n.90 IX anno, 1 settembre 2011
Prorogata la Mostra: 100 Anni del Sant’Artemio di Treviso

A cura di Abcveneto
Un secolo attraverso immagini, notizie e testimonianze
La mostra, dedicata al secolo di storia del Sant’Artemio, verrà prorogata fino al 25 settembre.
A cura di Luisa Tosi, Raffaella Frattini e Paola Bruttocao, con il contributo del dipartimento di Salute Menatale dell’Ulss 9, si snoda in un percorso fotografico-documentale che parte dall'origine dello storico complesso dell'Ospedale Provinciale, o “Manicomio” come era chiamato nella parlata comune, fino alla sua dismissione e successivo riutilizzo. L’esibizione, allestita nel foyer della sede provinciale, resterà aperta fino al 25 settembre prossimo.
Si tratta di 38 tavole che riportano foto e documenti riprodotti, messi a disposizione dal FAST (Foto Archivio Storico Trevigiano) e da privati, oppure tratti da pubblicazioni. Da lunedì a venerdì 8:00-14:00, inoltre lunedì e mercoledì 15:00-18:00.
SEZIONI DELLA MOSTRA
Le sezioni che compongono il percorso sono comprese nei periodi: 1911-1978: dagli inizi fino alle prime dimissioni dei pazienti; 1979-1990: da luogo di osservazione e cura delle persone con sofferenza mentale a luogo di riabilitazione; 1991-2004: viene promossa l'integrazione della popolazione attraverso molte iniziative del volontariato; 2004-2006: dalla completa dimissione dei pazienti al degrado; 2007-2009: il restauro del complesso dopo l'acquisizione da parte dell'Amministrazione Provinciale di Treviso.
SINTESI STORICA
L’Ospedale Psichiatrico di S.Artemio a Treviso avviò la sua attività il 1° luglio 1911. Inizialmente venne prevista una capienza di 50 degenti donne e 50 uomini, distribuiti in due padiglioni con un fabbricato centrale adibito a Direzione, studi, laboratori, uffici ed alloggi. Successivamente vennero aggiunti altri padiglioni, ciascuno dei quali, come i precedenti, intitolati a personalità mediche e professionali importanti come il dott. Ellero, il prof. Antonini, il prof. Tamburini, l'ing. Monterumici. Durante la prima guerra mondiale, la struttura fu utilizzata come Ospedale Militare di riserva, diventando successivamente Ospedale Territoriale della Croce Rossa per il ricovero dei militari provenienti dal fronte, affetti da varie patologie tra le quali alcune di carattere psichiatrico derivate dai traumi conseguenti alla vita in trincea. Il S. Artemio diventò nel tempo una cittadella autosufficiente, soprattutto quando entrò a far parte del complesso una colonia agricola di circa 70 ettari, con allevamenti e coltivazioni curati dai pazienti stessi in un programma di ergoterapia. Il Manicomio Provinciale fu destinato, all'inizio, all'accettazione, alla cura e alla custodia degli alienati poveri, considerati bisognosi di ricovero (i classificati pericolosi a sè e agli altri, anche gli alcolisti, le prostitute, i disabili in genere). Tra gli ospiti illustri, fu ricoverato e vi morì il pittore Gino Rossi. L'attività dell'Ospedale Psichiatrico è continuata fino agli anni '80. Successivamente è iniziata la dimissione graduale degli utenti con conseguente chiusura di alcune strutture. L'attività, non solo sanitaria, ma anche psicologica, ricreativa, e socializzante diretta agli ospiti rimasti soprattutto anziani, è continuata fino al loro completo trasferimento in famiglia, in altri istituti, in residenze protette, in comunità alloggio o altro. Dopo un periodo di completo abbandono, la struttura, diventata di proprietà della Provincia di Treviso, è stata ristrutturata e adibita a sede dell'Amministrazione Provinciale, mentre l'ex colonia agricola, è diventata un'area naturalistica di grande pregio denominata Parco della Storga.
A cura di Abcveneto


 
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