n.92 IX anno, 1 novembre 2011
"FONDAZIONE MILENA MILANI IN MEMORIA DI CARLO CARDAZZO" …e di quei favolosi anni

Di Lucia Tomasi - foto di Maria Ester Nichele
Complice la lunghissima estate protattasi fino ad ottobre, con Maria Ester Nichele siamo andate a trovare Milena Milani nella sua terra d’origine, in Liguria, ad Albissola, o come lei preferisce chiamare Albisola (per i Romani Alba Docilia) affacciata sul mare, vicinissima a Savona.
Milena 94 anni proprio la prossima notte di Natale, conversazione brillante, occhi vivacissimi, specchio di una vita intensissima, scrive sempre, anche per riviste di Cortina d’Ampezzo, dove ha animato per anni la vita culturale ed artistica.
Milena ha voluto lasciare alla propria città, in palazzo Gavotti a Savona, sede anche della Pinacoteca civica, una collezione di opere straordinarie come quelle di Fontana, Picasso, Campigli, Sassu, Capogrossi, Guidi, De Pisis, De Chirico, Harp, Calder, Dubuffet, ecc… che sono ora parte integrante della “Fondazione Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo”.
Queste opere ci rimandano ai favolosi anni, dal punto di vista artistico, del dopoguerra a Venezia, dove la Galleria del Cavallino con Carlo Cardazzo faceva da luogo di incontro e richiamo, da fucina insomma, dell’Avanguardia, con gli artisti allora più interessanti a livello internazionale.
Già durante la guerra, Venezia era stata prescelta da molti personaggi in quanto luogo protetto da possibili bombardamenti o attacchi, e così si formò quel clima straordinario ed irripetibile che portò alla scoperta e alla formazione di tante personalità di primo piano.
Fu così che la Milani si trovò per lungo tempo a collaborare strettamente con Carlo Cardazzo per la Galleria del Cavallino, in seguito pure per la Galleria del Naviglio di Milano, essendone anche la compagna per vent’anni, motivo in più per volere “fortemente” l’istituzione della “Fondazione Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo”.
Come scrittrice la sua prima raccolta di poesie “Ignoti furono i cieli” è del 1944, seguirono i racconti “L’estate” del 1946, quindi il romanzo “Anna Drei” Premio Mondadori del 1947. Non è possibile elencare tutte le pubblicazioni, ricordiamo quello che ha fatto più scalpore e che ha avuto anche un processo “La ragazza di nome Giulio” 1964 ed. Longanesi, difesa da numerosi intellettuali, a cominciare da Giuseppe Ungaretti, assolta con formula piena nel 1967, sono seguite ben 15 edizioni e numerose traduzioni, venduto soprattutto in Francia, Stati Uniti e Inghilterra, ne è stato tratto l’omonimo film nel 1970. Nel 1983 “La Donna e gli Altri” ed. Longanesi, una storia d’amore dedicata ad un uomo che non ritorna, che la protagonista ricerca attraverso città e paesaggi differenti.
Recentemente nel febbraio 2011 presso la Casa della Letteratura di Roma è stata allestita un’importante mostra dedicata alla Milani comprendente anche le edizioni originali dei suoi libri.
Durante la nostra visita Milena ci ha fatto rivivere in poco tempo quegli anni trascorsi a Venezia, sempre estremamente vivi in lei, come tutti gli artisti ed intellettuali dell’epoca; è sempre costantemente legata al Veneto ed in contatto diretto con Cortina dove sembra essere sempre presente, in quanto ne commenta gli avvenimenti su vari giornali.
La scrittrice rimane testimone importantissima e preziosa della nascita ed elaborazione delle tendenze culturali ed artistiche tra le due guerre, ma soprattutto del secondo dopoguerra; poté collaborare alla nascita e all’evoluzione dello Spazialismo, alla ricerca di “spazi” totalmente nuovi, dopo gli orrori della guerra, di nuove libertà e nuovi linguaggi.
Caposcuola a Milano Lucio Fontana ma anche Capogrossi, (Fontana è autore tra l’altro di uno spumeggiante e bellissimo ritratto in ceramica dedicato a Milena che si trova naturalmente alla Fondazione di Savona); a Venezia i capiscuola dello Spazialismo sono stati soprattutto Guidi e De Luigi, con soluzioni più atmosferiche rispetto a quelle del capoluogo lombardo; la Milani ne ha sottoscritto tutti i Manifesti.
Nel 1988 l’allora Presidente Francesco Cossiga nomina Milena Milani Grande Ufficiale della Repubblica Italiana.
Motivo della nostra visita è stata anche la pubblicazione che M. Ester Nichele sta attuando delle recensioni che la scrittrice fece per il Gazzettino intorno agli anni ’80, valorizzandone così pure l’aspetto della giornalista critico d’arte.
Albisola, con la sua passeggiata degli artisti, con i suoi ceramisti, con villa Faraggiana che è stata, in una dependance, sede di molti atelier compreso quello di Milena, è città magica ed unica.
Anche Albisola impersona un bel pezzo di storia artistica italiana ed internazionale, da Marinetti (che qui ha scritto il Manifesto della Ceramica Futurista), Sassu, Fontana, Jorn, ma l’elenco è troppo lungo…quanto il suo intero lungomare …disseminato di opere d’arte, comprese quelle “solari” e con l’inserimento di qualche parola di Milena, che ne rimarranno a testimonianza per sempre!
Di Lucia Tomasi - foto di Maria Ester Nichele


 
abcveneto.com

WeBuilder

Salva comepdf icona per una stampa in formato A4.