n.87 IX anno, 1 giugno 2011
Urbino, San Pietro di Feletto e il Clan Verdurin

A cura di Abcveneto
Carlo Bo è stato Presidente Onorario del Clan Verdurin e ha lasciato un seguito al nostro Veneto. Carlo Bo sempre attento alla cultura e all'arte veneta ha testimoniato questa eredità nell'ambito dell'Università di Urbino. Frequentemente vengono professori e accademici nella nostra provincia ospiti del Clan Verdurin, nella Pieve di San Pietro e al Brolo di San Francesco a Conegliano.
Quest'anno ricorre i cento anni della nascita di Carlo Bo, c'è stata una bella mostra a Urbino al Plazzo Raffaello di artisti trevigiani.
Il professor Vitaliano Angelini freguentatore del Clan Verdurin festeggia i suoi 50 anni di pittura incisione e poesia a Urbino. Presto sarà ospite del Clan Verdurin.
Il 26 giugno 2011 è stata inaugurata la mostra antologica “ Il segno del tempo”, dipinti disegni ed incisioni, dell’artista urbinate, allestita in Urbino nel Palazzo Ducale Sale del Castellare, ha visto la partecipazione di un grande pubblico. L'esposizione propone opere realizzate dal 1961 al 2011.
A tal proposito scrive Silvia Cuppini professore associato all'Università di Urbino: Angelini si riconosce ancora in quel lontano quadro astratto/informale del 1960-61, tassellato di colori e compresso dentro il cubo prospettico, firmato a destra, in nero quasi a sottolineare la linea d’orizzonte: un modo di autenticare l’opera non infrequente nei pittori astratto-espressionisti, spinti dalla necessità di ritrovare se stessi dentro il magma del gesto o dell’impasto materico.
Intorno al primo riuscito tentativo di uscire dagli schemi della scuola, si sviluppano una serie di dipinti, di monotipi e di disegni di forte resa espressionista, in chiave di denuncia sociale….e più avanti sottolinea : Angelini ha saputo interpretare nelle figure di questi primi anni sessanta il deforme in chiave espressiva.
L’urlo, la rivolta denunciano un’altra storia, diversa dalla razionalità diurna, una storia che esplode dentro, per questo più istintiva che razionale, notturna più che diurna, sogno/incubo più che realtà.
Sarà sempre il testo critico della docente urbinate a ribadire con autorevolezza critica, quasi a voler prevenire le considerazioni di una lettura frettolosa della ricerca angeliniana, la linearità e la connotazione espressionista del percorso dell’artista, in chiusura infatti afferma:
Dal 2000 Angelini sceglie, con una determinazione quasi assoluta,il linguaggio della geometria, del cerchio; la figura, il volto paiono aver abbandonato il campo, il colore e le materie preziose, come l’oro o il metallo stampato dei passaggi provvisori, si mescolano per restituire il senso dello spazio. Il gesto spezza la razionalità della geometria. Talvolta senti la pittura che si spinge a conquistare l’aria, spasima verso la tridimensione e allora si fa cielo, terra, movimento, desiderio puro, irraggiungibile come il paesaggio. La mostra, che si avvale di un raffinato catalogo.
La mostra resterà aperta fino al 13 luglio 2011, orario 10,30-12,30 – 17,00-19,00
www.vitalianoangenlini.com
A cura di Abcveneto


 
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