n.84 IX anno, 1 marzo 2011
Senza memoria non c'è storia

A cura di Raffaella Biasi
Una serata dedicata alla rievocazione degli ultimi giorni del conflitto, uno spettacolo necessario e importante è stato messo in scena da Cinzia Zanardo. In questi ultimi mesi è stato presentato sia alla scuola Statale Superiore Ipsia Giorgi, sia al Circolo Ufficiali di Treviso e senz'altro troverà collocazione futura in altri ambienti.
Più che uno spettacolo bisogna definiro un 'reading recitato' con musica e effetti visivi o diapositive, poiché non si puo chiamare veramente spettacolo a causa dell'argomento e del modo in cui comunica la storia della Prima Guerra Mondiale e con esso il dramma vissuto dalle genti della zona del Piave.
Cinzia Zanardo ha trovato un diario della nonna, un documento originale, scritto durante la guerra. La nonna, all'epoca, era una ragazzina di quattordici anni, Elisa Fagnol Zanardo, nata e vissuta a Visnà di Vazzola (Tv), non lontano dal fiume Monticano e Piave, scenario di una cruente battaglie.
Lei, come tanti altri, rimase lì durante la guerra. Attraversò e subì quel conflitto che seminava terrore e devastazione ovunque. Così nacque il bisogno di lasciare una testimonianza, una traccia, un pezzetto di quel dolore, un pezzetto della sua voglia di riscatto, ai posteri.
La nonna riesumò il diario cinquant’anni dopo, quando una sera la nipotina di sei anni le chiese di raccontarle una fiaba. Dalla fiaba la nonna passò alla storia, la sua e quella della sua gente, simile a quella di altre migliaia e migliaia di persone segnate da dolore, devastazione e patimento per un conflitto che li travolse e li mise a ferro e fuoco, non solo dentro le trincee ma anche dentro i borghi e dentro le case.
La lettura del Diario fatta da Cinzia Zanardo viene accompagnata da dieci canti della Grande Guerra e da più di cento diapositive documentario.
Il Reading è stato tratto dal Diario “Una memoria sofferta - Cronaca della paura e della vittoria”, pubblicato a cura di Cinzia Zanardo con la prefazione di Mario Bernardi (www.unamemoriasofferta.it).
La nipote Cinzia dà voce a quelle pagine, intrise di smarrimento, disperazione, sofferenza, ma anche di tanto coraggio, di tanta forza, tanta fede, tanta voglia di pensare comunque a un futuro possibile e migliore.
L'importanza di questo diario è molteplice. Innanazitutto è importante ricordare la storia, soprattutto quella di una guerra relativamente recente, di cui esistono ancora dei sopravvissuti. Inoltre è una guerra che è stata offuscata da un'altra guerra ancor più terribile – la Seconda - e siccome è più recente, offusca la memoria drammatica della Prima.
La memoria soprattutto serve a non ripetere gli stessi errori, ma se non viene sollecitata non permette di ricordare il necessario e in questo caso che la sofferenza è stata inutile. E la memoria deve essere condivisa in modo che anche le generazioni attuali non dimentichino. I nostri figli, infatti, non sopportano un secondo di disperazione perché non conoscono la vera disperazione, senza contare che nemmeno conoscono la storia, se non a grandi linee. E' ancora più importante quindi far rivivere la nostra storia.
E ancora, l'importanza di questo diario, breve ma intenso, sta anche nel fatto che dimostra la forza e il coraggio di chi non si lascia andare, di chi ha la speranza di riuscire a sopravvivere all'orrore a alla catastrofe, ma anche la fede una rinascita possibile. Il diario dimostra anche che ci sono legami e affetti che si intensificano nella sopravvivenza. Cinzia in questa storia catartica e sofferta, rischierebbe di angosciare la scena se non fosse che la sua presenza è lieve e riesce a far vivere il ricordo con la leggerezza che la sua bellezza permette.
A cura di Raffaella Biasi


 
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