n.83 IX anno, 1 febbraio 2011
La Porziuncola a San Francisco, California

Di Lorella Colla
Rivolgere un pensiero a San Francesco d’Assisi nell’omonima città statunitense può venir naturale, ma passeggiare per le vie di San Francisco ed imbattersi in una chiesa che riporta la scritta “La Nuova Porziuncola”, è quantomeno sorprendente. All’esterno, un frate mi saluta e molto gentilmente mi invita ad entrare.
Incuriosita, varco la soglia di questa chiesa, che poi scoprirò essere il Santuario Nazionale dedicato a San Francesco ed al suo interno mi ritrovo davanti alla copia della famosissima chiesetta di Santa Maria degli Angeli, che venne riparata e molto amata da San Francesco nelle sue preghiere.
Un’elegante signora bruna mi accoglie con entusiasmo, iniziamo a parlare in italiano e mi racconta in breve qualcosa della sua vita, della chiesa e di quanto tempo ed energie ella abbia dedicato alla riproduzione di questa opera. In un secondo momento capirò che la signora in questione è il vicesindaco democratico Angela Alioto, di famiglia siciliana, molto nota a San Francisco per l’attività del padre, ex sindaco e per essere un ottimo avvocato. Devota al francescanesimo, sia pur in forma laica, da oltre 40 anni trascorre il 2 agosto vicino ad Assisi, nella Porziuncola, per la “Festa del Perdono” (festa che ricorda un episodio accaduto a San Francesco nel 1216 mentre, in preghiera, ebbe una visione e venne esaudita una sua richiesta). Qualche giorno dopo il nostro primo interessante incontro, chiedo di poter parlare nuovamente con Angela, per meglio comprendere come è potuta “rinascere” la piccola chiesa oltreoceano.
Pur tra mille impegni, Angela (mi permetto di chiamarla per nome) accetta molto gentilmente d’incontrarmi e ci ritroviamo al Caffè Roma, rigorosamente nel quartiere italiano, per una piacevole chiacchierata. Mi spiega che dal 2000 al 2005 a San Francisco c’è stato un grande allontanamento dalla religione cattolica con conseguente chiusura di molte chiese, dovuta ai tanti fatti noti, riguardanti i sacerdoti e certi loro comportamenti poco corretti. È allora che inizia a coltivare un sogno, poter ricostruire la Porziuncola, all’interno dell’esistente Santuario, che dovrebbe diventare il luogo di Santa Chiara e un refettorio nella parte superiore. Condivide questo pensiero con il cardinale William Joseph Levada, prefetto della congregazione per la dottrina della fede in Vaticano, suo amico da lungo tempo. Ottiene il suo permesso per la ricostruzione, ma la chiesa non potrà in alcun altro modo dare aiuti pratici. Angela decide di continuare in ogni caso sulla strada della ricostruzione. Gli aneddoti che racconta sono avvincenti, simpatici, profondi ed proprio questo che più appassiona: poter uscire dagli aspetti strettamente tecnici e sicuramente complessi della ricostruzione, cercando invece di cogliere la parte più umana e spirituale di tutto ciò. Infatti, durante i suoi viaggi in Italia, cominciano a realizzarsi una serie di coincidenze, incontri incredibili con le persone giuste al momento giusto, che trovano, piano, piano, spazio in un movimento che Angela definisce “divino”. Tutti i materiali di costruzione arrivano direttamente dall’Italia e sono stati seguiti ed eseguiti da artigiani italiani, umbri più precisamente. Le pietre del monte Subasio come nell’originale, scolpite da Maurizio Volpi. Le porte, gli arredi lignei, realizzati da Lucio Duchi. Gli affreschi, vengono attuati da Stefano Lazzari, di Città di Castello, grande conoscitore della materia e ricercatore. Egli ha messo a punto una tecnica che rispetta gli affreschi rinascimentali e li rende trasportabili. Il marmo del pavimento: Angela desidera sia rigorosamente rosa ed è praticamente introvabile, data la chiusura delle varie cave di produzione, viene recuperato da una chiesa costruita 700 anni or sono a Foligno a cui, per una pura casualità, viene cambiata tutta la pavimentazione. Le misure, il progetto, i disegni: per molti anni i frati francescani della Porziuncola hanno negato il permesso di poter ottenere le misure della chiesetta. Angela riesce a mettere insieme sedici amici disposti a fare per lei una cosa “inusuale”: andare tutti insieme a pregare ad Assisi e tra una preghiera e l’altra del rosario, prendere le misure, cautamente e di nascosto, usando un semplice filo interdentale.
L’impresa riesce, ma viene notata dalla direzione e Angela sarà chiamata a rispondere di questa azione. C’è quindi l’incontro con il padre responsabile, che darà una svolta importante a tutto il progetto.
“Miracolosamente”, le viene accordato il permesso di accedere alle copie delle preziose mappe che, successivamente, riceverà direttamente dal Vaticano. Interessante constatare che le misure prese con gli amici differiscono di soli pochi centimetri da quelle indicate. Inoltre, durante l’incontro con il padre responsabile, le viene fatto un dono dal valore inestimabile: dopo il terremoto del 1997 alla Porziuncola umbra, sono state rinvenute tre pietre, che sono rimaste ai frati. Una di queste viene consegnata ad Angela come segno di rispetto verso l’impegno e la fede dimostrati per la ricostruzione della chiesetta gemella. Angela esce da questo incontro reggendo tra le mani un pezzo di storia, un simbolo straordinario: una pietra che parla, che ride, che prega, che canta, che consacra, che fa la l’ordine, la regola, che vede la vita e la morte di San Francesco ed è per Angela come ricevere direttamente da lui la benedizione per andare avanti. Nel racconto di Angela c’è tutta l’emozione e la gioia di una donna abituata a lottare e a credere nelle sue battaglie e non nasconde che, spesso, per motivi professionali non può permettersi di far trasparire alcun turbamento ma, in questo caso, il suo cuore emozionato fa sgorgare lacrime di felicità. La pietra ricevuta sarà proprio la prima pietra che viene posata per la costruzione. La Porziuncola viene quindi inaugurata il 27 settembre 2008, dopo che Papa Benedetto XVI ha concesso la sua benedizione per l’indulgenza plenaria a tutti coloro che la visiteranno, la stessa che chiese San Francesco nel 1216 a Santa Maria degli Angeli.
Molte sono le persone che hanno contribuito con impegno e dedizione, moralmente, economicamente e fisicamente alla riuscita di questa impresa. Tra i donatori americani figura anche il regista e produttore Francis Ford Coppola.
Attualmente, il mantenimento e la cura della chiesetta sono sostenuti dalla confraternita dei cavalieri di San Francesco, gemellati con i frati minori di Santa Maria degli Angeli. Insieme ad Angela continuano a lavorare perché questo sia solo l’inizio di un cammino, perché questo luogo non sia solo una chiesa, ma diventi uno dei luoghi riconosciuti da chiunque, indipendentemente dal credo religioso, per trovare un momento di serenità e di pace per l’anima. In questo modo, Angela coerente anche con il suo stile di vita, desidera dare seguito al vero e autentico spirito francescano di unione e fratellanza. Il famoso perdono che San Francesco ha chiesto per ogni essere umano.
Nella foto: Angela Alioto e Lorella Colla – la nuova Porziuncola
Di Lorella Colla


 
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