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N. 53, V anno, 2008 Venerdì 1 agosto  2008
 
 
 


  A tavola con Gioia: Olio di vinacciolo

Gioia

Ho ereditato una friggitrice. Il fritto è un piatto proibitivo per i sani nutrizionisti. Però una volta tanto godiamoci un fritto. Non si ripudia poi mai un'eredità. A questo punto il problema che si pone è quello dell'olio.
La vite da cui si ricava olio di semi di vinaccioloHo sfogliato così la mia bibbia della cucina, scritta dall'evangelista Giuseppe Maffioli, che consiglia l'olio di vinacciolo e ne spiega anche il perché. Per una ragione gustativa, nutritiva e anche terapeutico-cosmetica. Questo olio non è prepotente come l'olio di oliva che che copre con il suo buon aroma il sapore dei cibi. Contiene poi il 70-75% di acido linoleico, quello che si trova nel latte materno. Maffioli ci racconta un aneddoto di casa Dal Sasso il cui Oleificio Medio Piave di Fontanelle di Oderzo, è nel trevigiano l'unico produttore (per la grande distribuzione si trova quello del Carapelli). “Un nipotino aveva il sederino arrossato ed irritato, come accade a tutti i bambini per via della pipì. Un giorno mancando la pomatina adatta” Tite “ha consigliato la nuora di ungere il sederino e i dintorni con olio di vinacciolo. La giovane mamma seguito, seguito il consiglio si accorse che il nuovo unguento aveva un'efficacia straordinaria, superiore ai farmaci propagandati per la toeletta dei neonati e lo adottò definitivamente.
Il Maffioli consiglia questo olio non solo per la frittura, ma anche per condire le insalate, i carciofi, gli asparagi, il pesce prima grigliato e per fare la maionese. “Chi ritenesse insostituibile il sapore dell'olio d'oliva può adottare un saggio compromesso, miscelandolo a quello di vinacciolo, in proporzione 2 a 8 o di 3 a 7, ottenendo qualcosa di gradevole per il palato e salutare per la salute”.

Gioia



 

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