n.91 IX anno, 1 ottobre 2011
Premio di Poesia "I versi di Dio 2011"

di Chiara Voltarel
Domenica 11 settembre, nella sala del Ridotto Teatro Accademico di Conegliano, si è svolta la cerimonia di premiazione della V edizione del Premio Nazionale di Poesia Religiosa “I versi di Dio”. Premio tra i più autorevoli in Italia considerata la giuria composta da intellettuali di spicco: il presidente Toni Toniato, affiancato dal segretario, critico e letterato Oliviero Pillon, composta dal teologo Mons. Pietro Coda (Pontificia Università Lateranense), dai filosofi Massimo Donà, Michele Zaggia, Vincenzo Vitiello, dallo scrittore mons. Giampiero Moret, dal poeta Paolo Ruffilli, dall’avvocato Vittorino Pavan, da Marco Roncalli giornalista e saggista, pronipote di Papa Giovanni XXIII, Mons. Antonio Tarzia direttore della rivista Jesus.
Ospiti autorità, illustri intellettuali, professori, filosofi, storici, teologi. Hanno preso la parola, coordinati da Pillon, Toni Toniato, Don Antonio Tarzia, Roncalli, Donà, seguiti dal consigliere provinciale Marco Zabotti, il vice presidente della provincia Floriano Zambon e il consigliere di Conegliano Bruno Zanetti.
Il Premio è organizzato in tre sezioni: la prima dedicata ad un grande maestro della letteratura, Carlo Bo, vinto da Lidia De Polzar; la seconda sezione omaggio a Mario Luzi è stata vinta da Ida Cecchi, infine il premio San Pietro di Feletto dedicato ai giovani è stato assegnato a Giacomo Peroni.
A premiare le opere c’erano altre opere d’arte realizzate da un giovane artista di Pesaro, Davide Leoni, e una giovane artista trevigiana, Sara Tisci.
Si è voluto riconoscere l’impegno speso dagli organizzatori, il Clan Verrdurin con Lia e Flaminio de Martin, il silenzioso ma importante cenacolo di San Pietro di Feletto. Ma anche riconoscere l’importanza di questo genere poetico in un momento in cui c’è bisogno di spiritualità.
Il premio “ha il compito di far conoscere e valorizzare il pensiero e le espressioni più significative della spiritualità contemporanea”. È occasione per portare il senso della poesia religiosa in primo piano, promuovere la cultura facendo, come ha detto Don Antonio Tarzia, “un’importante opera pastorale”.
Nel pomeriggio, a coronamento della giornata dedicata ai “versi di Dio”, nella sala Giovanni Paolo II di San Pietro di Feletto, è stata inaugurata la mostra “Incendio” del maestro Francesco Piazza a quattro anni dalla scomparsa. Piazza, profondo credente, era solito commentare ed accompagnare i suoi lavori con versetti tratti dalle Sacre Scritture, in prevalenza salmi che illustrano il rapporto dell’uomo con la natura. La personale, curata da Lino Bianchin, presenta 66 incisioni del maestro, opere che superano l’estetismo e fanno emergere un potente messaggio e il racconto di tutta la sua vita. La scelta delle citazioni dai Testi Sacri è legata al suo momento storico, è il modo in cui presenta se stesso.
L’esposizione segue il percorso esistenziale dell’artista per chiudersi con quella che lui titola “Sta in silenzio davanti al Signore”, titolo profetico, perché quell’incisione Piazza non la finirà mai, venne infatti colpito da ictus mentre la stava eseguendo e dal quel momento, 1995, restò senza parola e uso della mano per dodici anni fino a spegnersi nel 2007.
La mostra sarà aperta il sabato dalle 17.00 alle 19.00 e la domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 19.00.
Di Chiara Voltarel


 
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