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N. 100, IX ANNO, LUGLIO 2012 - SCRIVI A INFO@ABCVENETO.COM
L'ARTICOLO DEL MESE

EGITTO: DOPPIO GIOCO CHE INTERESSA L'ITALIA, MA NON ALIMENTIAMO LA PAURA

Di Raffaella Biasi*

Raffaella Biasi"...Seguo da vicino la rivoluzione egiziana e finora non ne ho mai scritto, ma la storia sta per cambiare in questo periodo e non con la caduta di Mubarak nel febbraio 2011, per questo vi sottopongo la mia ipotesi. A differenza di quanto si possa pensare la nuova Primavera Araba continua a sbocciare e ci riguarda più da vicino di quanto pensiamo, perché ha già cambiato molte cose, come per esempio il turismo, i rapporti di lavoro e di scambio, la stampa nazionale e internazionale, l'emigrazione e l'espatrio, la povertà e tutti i giochi interni al Paese, che comunque in questo contesto non ci toccano nell'immediato, ma non dimentichiamo che - in positivo - si innescherà la tanto desiderata revisione interna del rapporto tra religione, società e democrazia.
I nostri giornali mettono in risalto la paura nei confronti del nuovo governo dei Fratelli Musulmani, non considerando che sono più moderati dei nostri democristiani di un tempo e che non sono corruttibili, per cui non cercheranno di islamizzare il mondo, come è nelle paure dell'Occidente. A questo punto del gioco di equilibri tra Fratelli Musulmani capeggiati da Morsi (che di mestiere è il capo di tutti i Medici dei ventisette Paesi Arabi) e l'ex generale di tipo 'fariq' dell'Aviazione civile Shafiq (ex ministro di Mubarak) ci chiediamo se questo governo dei Fratelli musulmani cadrà in pochi mesi.
Cerchiamo di fare un'ipotesi con logica e distacco.
La prima elezione, checchè ne dicano molti osservatori, è stata fatta onestamente. Su 85 milioni di persone 50 milioni circa avevano il diritto di voto, ma non tutti sono andati a votare, solo 27 milioni, chi per ignoranza, chi per lontananza dal centro del potere, la capitale e quindi disinteresse. Dopo molti mesi, durante il ballottaggio in cui tutti e due i partiti erano arrivati circa al 51% (ma come è possibile che tutti e due superino la metà?), il Consiglio Supremo, quello che ancora era al potere dal dopo Mubarak e che intanto aspettava, a causa e per mano dei Giudici, che hanno aspettato 5 giorni per dare il nome del vincitore, hanno approfittato per mettere due condizioni per il nuovo Capo di Stato, presagendo già l'elezione democratica dei F. Musulmani.
Le due condizioni erano:
1) hanno tolto il potere al Presidente
2) hanno sciolto il Parlamento.
Nella prima fase del cambiamento democratico è stato eletto un nuovo parlamento in cui i F. Musulmani hanno vinto al 78%, quindi era chiaro che il governo sarebbe stato dei F. Musulmani. Ma in quel periodo e soprattutto in quei pochi giorni hanno cambiato i due punti che destabilizzeranno il paese, creeranno il doppio gioco e porteranno il Paese in un'altra direzione.
Rivediamoli:
1) il Consiglio Superiore che aveva lascito Mubarak con le sue dimissioni, (formato da ventuno membri) ha indetto una elezione popolare per cambiare quattro punti della costituzione, e lo ha chiamato un semplice "Aggiornamento", ma è un aggiornamento sostanziale, che crea un presidente fantoccio senza nessun potere perché il suo unico ruolo sarà che potrà scegliere il suo Primo Ministro, il quale a sua volta sceglierà chi gli pare e quindi non si sa mai, per essere democratico, chi sarà costretto a scegliere e gli eletti cosa dovranno mantenere.
2) Il nuovo Presidente quindi, che ha solo cento giorni per mantenere le promesse fatte, ha le mani legate e poco tempo per cambiare tutte le strategie che permettono a un Paese di risollevarsi
3) Con un parlamento sciolto e ci vuole un po' di tempo perché i nuovi ministri facciano qualcosa di concreto e di questo verrà data la colpa a un Presidente con le mani legate.
Raffaella Biasi4) Avverranno quindi nuove e continue manifestazioni che dimostreranno l'insoddisfazione di una grossa fetta di popolo, composta non solo da chi voleva il governo di militari - di cui peraltro non si può parlare male perché hanno contribuito a mantenere l'ordine in questo periodo - ma anche da quella manciata di partiti piccoli che hanno votato per altri candidati tra cui sottolineiamo El Baradei, uno dei primi nomi che erano apparsi con la caduta di Mubarak, lo scorso anno.
5) Quindi il gioco dei politici è stato di non rispettare la democrazia, ma di renderla una semi-farsa perché Morsi cadrà in ogni caso e al suo posto verrà messo un candidato che piace di più all'occidente. Infatti è qui il punto. L'Egitto è strategico per le eventuali alleanze e guerre contro l'Occidente, a cominciare dai rapporti con Israele e per finire con le alleanze con l'Iran, per esempio. All'occidente non piacciono i F. Musulmani perché possono provocare una rivoluzione mondiale dei costumi e nel contempo si occupano soprattutto della politica interna, ma sono instabili come alleanze internazionali. Ma, siccome i F. Musulmani non possono essere corrotti – a differenza di ciò che è esistito sinora – allora sarà l'Occidente a dimostrare che prima l'Egitto era stabile e si garantiva come stato cuscinetto nei rapporti internazionali e così spingerà un candidato che magari non piace agli egiziani ma piace all'occidente (el Baradei per esempio, sostenuto dall'America).
6) Inoltre l'occidente ha tutto l'interesse per mantenere suddiviso il mondo in tre fasce: I, II e III mondo, per poter continuare ad usufruire delle ricchezze di cui i conservatori hanno sempre usufruito e non hanno lasciato mai nel corso della Storia.
E Shafiq, perché non verrà eletto? Sia perché era già ministro di Mubarak, e gli egiziani vogliono sbarazzarsi di tutti quelli che c'erano prima, sia perché è stato colto con le mani nel sacco e mandato in tribunale, perché aveva venduto 117.000 ettari di terreno a prezzo irrisorio e vile a ricchi costruttori edili, prendendo corruzioni e arricchendosi ingiustamente sulla pelle di milioni di persone che vivono con meno di due euro al giorno.
La situazione è preoccupante anche per noi, qui, perché di questo passo l'immigrazione senza successo per quel povero immigrato che la affronta, non si fermerà e sarà costretto a continuare a vivere senza lavoro o con lavori umili e lontano dalla famiglia a cui è molto legato, continuando a chiedere alle persone dei paesi in cui sbarca, ma a chiedere cose che anche noi non abbiamo più da offrire, visto che tutta la zona del mediterraneo è ormai quasi crollata e anche se qui si vive ancora bene, non si è più in grado di offrire posti dignitosi.
E' evidente che gli accordi internazionali sono fatti non partendo dal basso, ossia dal popolo, e realizzando una società democratica, come voleva Hassan al Banna, creatore del partito dei Fratelli Musulmani nel 1929, ma partendo dall'alto, ossia dagli accordi internazionali con l'aiuto dei Servizi Segreti che inviano fomentatori di piazze.
Ne conseguirà che l'America e i suoi Stati satellite governeranno indirettamente l'Egitto, magari mettendo a capo uno di quelli che sono manovrabili da loro, come è quasi sempre stato finora (non dimentichiamoci che è stato el Baradei a vendere l'Iraq con la sua storica frase "Non è stato trovato niente di pericoloso in Iraq, ma loro non hanno voluto ascoltarmi"). ..."

*L'autrice dell'articolo è esperta e appassionata di questioni medio orientali

Di Raffaella Biasi

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