo contributo alla ricerca italiana è stato dato da Toni Follina, autore che, con Benetton ha condiviso il medesimo clima culturale e nel cui lavoro si possono rinvenire delle riflessioni affini, pur partendo da una matrice espressiva differente.
Nel 2009 è stato inaugurato uno dei progetti più caraterizzanti la ricerca di Follina, il ricupero del Sant Artemio, di Treviso, ex manicomio, riconvertito a sede istituzionale dell'ente Provincia -articolato in padiglioni immersi nel verde di un parco monumentale. A questo articolato invervento, che ha ricevuto prestigiosi premi e menzioni internazionali, è dedicato una parte del Padiglione Venezia con l'esposizione di plastici e fotografie. In questo lavoro di trovano alcuni elementi che caratterizzano la matrice architettonica di Follina. Il complesso, che possiede la stratificazione di un secolo di storia, ha mantenuto la morfologia esterna dei corpi di fabbrica esistenti. Nuovi volumi sono stati poi organicamente interconessi con passerelle sopraelevate e ulteriormente integrati, nei versanti nord, con espansioni caratterizzate da tecnologie avanzate studiate per garantire al leggibilità della parte storica e del parco rispetto al nuovo.
A cura Virginia Men



 
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