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N. 97, IX ANNO, APRILE 2012 - SCRIVI A INFO@ABCVENETO.COM
L'ARTICOLO DEL MESE

Presentazione del curatore Carlo Sala

Di Carlo Sala

Silvio Gagno davanti alla galleria trevigiana Spazio Bevacqua-PanigaiLa pittura di Silvio Gagno si pone in quei territori di passaggio tra la coscienza intima ed affinata della natura e la sua astrazione. Se osserviamo le opere degli ultimi cicli, non troviamo la preminenza di una narrazione: l'autore non si rivolge alla realtà e, salvo in alcuni piccoli frammenti, questa è decostruita ed alterata. Viene spontaneo indagare dove e come si innesti il dato naturale e facendosi portatore di quale concezione. La ricerca di Gagno vede tale aspetto come un elemento originario e fondante del perimetro in cui agire: una sorta di alfabeto primordiale, che non ha nulla a che fare con le combinazioni di stampo realistico (infatti non sono rievocati dati tangibili); semmai un corollario di regole compositive che si misurano sul metro degli elementi tonali e cromatici. Questa è la sintesi a cui l'autore perviene nei Codici, ciclo che egli coltiva da un decennio e che ancora oggi si sta evolvendo secondo varie direttrici.
I primi lavori contenevano colori neutri che successivamente hanno esplorato un vigore cromatico quasi imprevisto. In ciò il significato di natura di Heidegger non è estraneo: nell'Eraclito il filosofo vedeva una connessione tra la vita e la luce ed elaborava un'accezione di natura come elemento archetipale, indissolubilmente correlato all'esistenza.
Nei Codici lo scenario si fa astratto coniugando alcuni tratti apparentemente inconciliabili. Elementi tra loro discosti si fondono trovando una conciliazione inattesa grazie ad un impeto emotivo che accompagna e supera la costruzione razionale.
Nelle varie modulazioni che la pennellata compie sulla tela, occorre scrutare la pluralità con cui si dipana il dato cromatico: solo superficialmente segue degli schemi predefiniti, mentre in realtà agisce secondo contrappunti e dissonanze. Le varie tonalità infittiscono il discorso visivo e stratificano il tocco dell'autore, seppure mascherato sotto una griglia compositiva. In questi anfratti visivi appaiono zone fortemente emotive che restituiscono suggestioni difficilmente codificabili. Il fruitore è invitato a indagare questo mondo aniconico, cercandone la forza insita e le sensazioni pià sottili.
Alcuni lavori presentano, incastonate nelle maglie cromatiche, fotografie che rimandano ad un tempo passato: volti di una società che ha subìto profonde mutazioni e che conservano il potere di rievocare le nostre radici. Se in altre opere i codici totalmente astratti mostravano un senso quasi cosmico del nostro essere, queste, dal sapore memoriale, dischiudono un tempo trascorso che ancor oggi è vivido nel nostro immaginario. Ne risultano quadri dalla grande valenza identitaria, in cui il singolo volto smarrisce la propria specifica importanza. In questo processo di fusione tra immagini del reale e complessità del gesto pittorico, si arriva negli anni successivi alla realizzazione di una serie di ritratti. Ecco comparire i volti di musicisti, artisti, scrittori e critici, persone a cui Silvio Gagno è legato da un rapporto umano ed intellettuale. Fisionomie che divengono il pretesto per compiere un ulteriore percorso di ricerca, non certo semplici effigi. Le sovrapposizioni di colori rendono meno certi i lineamenti e le sembianze formali appaiono lievemente velate. La ricerca dell'artista non volge alla mera somiglianza, semmai, attraverso l'evocazione di una personalità, vi converge variegate suggestioni e le immagini, in particolare attraverso le pulsazioni tonali del colore, rimandano ad un "catalogo" di sentimenti contrastanti da cui le esistenze citate risultano animate.
Questa maestria compositiva dei vari moti dell'emotività dominati da un forte senso di sintesi si manifesta anche nelle sculture recenti: strutture minimali che richiamano forme totemiche o stele che racchiudono qualche forma di conoscenza. Interventi che si stagliano dunque in modo allegorico, a ricordarci come i processi identitari e memoriali siano il frutto - ed al tempo stesso il punto di ripartenza - per il nostro percorso individuale e comunitario.

Mostra: Silvio Gagno: Codici e memoriali

Cura e presentazione di Carlo Sala

Luogo: Spazio Bevacqua-Panigai
vicolo S. Pancrazio 3, Treviso - 0422.1856140
art@spaziobevacquapanigai.com
www.spaziobevacquapanigai.com

Periodo: 17 marzo - 14 aprile 2012
Inaugurazione: sabato 17 marzo, ore 18.00
Orari: da mercoledì a venerdì 15-19
sabato 10-13 / 15-19
Catalogo in mostra
www.silviogagno.it

Di Carlo Sala


 
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