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N. 95, IX ANNO, FEBBRAIO 2011 - SCRIVI A INFO@ABCVENETO.COM
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De Nittis dopo il Simbolismo a palazzo Zabarella

A cura di Abcveneto

Bano: 141726 per il Simbolismo e per il prossimo autunno un De Nittis mai visto così

Archiviato il Simbolismo, la Fondazione Bano è già all'opera per la mostra della prossima stagione. Si sa che si tratterà di una grande monografica su Giuseppe De Nittis, l'unico pittore del nostro Ottocento a godere, forse insieme a Boldini, di fama a livello internazionale e di quotazioni veramente notevoli.
"Sarà un De Nittis come in Italia non si è mai visto", afferma Federico Bano. Questo è l'obiettivo della equipe di curatori della mostra composta da Fernando Mazzocca, direttore culturale di Fondazione Bano, e da Emanuela Angiuli, responsabile della Pinacoteca De Nitts di Barletta.
Siamo al lavoro per ottenere prestiti che non sono stati concessi nemmeno per la recente, storica mostra che a De Nitts ha dedicato il Petit Palais a Parigi, a definita consacrazione del maestro italiano nella patria degli Impressionisti.
Oltre che per qualità e rarità delle opere, la mostra si distinguerà anche per il taglio che gli esperti hanno deciso di dare all'esposizione. Non la "solita" retrospettiva ma una nuova lettura di De Nittis, figura certo molto valutata dalla critica internazionale ed amata dal pubblico, ma forse non ancora ben indagata nella sua grandezza innovativa. La singolarità e la grandezza del pittore pugliese, che la mostra intende confermare attraverso una selezione rigorosa e qualificata in una produzione molto vasta tenendo anche conto di una vita così breve (1846 - 1884), sta nel non essersi mai fatto condizionare da nessuno movimento o tendenza, né imporre i gusti dal mercato, per perseguire, grazie alla innata genialità, la capacità di confrontarsi con i grandi, la curiosità intellettuale, la disponibilità verso altri linguaggi (come quando si misura con la pittura giapponese), una maniera di dipingere, uno stile unico e inconfondibile, capace come pochi di riflettere lo spirito del tempo da un osservatorio privilegiato come poteva essere quello parigino.
Questa l'anticipazione per il futuro, ovvero per la prossima stagione autunnale. Circa la mostra sul Simbolismo appena conclusa, Federico Bano non nasconde soddisfazione, numeri alla mano: 141.726 i visitatori, circa 15 mila i cataloghi e le guide vendute (ricorrendo anche a ristampe perché le prime tirature sono andate presto esaurite). Inoltre, ed è un dato che Bano giudica molto positivamente, il ritorno delle scuole, come se gli effetti negativi della riforma Gelmini si fossero stemperati. Una novità viene preannunciata anche per quanto riguarda la comunicazione del prossimo evento, ovvero la mostra su De Nittis: per essa si ricorrerà in modo ancora più ampio al web, sia per comunicarla che per tutti i servizi aggiuntivi. L'esperienza del Simbolismo dimostra come le nuove tecnologie abbiano preso piede non solo tra i giovanissimi, offrendo opportunità prima impensabili: dal giro virtuale della mostra, alla presentazione preventiva alla visita, strumenti oggi molto apprezzati anche dal pubblico meno giovane che però vuole arrivare in mostra con informazioni ampie e sapendo cosa andrà ad ammirare.

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